Ospedale al posto dello stadio, incarico-lampo dopo gli ordini di Solinas. Ma crescono i ribelli

L’ospedale al posto dello stadio, nel quartiere di Sant’Elia a Cagliari, diventa sempre di più una partita fatta di ombre: nel giro di tre giorni, dal 19 a ieri 22 giugno, l’Ares, la Asl unica del centrodestra, ha nominato il responsabile unico del procedimento per lo studio di fattibilità e affidato l’incarico. Il tutto dopo gli ordini di Christian Solinas che su Sant’Elia ha un disegno chiaro, mai non condiviso con gli alleati e i cui contorni si sono capiti solo nell’ultima settimana. Tant’è: in Consiglio regionale è pronta la fronda con nove onorevoli della maggioranza pronti a votare contro i piani del governatore. L’ultima che è si è aggiunta è l’ex M5s Carla Cuccu.

Porta la firma di Francesco Agus ha scoperta delle mosse in Ares. Il capogruppo dei Progressisti ha prima scovato la determina 143 del 19 giugno, poi la 1825 di ieri. Il primo documento è la nomina di Giampiero Testoni come responsabile unico del procedimento. L’acronimo è Rup. L’ingegnere, in buona sostanza, deve occuparsi di dare corso alla delibera 19/82 del 1° giugno, quella con cui Solinas ha lanciato il piano di investimenti straordinari nella sanità. Con quattro nuovi ospedali, frutto di altrettanti accorpamenti e trasferimenti: a Cagliari il Brotzu e l’Oncologico verrebbero spostati a Sant’Elia. Nel Sulcis l’obiettivo è unire il Sirai di Carbonia e il Cto di Iglesias. Ad Alghero stessa soluzione per il Civile e il Marino. A Sassari, invece, nemmeno Solinas sa cosa vuole unire, nell’atto della Giunta nemmeno è specificato.

L’Ares, sempre con la delibera 19/82, ha avuto l’incarico di studiare la fattibilità dei progetti a Cagliari e nel Sulcis. Ma con una differenza: su Carbonia e Iglesias è tutto fermo, mentre su Cagliari l’accelerazione è massima. Ciò che alimenta, come è naturale che sia, più di qualche sospetto. Infatti: dopo la nomina del Rup il 19 giugno, ieri l’ingegnere incaricato ha firmato “l’autorizzazione a contrarre”, ovvero ha affidato “un incarico professionale per la predisposizione dello studio di fattibilità per realizzazione il nuovo presidio ospedaliero a Cagliari”. Chi abbia ottenuto il mandato, non è dato saperlo. Nella determina è scritto che c’è stata “una trattativa diretta sul portale MePa”, il Mercato elettronico della Pubblica amministrazione. Valore dell’incarico: 138.999 euro. Giusto giusto sotto la soglia dei 140mila, per cui si deve procedere con una gara d’appalto.

Ora: perché mai Solinas abbia deciso di correre solo su Cagliari, non è dato saperlo. A oggi non ci sono determine analoghe su nessuno degli altri tre presidi ipotizzati col nuovo Piano di investimenti. E al momento pare che nemmeno gli alleati lo sappiano. Non di certo i nove che hanno deciso di opporsi alle decisioni non condivise di Solinas. Fanno parte dei dissidenti il sardista Stefano Schirru, l’azzurra Alessandra Zedda, l’ex berlusconiano Stefano Tunis più i cinque Fdi. Ovvero Fausto Piga, Antonio Mundula, Ignazio Tatti, Sara Canu e Annalisa Manca. A loro si è aggiunta oggi la Cuccu, una delle fondatrici del gruppo idea Sardegna.

L’appuntamento con la fronda a Solinas è fissato per martedì, quando in Consiglio regionale si discutono le due mozioni presentate da Agus e dal dem Cesare Moriconi. I testi sono diversi, ma l’obiettivo è identico: cancellare la delibera 19/82 del 1° giugno. Come ricostruito oggi dal nostro giornale, è quasi certo che il centrodestra non si accoderà alle proposte di Agus e Moriconi, ciò che equivarrebbe a consegnare la vittoria di questa querelle al centrosinistra. Gli oppositori interni di Solinas faranno un loro documento e chiederanno semmai al centrosinistra di seguire la scia.

In casa centrodestra l’obiettivo è non farla troppo grossa contro Solinas: i suoi lo metteranno in minoranza ma senza umiliarlo. Sempre che nel Pd non ci sia qualcuno pronto a salvare il governatore, perché è già successo in altre occasioni. Vero che adesso mancano otto mesi alla fine della legislatura, ma la politica sarda è capace di rare contraddizioni. E sull’ospedale al posto dello stadio gli interessi in gioco sono davvero tanti e sempre si accompagnano a sgambetti incrociati.

Di certo da qui a martedì i contatti trasversali non mancheranno: Cagliari è il capoluogo della Sardegna e il crocevia delle risorse in arrivo da Roma e da Bruxelles. In virtù delle sue dimensioni demografiche, è la città che esprime più consiglieri di tutti. Non solo: l’anno prossimo anche Cagliari tornerà alle urne. Quanto basta per capire che da qui sino al voto, più che l’appartenza politica comanderà la regola del vita mea, mors tua. Anche tra alleati. Solinas lo sa.

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