Nozze di Solinas, confermato l’iban per i regali. E novità nel cerchio magico

Un cilindro per cappello, il bastone con l’impugnatura in argento, il tight grigio, i guanti e la Bentley. Così Christian Solinas è andato a nozze lo scorso 23 dicembre, diventando anche un po’ il signor De Miranda, come nel cognome della moglie Magda, un’avvocatessa del foro di Cagliari (pressoché sconosciuta ai colleghi). Ma a dispetto delle sfarzose scelte che nei meme su Facebook hanno paragonato il governatore a un facoltoso lord della nobiltà inglese, Solinas non è andato per il sottile con la lista dei regali.

A quasi tre settimane dalla cerimonia seguita dal banchetto per 250, trova conferma il fatto che il presidente della Regione abbia chiesto anche doni in soldi fornendo un preciso Iban. La notizia è stata verificata dal nostro giornale perché proprio il 23 dicembre ha girato su WhatsApp, sino a tarda sera, uno screenshot in cui si leggeva un breve testo attribuito agli sposi e veniva riportato un Iban che si diceva intestato alla De Miranda. Ma quel messaggio era un falso: il numero identificativo del conto a cui gli invitati (veri) hanno fatto riferimento, era un altro, non quello rimbalzato nelle chat. Un altro Iban tenuto riservato.

E se il pranzo di Sardara aveva fatto da spartiacque ai mutati equilibri nel cerchio magico di Solinas, il banchetto del 23 dicembre ha definitivamente rimescolato le carte nei desiderata del governatore, affettivamente parlando. Sono infatti una certezza due esclusioni eccellenti: Solinas non ha gradito al proprio matrimonio né il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, né il consigliere regionale Stefano Tunis, fondatore di Sardegna 20venti, ovvero coloro che più di tutti sono stati decisivi nel sostenere la candidatura di Solinas in Regione. Anche per ragioni anagrafiche, di rinnovamento della coalizione. Ma il governatore deve aver dimenticato l’aiuto ricevuto.

Con Tunis l’idillio è finito da almeno un anno e mezzo (il più fedele consigliere del presidente è diventato il sardista Nanni Lancioni). Tunis ha dovuto chiudere anche l’ufficio che si era creato nell’assessorato all’Industria, assegnato al suo partito. La rottura con Truzzu, invece, ha viaggiato sottotraccia e resta inspiegabile. Il sindaco, di sicuro, ha un ‘difetto’ che a Solinas non piace: Truzzu su Cagliari non prendere ordini dalla Regione, in Comune decide lui. Il governatore, invece, crede negli yesman sparsi ovunque e questo può essere diventato l’oggetto della contesa tra i due.

A Solinas ha dato buca il capo della Lega, Matteo Salvini, invitato al matrimonio ma non presente per precedenti impegni presi, è la versione ufficiale. Cioè la prova che nelle priorità di Salvini non c’è più il governatore della Sardegna. Giorgi Oppi, il gran capo dell’Udc, è stato invece la sola eccezione tra i consiglieri: unico onorevole non sardista invitato, al pari degli assessori. Idem il presidente dell’Aula, Michele Pais, chiamato anche in segno di garbo istituzionale. In chiesa e al banchetto c’era pure Maurizio Porcelli che fa parte dell’Ufficio di gabinetto, come il consulente Christian Stevelli, scelto come testimone insieme a Marco Solinas, fratello del presidente.

Avvistata pure la coppia di Dg costati a Solinas (e all’assessore al Personale, Valeria Satta) l’accusa di abuso d’ufficio e tentata concussione: il 23 dicembre erano invitati sia Silvia Curto, la prima Dg della Regione, sia Pasquale Antonio Belloi, il capo della Protezione civile. Presente pure Maria Grazia Vivarelli, la capo di gabinetto ugualmente indagata per la nomina di Curto e Belloi. Non poteva mancare nemmeno Costantino Murgia, il costituzionalista considerato uno dei mentori di Solinas nonché titolare dello studio dove la Curto lavorava.

Insomma, un quadro fluido che potrebbe andare incontro a un nuovo rimescolamento adesso che il Consiglio regionale deve votare i tre delegati per l’elezione del capo dello Stato. Solinas, sulla carta, è nella terna. Ma rischia di uscire per via dei veleni in maggioranza. (al. car.)

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