Solinas e Doria al Brotzu. Ma Agus svela una pista per capire l’affaire di Sant’Elia

Alessandra Carta

Continua a essere sempre pieno il piatto dellaffaire a Sant’Elia, lì dove sembrava pacifico che si facesse il nuovo stadio intitolato a Gigi Riva, invece Christian Solinas, servendo la polpetta avvelenata dell’Accordo di programma, ha bloccato il co-finanziamento regionale da 50 milioni. L’inserimento nella Finanziaria 2023 è stato una finta.

La prima novità è che Solinas, sempre col fidato assessore alla Sanità, Carlo Doria, ha deciso di incontrare i dipendenti del Brotzu. Il governatore ha fatto gestire l’invito all’ospedale che si è servito della propria casella di posta interna. In buona sostanza il governatore ha chiesto il sostegno del management, su cui lo stesso Psd’Az ha messo la bandierina, visto che il direttore sanitario Raimondo Pinna è pure lui un fedelissimo del governatore.

Cosa debba dire Solinas a quanti lavorano al Brotzu, è facile intuirlo: dopo giorni in cui il presidente della Regione non aveva nemmeno il coraggio di esprimere la propria contrarietà alla Piastra tecnologica con 14 sale operatorie, un polo nuovo da 69 milioni di euro più la progettazione in corso affidata alla Gap di Firenze, in una nota stampa del fine settimana ha finalmente rotto gli indugi tirando in ballo “l’anti-economicità dell’investimento”. Solinas, invece, continua a tacere sul Sant’Elia: proprio non gli riesce dire ai tifosi che lui il nuovo stadio non lo vuole lì. Ma questa, seppure strettamente legata all’ospedale, è un’altra storia ancora.

L’incontro al Brotzu erano inizialmente fissato per le 15,30. Poi lo spostamento un’ora più tardi. Forse Solinas non lo sa, ma le intenzioni di medici, infermieri, oss e amministrativi non saranno solo quelle di riservargli un’accoglienza da stadio. In tanti diserteranno l’appuntamento nella Sala Atza, non fosse altro che Solinas per quattro anni e mezzo si è sottratto a ogni confronto. Adesso invece ha cambiato registro, segno che l’interesse da difendere col Piano di investimenti in sanità gli sta proprio a cuore. Per inciso: l’atteggiamento di Solinas ha persino indisposto gli alleati che lunedì gli hanno tirato il bidone al vertice di maggioranza convocato dallo stesso governatore a Villa Devoto. Regia di Ugo Cappellacci, il deputato-coordinatore di Forza Italia che in un’intervista a L’Unione Sarda ha detto oggi che lo stadio si deve fare al Sant’Elia e al Brotzu non si può fermare la realizzazione della Piastra. Praticamente una fotocopia di quanto dichiarato nei giorni scorsi dalla coordinatrice dei Fratelli d’Italia, la senatrice Antonella Zedda.

Una pista per spiegare almeno in parte l’interesse supremo di Solinas per l’ospedale a Sant’Elia la sta offrendo il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus. Il consigliere regionale ha protocollato ieri una richiesta di accesso agli atti in cui sollecita tutto il carteggio tra la Regione e l‘Agm Project Consulting, società con sede a Milano indicata come possibile affidataria dell’incarico da 138.999 euro dato dall’Ares. Il nome della spa, sempre a L’Unione Sarda, l’ha fatto Annamaria Tomasella, la Dg di Ares, la Asl unica del centrodestra a cui Solinas ha affidato l’incarico di studiare la fattibilità del nuovo ospedale a Cagliari con l’accorpamento del Brotzu e dell’Oncologico. Così è scritto nell’ormai famosa delibera 19/82.

Agus ha chiesto anche tutti gli eventuali carteggi che la Regione o lo stesso Brotzu possono aver scambiato con la società, specializzata in progettazione sanitaria e che, vista la sede legale in Lombardia, potrebbe essere anche un partner commerciale caro alla Lega. La stessa Tomasella è stata nominata nell’Isola in quota Carroccio. Non solo: sempre come ricostruito da Agus, l’Ares è ferma sul progetto dell’ospedale nel Medio Campidano, mentre sta accelerando al massimo sul trasferimento del Brotzu e dell’Oncologico a Sant’Elia, tanto che l’Azienda della salute ha nominato in tre giorni il responsabile del procedimento.

Solinas in attacco non si era mai visto, non avendo nemmeno il physique du rôle. Invece nel fermare lo stadio a Sant’Elia e nel voler a tutti i costi spostare lì il nuovo ospedale, si sta spendendo parecchio. Quasi in una rincorsa perdifiato vista la fine della legislatura all’orizzonte. Quantomeno c’è il tanto per restare basiti. Ma anche cercare ogni carta possibile necessaria a capire cosa muove Solinas e il suo rinnovato interesse per il mattone a misura di medici. Per contro il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, non resta sotto scacco e per il 3 luglio ha confermato la Conferenza dei servizi che rientra nell’iter amministrativo per la costruzione del Gigi Riva.

Intanto in maggioranza è sempre più crisi. Ieri sera l’Ansa ha dato conto di un vertice interno al Psd’Az, voluto dallo stesso governatore per dialogare coi suoi. Giovanni Satta è stato indicato come nuovo capogruppo, dopo le dimissioni di mesi fa di Franco Mula. Il gallurese di Buddusò, di cui proprio in questi giorni si è parlato quale protagonista di una chat in cui invitava i colleghi dell’Aula a trovare “una linea comune da dare alla stampa”, almeno a Sardinia Post ha smentito la circostanza della sua nomina a presidente dei sardisti.

Sempre nei Quattro Mori, c’è Stefano Schirru che ha puntato la prua contro il governatore: nemmeno l’ex azzurro del Psd’Az ha nascosto la propria contrarietà a bloccare la realizzazione dello stadio e la Piastra tecnologica al Brotzu. Tutti voti che, quando si tornerà in Aula per votare le mozioni di Agus e di Cesare Moriconi sulla cancellazione della delibera 19/82, Solinas non potrà non contare. Specie se varranno la sfiducia alla sua azione politica. Alla sua fissa per l’ospedale a Sant’Elia.

La data del Consiglio, dopo l’annullamento della seduta di martedì, non è stata ancora fissata. Prima c’è il vertice di maggioranza, rinviato a domani, venerdì 30 giugno, e che Solinas ha deciso di far precedere dall’incontro al Brotzu. Sempre che il governatore capisca un dettaglio: se tra i medici ci saranno sostenitori, i camici bianchi non sostituiranno né gli onorevoli in Aula né potranno essere l’esercito da schierare a difesa delle proprie posizioni.

Solinas, stando alla conta interna a Palazzo, non può fare affidamento su nove consiglieri. Oltre Schirru e l’azzurra Alessandra Zedda, ecco i cinque Fdi guidati da Fausto Piga e del cui gruppo fanno parte anche Antonio Mundula, Sara Canu, Annalisa Manca e Ignazio Tatti. Ci sono poi il fondatore di Sardegna 20venti, Stefano Tunis, e l’avvocata ex M5s di Idea Sardegna, Carla Cuccu. Così Solinas deve farsi il segno della croce, perché rischia una pesantissima bocciatura.

Alessandra Carta

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