I siti possibili per l’ospedale nuovo: Sant’Elia non c’è. Ecco lo studio che Solinas nasconde

Alessandra Carta

La Piana di San Lorenzo, dove ricade Su Stangioni, e 215mila metri quadrati di terra nel Comune di Elmas sono “le uniche aree” dove si può realizzare un nuovo ospedale della Città metropolitana di Cagliari. Non è una dichiarazione politica, ma l’esito di uno studio che la Regione di Christian Solinas, attraverso l’assessorato alla Sanità, ha commissionato due anni fa contestualmente alla riforma approvata dal centrodestra con la legge 24 dell’11 settembre 2021.

Lo studio si chiama ‘Documento guida per la realizzazione di un nuovo ospedale nell’area metropolitana di Cagliari”. È andato in pubblicazione il 14 dicembre dello stesso 2021. Sono in tutto 60 pagine. Si legge in premessa: “L’obiettivo è illustrare la strategia complessiva,
offrendo tutti gli elementi necessari per condurre una corretta valutazione ex ante
degli interventi proposti
“. Gli uffici hanno censito tutte le aree di proprietà regionale e valutato per ciascuna le caratteristiche e i vincoli paesaggistici, quindi i requisiti morfologici e idrogeologici, arrivando così a stabilire il grado di trasformabilità di ogni area in polo sanitario.

Il primo elemento che si ricava è il fatto che Sant’Elia non è nemmeno presa in considerazione: la zona dello stadio, dove Solinas vuole trasferire il Brotzu e l’Oncologico, è fuori dalle opzioni contenute nel documento. Il quale, invece, fa analizzare i 305mila metri quadri tra Pirri e Monserrato, dietro l’attuale Comando dei vigili del fuoco. Valutati pure i 235mila metri quadrati a Terramaini, sempre nel territorio del capoluogo; idem i 200mila metri quadrati vicino alle Saline di Molentargius e gli altri 305mila di Monte Urpinu, ancora nel Comune di Cagliari. Presi in esame pure 79mila metri quadrati di Capitana (Quartu). Quindi ecco la Piana di San Lorenzo, periferia nord del capoluogo sardo, e i 215mila metri quadrati a Elmas.

Lo studio è stato commissionato da Solinas e centrodestra per “consentire al decisore politico e al Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici della Regione, la valutazione complessiva del progetto relativo alla realizzazione del nuovo Ospedale nell’area metropolitana di Cagliari”, è scritto a pagina 5 dello studio. Questo “nel rispetto del dettato normativo che regolamenta l’iter per l’approvazione” delle stesse opere pubbliche. Eppure il governatore lo sta ignorando, vista l’insistenza sull’ubicazione a Sant’Elia, al posto dello stadio. Ma c’è di più: a pagina 36 è invece valutata come area possibile proprio quella della Brotzu, dove infatti è in programma la costruzione della Piastra tecnologica emergenze/urgenze, un ampliamento per il quale ci sono i soldi pronti, 70 milioni di euro, e la cui progettazione è stata assegnata a dicembre. L’incarico se l’è aggiudicato un raggruppamento temporaneo di imprese capeggiato dalla Gpa srl, sede a Firenze che ha presentato un’offerta con un ribasso del 35 per cento. Valore iniziale: 5,4 milioni; valore contenuto nella determina 1490 pari invece a 3,5 milioni.

Si aggiunga che l’assessore alla Sanità, Carlo Doria, ha prima detto che al Brotzu i lavori del nuovo polo in progettazione diventano anti-economici. Quindi vanno fermati. Poi si è rimangiato la dichiarazione. Poi la stessa cosa l’ha detta Solinas che, come solito, vorrebbe che lo stop lo diano gli altri. Ovvero i manager del Brotzu. Così nel caso in cui la Corte dei conti intraveda un danno erariale, la questione non diventa affar suo, ma di chi firma le carte. Tant’è: la srl di Firenze sta continuando a fare il proprio lavoro. Dal Brotzu non hanno impartito alcun ordine di fermare tutto, ciò che farebbe scattare la penale contenuta nel contratto. Ma perché i giudici contabili non mettano naso sulla copertura delle sanzioni da parte della parte pubblica, ci deve essere una solida motivazione che al momento non si intravede. Anzi: Sant’Elia non è contemplata come sito possibile.

Insomma, per Solinas la questione dell’ospedale non si sta mettendo bene. Nemmeno tra i suoi. La cartina di tornasole arriva dal Consiglio regionale, dove oggi era in programma la conferenza dei capigruppo, cui spetta decidere l’ordine del giorno dei lavori in Aula, martedì prossimo. Portandosi dietro la maggioranza, è successo che i rappresentanti di Progressisti e Pd, Francesco Agus e Cesare Moriconi, hanno ottenuto l’inserimento in discussione di una mozione che impegna Solinas a ritirare la delibera 19/82 del 1° giugno, quella con cui il governatore ha svelato il proprio interesse su Sant’Elia, dando mandato all’Ares, la Asl unica del centrodestra, di “predisporre uno studio di fattibilità” per realizzare “un nuovo presidio sanitario nella Città di Cagliari”.

Con una mossa sola, Solinas toglierebbe dall’impiccio se stesso, eviterebbe di far indispettire la sua maggioranza che non tollera di spostare lo stadio da Sant’Elia e aiuterebbe pure l’Ares a non dover mentire sull’esistenza dello studio ignorato dal governatore. Del resto non si capisce da dove nasca l’idea del presidente di puntare su Sant’Elia. Anche i medici del Brotzu iscritti alla Cimo allungano la scure e parlano di “scelte incomprensibili”. Con una sottolineatura, fatta da Emanuele Cabras, componente della segreteria aziendale contattato da Sardinia Post: “Se l’obiettivo della riforma sanitaria regionale è migliorare davvero la qualità dell’assistenza ospedaliera in Sardegna, la Piastra tecnologica è una scelta molto più efficace: si realizza nel breve periodo e con risorse già disponibili. Poi: che serva un nuovo polo è fuori discussione, ma altra cosa è il semplice trasferimento delle strutture esistenti”, chiarisce il medico. Di certo col mirino puntato sullo stadio Solinas sta rischiando la fine anticipata della legislatura.

[La Piana di San Lorenzo nella foto di copertina]

Alessandra Carta

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