In 21 nello staff di Solinas. Ma con contratti prorogati di 10 giorni

Dieci giorni di proroga. Dal 1° al 10 dicembre. Un rinnovo di contratto talmente mini che sembra roba da addetti alle pulizie in una casa vacanze: invece è il trattamento riservato dal presidente della Regione, Christian Solinas, al suo Ufficio di gabinetto.

Il governatore sardo ha firmato l’atto con i dieci giorni di proroga lo scorso 30 novembre. Così per tutti i componenti dello staff che, stando alle informazioni contenuto sul sito Internet della Regione alla voce “Ufficio del presidente”, sono ventuno. Di cui cinque di nomina fiduciaria, mentre gli altri sedici sono dipendenti della Regione o lavoratori in comando da altre amministrazioni pubbliche, ma sempre scelti da Solinas in maniera discrezionale perché così consente la legge. In questi casi allo stipendio viene aggiunta la cosiddetta indennità di gabinetto.

Fatto sta che dopo la legge sui maxi staff approvata dal Consiglio regionale il 25 maggio scorso e in vigore dal 21 giugno, Solinas e il centrodestra attendono di fare l’infornata di fedelissimi attraverso quell’amministrazione parallela prevista dal ddl 107 convertito in legge 10. Il pacchetto di contratti è però in notevole ritardo per via dei problemi legati all’ingaggio di Francesco Scano, l’ex presidente del Tar a cui sarebbe spettato un compenso da 286.500 euro come segretario generale della Regione. Ma Scano è pensionato e può stare in sella solo per un anno e senza prendere alcuna retribuzione.

Il ‘caso Scano’, a cascata, sta ritardando l’applicazione della legge 10, a cominciare dalla scelta dei tre capidipartimento ugualmente previsti nella nuova organizzazione piramidale della Regione. Lo stesso dicasi per le direzioni generali degli assessorati, dove l’apertura dell’istruttoria sulla nomina dei Dg spetta sempre al segretario generale, stando alla legge 10.

Da questa paralisi diffusa non si sta salvando l’Ufficio di gabinetto del presidente da ventuno: Solinas ha deciso che al momento non meritano un contratto lungo. Solo che dieci giorni di proroga sono un battito di ciglia, con l’aggravante che alla squadra del presidente, visto il ruolo di primaria importanza, dovrebbe essere quantomeno garantita continuità lavorativa, se il rapporto fiduciario esiste davvero.

Nei ventuno dello staff che affiancano Solinas c’è intanto la capo di gabinetto Maria Grazia Vivarelli, indagata insieme al presidente e all’assessora Valeria Satta per le nomine dei Dg Silvia Curto e Pasquale Antonio Belloi. Ecco poi i consulenti Franco Magi, Christian Stevelli e Gaetano Ledda, per la cui scelta, all’inizio della legislatura, Solinas ha ricevuto un avviso di garanzia con l’accusa di abuso d’ufficio. Sempre di nomina fiduciaria la segretaria particolare Veronica Vacca.

Sono invece dipendenti regionali (o in comando) gli altri sedici addetti: Rossana Abate, Rita Argiolas, Maria Cabras, Antonello Carboni, Antonella Cuccus, Mario Deriu, Francesco Perra, Maurizio Porcelli, Carla Scattolini, Anna Rita Siddu. C’è poi il capo cerimoniale Giorgio Falconi, a sua volta alla guida di una piccola squadra di cui fanno parte Massimiliano Ala, Paoletto Cera, Ignazio Lepori e Davide Pinna. Fa parte dello staff del presidente anche l’autista Paolo Boi.

Con la legge sui maxi staff l’Ufficio di Solinas dovrebbe allargarsi fino a raggiungere la considerevole quota di quaranta persone. Ma al momento sui ventuno contrattualizzati Solinas sta applicando il precariato più spinto. In questo articolo – e questo lo precisiamo per i nostri lettori – non raccontiamo cosa sia successo ai ventuno dello staff dopo il giorno 10 dicembre, perché non abbiamo in mano un documento che comprovi la possibile ulteriore proroga sino al 31 dicembre. Ma è difficile pensare che Solinas abbia sciolto il proprio ufficio di gabinetto, per di più senza darne conto all’opinione pubblica.

Alessandra Carta

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