Stadio e ospedale a Cagliari, resa dei conti in Aula: ecco la strategia per fermare Solinas

Alessandra Carta

L’ospedale a Sant’Elia non si farà, perché lì prenderà forma lo stadio, come programmato dal Comune di Cagliari già ai tempi della Giunta di Massimo Zedda, un progetto che Paolo Truzzu e il centrodestra hanno fatto proprio. Solo che con Christian Solinas deciso a cambiare le carte in tavola e a spostare la struttura sportiva a Su Stangioni, serve uno stop al governatore da parte del Consiglio regionale. A questo stanno lavorando gli oppositori interni alla maggioranza, impegnati nella definizione di un nuovo documento alternativo alle due mozioni preparate da Francesco Agus dei Progressisti e Cesare Moriconi del Pd.

I due esponenti della minoranza chiedono la cancellazione della delibera 19/82 del 1° giugno, quella con cui Solinas ha dato mandato alle Aziende sanitarie di studiare la fattibilità di quattro nuovi progetti per realizzare altrettanti nuovi ospedali a Cagliari, nel Sulcis, ad Alghero e a Sassari. Che poi: si tratta di trasferimenti e accorpamenti, non di potenziamenti. Fatto sta che il centrodestra non vuole consegnare la vittoria alle opposizioni, quindi ha deciso di elaborare un proprio documento magari da far passare anche coi voti di centrosinistra e M5s, ma mettendoci farina del proprio sacco.

Come raccontato ieri da Sardinia Post, in maggioranza ci sono otto voti che Solinas potrebbe non avere nella diatriba tra lo stadio e l’ospedale. Lo spostamento della struttura sportiva a Su Stangioni, dove peraltro i Tribunali si sono stancati di dire che lì non si può costruire perché zona alluvionale, è inviso intanto al sardista Stefano Schirru e all’azzurra Alessandra Zedda, che ieri si sono pure fatti una foto con il capitano Leonardo Pavoletti in un locale di Calamosca. Alle spalle il faro di Sant’Elia e un messaggio in codice per Solinas: “Lo stadio si farà”. Ma non a Su Stangioni.

A difendere la costruzione del futuro ‘Gigi Riva’ a Sant’Elia c’è anche il consigliere regionale Stefano Tunis, che in quota maggioranza si dovrebbe accodare a Schirru e Zedda. Poi ecco, in ordine sparso, i cinque onorevoli dei Fratelli d’Italia, guidati da Fausto Piga e che si oppongono al progetto di trasferire lo stadio a Su Stangioni in difesa di Paolo Truzzu, il sindaco di Cagliari, anche lui un Fdi. Truzzu attende da febbraio i 50 milioni di co-finanziamento regionale, ma Solinas non firma il decreto. Gli altri meloniani dell’Aula sono Antonio Mundula, Sara Canu, Annalisa Manca e Ignazio Tatti.

Sullo stadio va detto che il centrodestra ha fatto un pasticcio, emerso solo in queste settimane. Perché Solinas, sapendo di aver per Sant’Elia il progetto dell’ospedale, anziché accettare l’emendamento degli Fdi che proponeva in maniera diretta l’assegnazione dei 50 milioni, aveva fatto presentare ai suoi una modifica alla Finanziaria che vincolava l’assegnazione dei soldi per lo stadio a un Accordo di programma con il Comune di Cagliari. Un’intesa pensata per essere uno scatto matto a Truzzu e che include la trasformazione della caserma di viale Trieste in ufficio regionale, così come il potenziamento della mensa in via Trentino. Inserito pure l’ospedale, che per Solinas doveva ugualmente essere il Cavallo di Troia per fermare Truzzu. Invece adesso il governatore si trova con un boomerang pronto ad atterrargli sulla testa: in Aula dovrebbe avere otto voti contrari da parte dei suoi.

Il documento su cui sono al lavoro gli oppositori interni al centrodestra non si conosce. Ovviamente l’obiettivo è fare meno danni possibili a Solinas, anche se viene male difendere insieme la costruzione del nuovo stadio a Sant’Elia e lo stop al trasferimento del Brotzu e dell’Oncologico. Anche perché Schirru e la Zedda, al pari dei Progressisti di Agus e Zedda vogliono la realizzazione della Piastra tecnologica delle emergenze/urgenze, un investimento previsto proprio al Brotzu e per il quale ci sono tutti i soldi. In totale 69 milioni di euro. Non solo: a fine anno la Gap spa di Firenze ha vinto la progettazione della nuova struttura, con un ribasso del 35 per cento (qui tutti i dettagli).

La resa dei conti in Aula è attesa per martedì: i consiglieri regionali tornano nel palazzo di via Roma per le mozioni di Agus e Moriconi, inserite come primo punto all’ordine del giorno. Ci sarà quindi il confronto e poi verrà fuori il nuovo documento del centrodestra, pensato per superare le richieste del centrosinistra con la cancellazione delle delibera 19/82. Di sicuro saranno scintille in maggioranza: anche nel caso di un nuovo atto che sia il più indolore possibile per Solinas e passi liscio, il governatore è destinato a uscire perdente da questa battaglia.

Alessandra Carta

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