Protezione civile, ricorso contro il Dg: ‘Non ha titoli, guidava una polisportiva’

“Il gruppo sportivo dei vigili del fuoco”, quello con sede a Nuoro e intitolato a Francesco Atzori, “è un’associazione dilettantistica, apolitica e senza fini di lucro”, e di cui l’ingegnere e pompiere Antonio Pasquale Belloi “è stato solo il responsabile di sezione, non il direttore, ruolo che per statuto spetta al comandante del distaccamento”. Si legge così in un passaggio del ricorso notificato pochi giorni fa al Tribunale amministrativo della Sardegna. In giudizio si è costituito lo Sdirs, il sindacato che rappresenta i dirigenti regionali. Perché la nomina di Belloi a Dg della Protezione civile, dal 30 settembre scorso, è da considerarsi illegittima, stando alla sigla autonoma. L’ingegnere barbaricino non ha i titoli per ricoprire quel ruolo, secondo la ricostruzione finita al Tar.

Belloi, insieme ad altre ventidue dirigenti, è stato indicato dalla Giunta di Christian Solinas lo scorso 28 giugno. Dopo quella delibera si è aperto un complesso iter che si è concluso appunto a fine settembre, quando Belloi ha assunto formalmente l’incarico. Nel mezzo un serrato carteggio tra gli uffici della Regione e lo stesso Belloi. Perché l’assessorato agli Affari generali, cui spetta accertare i requisiti, ha sollevato una serie di dubbi.

Il ricorso contro Belloi l’hanno firmato tre amministrativisti di Roma: Raffaele Bifulco, Carlo Contaldi La Grotteria e Cristiana Lauri, che hanno ottenuto il mandato da Cristina Malavasi, segretario dello Sdirs. Per gli avvocati, la nomina di Belloi ha violato intanto la stessa manifestazione di interesse con la quale lo scorso 28 giugno la Regione ha aperto la raccolta delle candidature. Era espressamente scritto che potevano presentare domanda “i dirigenti dell’Amministrazione o persone in possesso di comprovata qualificazione professionale, che abbiano svolto in enti pubblici o privati funzioni dirigenziali per almeno cinque anni”.

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Dal curriculum di Belloi risulta invece che il Dg della Protezione civile non è andato oltre il ruolo di responsabile di sezione della polisportiva Atzori dei pompieri, dove ha svolto, “come da statuto, funzioni di coordinamento alle attività annesse alla parte amministrativa”. Ciò che ha fatto di Belloi “un componente del Consiglio direttivo, ma non un direttore“. Si legge ancora nel ricorso: “Non c’è alcun nesso tra l’asserita esperienza in campo sportivo e la guida di una direzione generale come la Protezione civile”. La quale “si articola in due servizi: pianificazione e gestione delle emergenze, e programmazione, affari giuridici e finanziari”. Di qui un’altra osservazione dei legali: “Rispetto a queste funzioni non pare che l’aver cooordinato un gruppo sportivo sia particolarmente qualificante”.

Sempre stando a quando si legge nel ricorso, con la nomina di Belloi è stato violato anche “il principio di formalità delle procedure concorsuali”. Per tutto il 2019, infatti, l’ingegnere avrebbe dovuto astenersi dal partecipare a una qualsivoglia manifestazione di interesse in Regione, in quanto nel 2018 è stato assessore a Nuoro, ovvero in un Comune con più di 15mila abitanti. Stando alle disposizioni del decreto legislativo 39/2013, serve un anno di pausa prima di poter ricoprire funzioni dirigenziali nella massima amministrazione pubblica dell’Isola. In buona sostanza su Belloi gravava pure “un vincolo di inconferibilità che non è stato rispettato”. Non solo: il Dg della Protezione civile “ha reagito sostenendo che quella condizione è decaduta dal primo agosto”, quando come vigile del fuoco si è messo in aspettativa. “È sconcertante – scrivono poi i legali – che la Giunta regionale lo abbia assecondato”.

Sempre stando a quanto si legge nel ricorso, con la nomina di Belloi è stato inoltre violato il decreto legislativo 165/2001. Ciò si sarebbe concretizzato con “un eccesso di potere per difetto di istruttoria e di motivazione“. Prima di Belloi avevano diritto a essere ingaggiati i dirigenti regionali senza incarico. Il dl prevede infatti la chiamata di un esterno solo dopo “aver accertato l’assenza di risorse interne”. Ancora: per gli amministrativisti di Roma la nomina di Belloi a settembre è frutto di una forzatura, in quando è avvenuta “malgrado i seri dubbi, da parte degli uffici addetti all’istruttoria, circa la legittimità del conferimento (eccesso di potere per sviamento della causa). Per tutte queste presunte violazioni, gli avvocati dello Sdirs chiedono al Tar “il ripristino del principio di legalità all’interno dell’amministrazione regionale sarda”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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