Stadio, i 50 milioni che Solinas non dà: dietro la lite con Truzzu c’è un emendamento-pasticcio

Alessandra Carta

Spunta un emendamento-pasticcio dietro il braccio di ferro tra Christian Solinas e Paolo Truzzu, col primo che non vuole dare al secondo i soldi per lo stadio. Quei 50 milioni che servono per arrivare al 40 per cento di co-finanziamento pubblico, un tassello dell’investimento totale da 200 milioni ma fermo nel cassetto proprio perché la Regione ha tirato il freno a mano.

Bisogna tornare indietro a febbraio per trovare l’emendamento-pasticcio di cui Solinas si sta facendo forte per non dare i soldi. Si tratta di un emendamento che lo stesso governatore ha voluto, fingendo di assecondare le richieste di Truzzu. Invece non è andata così. Si ricorderà che a febbraio, mentre il Consiglio regionale discuteva la Finanzia 2023, a un certo punto scoppiò il caos nel centrodestra perché la Giunta non aveva messo nel conto i 50 milioni dello stadio. Così si fece avanti Fausto Piga, il capogruppo dei Fratelli d’Italia, ex collega di Truzzu in Aula. L’esponente del partito di Giorgia Meloni presentò un emendamento secco in cui si prevedevano i 50 milioni. Ma Solinas lo stoppò, chiedendo la correzione del testo.

Proprio in forza di quella modifica il governatore ha bloccato le risorse. Perché l’emendamento prevede un Accordo di programma che inserisce lo stadio all’interno di un pacchetto di altri interventi. Tra cui “il nuovo ospedale cittadino“, ovvero quello che Solinas vuole fare proprio a Sant’Elia, più i nuovi uffici regionali nell’ex caserma Stallaggio Meloni di viale Trieste 160 e il potenziamento della mensa e della Casa dello studente in via Trentino a Cagliari. Quell’emendamento è stato votato da tutto il centrodestra che ha poi previsto una copertura finanziaria di 50 milioni, di cui appena tre per il 2023, 15 per il 2024 e 32 per il 2025.

È il consigliere-capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che da giorni sta provando a spiegare l’inghippo in cui è avvitato il centrodestra di Solinas. Un vero e proprio duello tra Solinas e Truzzu in cui i due contendenti stanno provando a resistere senza far saltare il banco. Il governatore spera che il sindaco lo attacchi; Truzzu per contro sta aspettando che il governatore si assuma il coraggio delle proprie azioni. Se del caso ammettendo pubblicamente che non finanzierà il nuovo Sant’Elia.

Agus ripercorre quei giorni di dibattito nella massima assemblea sarda e ricorda che “all’improvviso era sparita dal testo l’indicazione sul dove costruire l’impianto“. Oggi il problema è che “la struttura sportiva può ottenere i 50 milioni solo se Regione e Comune danno gambe a quell’Accordo di programma. L’alternativa – continua il capogruppo dei Progressisti – è cambiare la legge”. Agus si sofferma poi sul rischio più concreto: “Finirà che per colpa della Giunta Solinas non si farà né il nuovo stadio né prenderà mai forma l’inutile trasferimento del Brotzu e dell’Oncologico a Sant’Elia”.

Ovvio che quando Piga e gli Fdi hanno accettato di cambiare il testo dell’emendamento sullo stadio inserendo l’Accordo di programma, Solinas diede ampie rassicurazioni sull’effettivo finanziamento della struttura sportiva e soprattutto sulla sua localizzazione a Sant’Elia. Chiarisce infatti lo stesso capogruppo dei Fratelli d’Italia, sentito da Sardinia Post: “Non abbiamo motivo per pensare che i 50 milioni per il Gigi Riva non arriveranno né che lo stadio non venga realizzato a Sant’Elia”.

A Solinas il capogruppo degli Fdi non dà certo la soddisfazione di rompere per primo il tavolo. Al pari della nota inviata da Truzzu avant’ieri, in cui il sindaco ha detto pacatamente che senza i soldi della Regione non si può proseguire con l’istruttoria e quindi convocare la Conferenza di servizi. Piga, a domanda precisa, risponde anche sull’assurda intervista-monologo di Solinas a Videolina, in cui il governatore assicura che “lo stadio si farà”, ma senza dire dove. Come se l’ubicazione non fosse il problema che sta dividendo da giorni il centrodestra sardo, in una guerra politica dagli esiti incerti. Perché la situazione si è fatta davvero esplosiva.

Difficile, al momento, prevedere quando nella coalizione di governo ci sarà la resa dei conti. Anche perché in Comune puntano a fissare la conferenza dei servizi per il 3 luglio. Del resto, se il progetto non dovesse andare avanti, salterebbe pure la candidatura di Cagliari agli Europei del 2032. E sarebbe un brutto colpo dopo la perdita dell’America’s cup, in quell’occasione per via di un litigio tra Solinas e l’assessore al Turismo, Gianni Chessa, come ricostruito dal nostro giornale (leggi qui).

Solinas sta facendo marcia indietro sul Gigi Riva a Sant’Elia perché lì vuole spostare il Brotzu e l’Oncologico, proprio quando nel più grande ospedale della Sardegna è previsto un investimento da 69 milioni per realizzare una nuova ala, giusto dietro l’attuale ingresso. L’edificio è identificato come ‘Piastra tecnologica per le emergenze-urgenze‘. Lo scorso ottobre è stato pubblicato il bando per l’affidamento della progettazione. Valore: 5,4 milioni di euro.

Alessandra Carta

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