Solinas e la Satta indagati, chi è Belloi: ecco il Dg che guidava una polisportiva

Antonio Pasquale Belloi prima di arrivare in Regione – e fare il capo della Protezione civile – ha avuto un unico “incarico dirigenziale”, stando al suo stesso curriculum, quello valutato adatto dal presidente Christian Solinas e dall’assessorata Valeria Satta. Belloi aveva coordinato “il gruppo sportivo dei vigili del fuoco”, con sede a Nuoro e intitolato a Francesco Atzori. Si tratta di “un’associazione dilettantistica, apolitica e senza fini di lucro”, e di cui l’ingegnere e pompiere volontario “è stato responsabile di sezione”. Tuttavia mai direttore, “ruolo che per statuto spetta invece al comandante del distaccamento”. Sotto inchiesta, con la stessa accusa di abuso d’ufficio c’è pure Maria Grazia Vivarelli, che a Palazzo guida l’Ufficio di gabinetto di Solinas. La Satta deve anche rispondere di tentata concussione, mentre la Vivarelli di induzione indebita.

Il curriculum di Belloi – e tutte queste precisazioni riportate sopra – sono state passate al setaccio dallo Sdirs, il sindacato dei dirigenti regionali guidato da Cristina Malavasi che a dicembre 2019 ha presentato un ricorso al Tar contro la nomina di Belloi, costata adesso a Solinas e alla Satta l’accusa di abuso d’ufficio e tentata concussione. Belloi è un sardista del Psd’Az, lo stesso partito del governatore. E infatti è stato Solinas in persona a volerlo nella squadra dei Dg in questa legislatura cominciata a marzo 2019.

Sul merito delle eventuali responsabilità di Solinas, la palla è in mano alla magistratura di Cagliari. Le accuse contro il presidente della Regione e l’assessora Satta le ha formulate il pm Andrea Vacca che ha chiuso le indagini. Adesso scattano i venti giorni di tempo che la legge concede agli indagati per difendersi (con memoria difensiva o presentandosi davanti allo stesso magistrato inquirente). Dopo di che il pubblico ministero formula le richieste che finiscono all’esame del Gip.

Belloi venne contrattualizzato una prima volta a settembre 2019. Sino a dicembre dello stesso anno. A firmare l’atto pubblico in Regione fu l’allora dirigente del Personale (Servizio gestione), Federica Loi, che tuttavia non è indagata. Poi il capo della Protezione civile ha lavorato un mese senza contratto. Tanto che il caso finì sul tavolo del premier Giuseppe Conte (leggi qui). Quindi il secondo contratto firmato il 30 gennaio 2020, quando negli uffici del Personale la Dg è diventata Silvia Cocco, anche lei fuori dall’inchiesta.

Nel ricorso presentato un anno fa dallo Sdirs è scritto ancora, in riferimento a Belloi: “Per tutto il 2019, infatti, l’ingegnere avrebbe dovuto astenersi dal partecipare a una qualsivoglia manifestazione di interesse in Regione, in quanto nel 2018 è stato assessore a Nuoro, ovvero in un Comune con più di 15mila abitanti. Stando alle disposizioni del decreto legislativo 39/2013, serve un anno di pausa prima di poter ricoprire funzioni dirigenziali nella massima amministrazione pubblica dell’Isola. In buona sostanza su Belloi gravava pure “un vincolo di inconferibilità che non è stato rispettato”.

Come risulta dai contratti, queste le voci del trattamento economico di Belloi. Retribuzione tabellare, quattordici mensilità: 42.315,95 euro; retribuzione di posizione fissa 9mila euro; retribuzione di posizione variabile 48.360 euro; indennità di vacanza contrattuale 253,96 euro.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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