Gli obiettivi di Solinas e Doria: spostare l’eccellenza della sanità da Cagliari a Sassari

Alessandra Carta

A Cagliari solo “un ospedale di città“, mentre a Sassari un polo sanitario “di eccellenza” da raddoppiare con un identico progetto su Alghero. Così è scritto nella delibera 19/82 del 1° giugno, quella con la quale il presidente della Regione, Christian Solinas, ha lanciato un piano straordinario di investimenti. Ma l’obiettivo vero sembra un altro: disegnare una nuova geografia del potere che sposta l’epicentro dell’assistenza medica e delle cure nel Nord-ovest dell’Isola.

Bisogna scorrere sino a pagina 3 del documento approvato all’inizio del mese dalla Giunta per mettere insieme i fili di questo nuovo disegno politico. La prima indicazione sui veri obiettivi del governatore è contenuta alla fine della pagina, dove viene dato mandato all’Ares, la Asl unica del centrodestra, di avviare uno “studio di fattibilità”: l’incarico è funzionale alla “realizzazione di un nuovo presidio a Cagliari, affinché si possa realizzare l’“Ospedale della Città”, accorpando in un unico plesso i servizi attualmente offerti dal Brotzu e dall’Oncologico”. Nella pagina successiva sono invece scritti i piani per il Nord-ovest sardo: sarà la Asl 1 di Sassari a doversi occupare “del nuovo presidio di eccellenza ad Alghero accorpando il Civile e il Marino”, mentre per la “Città di Sassari” lo studio dovrà farlo la locale Azienda ospedaliero-universitaria, con l’obiettivo di “accorpare i posti letto integrandoli con i necessari spazi da dedicare alla didattica d’ateneo e a quella specialistica”. In questo caso, addirittura, la determina non precisa nemmeno cosa si vuole unire, segno che nemmeno la Giunta ha chiaro il progetto. Quindi si affida totalmente all’Aou.

L’abito sembra sartoriale rispetto all’attuale assetto della politica: Solinas sta facendo tutto con il suo fedelissimo Carlo Doria, nuovo assessore alla Sanità, sassarese, primario di Ortopedia in aspettativa proprio all’Aou cittadina, dove è pure docente universitario. Doria è amico personale di Gavino Mariotti, il rettore dell’Ateneo, quindi colui che concorrere a prendere le decisioni nell’Aou. Il conflitto di interessi di Doria è palese. Si aggiunga che Mariotti, tirato sempre più spesso in ballo da Solinas e dal suo cerchio magico, è un papabile alla presidenza della Regione. Meglio: è il candidato che Solinas vorrebbe opporre al sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, anche lui in corsa per la leadership del centrodestra alle elezioni sarde del prossimo anno.

E qui si snoda l’altra metà del disegno politico: Solinas, con la copertura mediatica de L’Unione Sarda, che pure è il giornale di Cagliari, sta facendo di tutto per indebolire il capoluogo sardo. Intanto: il governatore vuole trasferire il Brotzu e l’Oncologico al Sant’Elia in un’area che non è minimamente menzionata nel ‘Documento guida per la realizzazione di un ospedale nella Città metropolitana di Cagliari (qui l’inchiesta del nostro giornale)”. Ovvero lo studio che nel 2021 la stessa Giunta Solinas ha commissionato agli uffici della Sanità contestualmente all’approvazione della riforma, quando l’assessore era il leghista Mario Nieddu. Eppure il governatore non vuole sentire ragioni su Sant’Elia. E infatti si sta rifiutando di dare al Comune guidato da Truzzu i 50 milioni necessari a garantire il co-finanziamento pubblico, pari al 40 per cento dell’investimento totale da 200 milioni. Ai tifosi però non lo dice: ai sostenitori dei rossoblù assicura solo che “lo stadio si farà”, ma non dice dove. Per assegnare le risorse del ‘Gigi Riva’ serve un decreto che Solinas non ha ancora firmato, malgrado l’accordo trovato con la Finanziaria 2023 approvata a febbraio.

Per tirare le somme: il Nord-ovest della Sardegna, secondo i piani di Doria, Solinas e Mariotti, avrebbe due ospedali di eccellenza nel raggio di 28 chilometri. Sassari e Alghero, come singole città, sommano rispettivamente 126.700 abitanti e 43.832 (dati del 2019). Il totale è 170.532. Si arriva a quota 226.401 considerando anche Porto Torres, Sennori, Sorso, Castelsardo, Valledoria e Stintino. Cagliari, che conta 147.825 residenti, avrebbe come nuova struttura solo l’accorpamento del Brotzu e dell’Oncologico, ma il bacino di potenziali utenti è pari a 558.684 persone, più del doppio rispetto al Sassarese. La discrasia programmatica c’è tutta.

Martedì in Consiglio regionale si votano le due mozioni presentate dal capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, e dal dem Cesare Moriconi. I due esponenti del centrosinistra chiedono di cancellare la delibera 19/82 del 1° giugno. Sia Agus che Moriconi hanno ottenuto che i due testi vengano discussi nella seduta di martedì 27, a riprova che gli alleati di Solinas sono guardinghi rispetto alle mosse del presidente. Il quale nel Psd’Az è pubblicamente sostenuto solo Nanni Lancioni e Domenico Gallus, Cagliaritano l’uno, troppo legato al governatore da un’amicizia personale per scaricarlo e con lui indagato per le nomine all’Aspal; l’altro, oristanese di Paulilatino, è un ex Sardegna 20venti ed ex Udc: se adesso rompe coi sardisti non ha altri approdi politici.

Il centrodestra sardo sembra seduto su una polveriera: troppe le inchieste giudiziarie, troppe le mosse divisive, troppi gli interessi in gioco. Tanto che la maggioranza comincia a ragionare sull’ipotesi di un voto anticipato a novembre. Solinas sta accelerando su obiettivi non condivisi che rischiamo di minare il consenso degli alleati. L’unico modo per fermarlo e contenere i danni, è mandarlo a casa.

Alessandra Carta

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