Eccoli i Dg in scadenza senza sostituti. Progressisti: “La Regione è nel caos”

“La Regione è nel caos”. Così scrivono i Progressisti del Consiglio regionale, ovvero i gruppi di Massimo Zedda e Francesco Agus. L’opposizione di centrosinistra al netto del Pd. La vicenda riguarda le nomine in assessorati, enti e agenzie. Il cosiddetto spoils system, che è la sostituzione dei manager pubblici, come succede dopo ogni elezione. Ma tutto sembra arenato, passati nove mesi dall’insediamento del centrodestra. Le nuove indicazioni procedono a rilento. “Tra scelte fatte solo per pochi mesi o addirittura illegittime”, tuonano i Progressisti. La faccenda non è solo una protesta della minoranza. Nella coalizione al governo della Regione c’è malumore. Ma da quella parte il fastidio non viene dichiarato ufficialmente. Però sta diventando sempre di più occasione di scontro politico.

I Progressisti hanno messo insieme delibere e interrogazioni per ricostruire quella che chiamamo “la mappa della paralisi”. Il caso più recente finito nel mirino è un pacchetto di nomine datato 22 ottobre e passato nella stessa seduta di Giunta. Il presidente Christian Solinas e gli assessori hanno approvato quattro commissariamenti straordinari: per le agenzie Forestas e Area (edilizia pubblica), più l’Enas (Ente acque) e l’Isre (Istituto etnografico). “Ma i nomi non si conoscono perché il testo non è cliccabile”. Un tema, questo di documenti visibili solo su richiesta, finito pure all’attenzione dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, e su cui l’assessora agli Affari genrali, Valeria Satta, è intervenuta sostenendo che la nuova procedura “favorisce la trasparenza nell’interesse dei cittadini“. I Progressisti hanno il sospetto che “quelle nomine non siano mai state realmente fatte e parlano di delibere non solo non cliccabili ma probabilmente fasulle”.

Non finisce qui. Il 31 dicembre termina il mandato dei Dg nominati negli assessorati. Un’altro pacchetto di ingaggi su cui i Progressisti hanno da dire. “Esclusa la dirigente dell’Ambiente (Andreina Farris), scelta per l’intera legislatura, tutti gli altri sono stati indicati per sei mesi. Appare evidente che dietro nomine così brevi si celi, in realtà, la volontà di controllare e condizionare l’opera degli stessi manager – si legge nella nota dei consiglieri di centrosinistra -. Quindi un nuovo rapporto, quello tra politica e manager, improntato non più all’indipendenza reciproca ma ai diktat”. La polemica era esplosa anche a metà novembre (leggi qui), quando il centrodestra provò a introdurre nell’assestamento di bilancio la revisione normativa sulle nomine, cancellando di fatto l’obbligo dell’esperienza quinquennale.

Rispetto ai ventitré Dg scelti lo scorso 29 giugno (qui tutti i nomi), si è aperto il caso su due manager in particolare. È stato anche chiesto un parere legale – di cui non si conoscono gli esisti – perché Silvia Curto, ingaggiata alla Presidenza, e Antonio Pasquale Belloi, alla Protezione civile, pare non abbiamo i requisiti. Ovvero i cinque anni richiesti dalla legge. Da qui la revisione normativa fermata dalle proteste a novembre e che il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, sta riproponendo attraverso la proposta di legge 79, in attesa di discussione nella prima commissione consiliare. I Dg ‘regolari’ in carica ma in scadenza sono: Marcello Tidore (Sanità); Francesca Piras (Politiche sociali); Riccardo Porcu (Personale e Affari generali); Giuliano Patteri (Industria); Marcella Marchioni (Programmazione); Francesca Lissia (Centro regionale di programmazione); Umberto Oppus (Enti locali); Maria Ersilia Lai (UIrbanistica); Piero Deodosio Dau (Lavori pubblici); Gabriella Massidda (Trasporti); Alessandra Camba (Area legale); Giulio Capobianco (Agricoltura); Angela Maria Porcu (Turismo); Roberto Doneddu (Lavoro); Giorgio Onorato Cicalò (Pubblica istruzione); Renato Serra (Beni culturali); Antonio Casula (Corpo forestale); Cinzia Lilliu (Centrale di committenza). Al Personale inizialmente era stata scelta Maika Aversano, poi sostituita da Carmine Spinelli, sempre per problemi legati ai requisiti.

Quanto alle nomine considerate illegittime, i Progressisti citano la Conservatoria delle coste (Francesco Cilloccu) e l’Agenzia sarde per le entrate (Ase). Stando ancora a quanto scrivono i consiglieri dell’opposizione, “in entrambi i casi sono stati scelti due funzionari regionali, mentre la legge richiede che l’incarico venga affidato a una figura dirigenziale, perché questo è il ruolo”. Ancora: “La Giunta ha indicato il nuovo manager pure in SardegnaIt, ma pure in questo caso non si conosce il nome perché mle delibere non sono cliccabili”.

Non sembra andare meglio con la sanità, dove è sempre la politica a decidere i manager. “Anche sulla salute dei cittadini – sottolineano i Progressisti – il centrodestra sta creando una situazione esplosiva e pericolosa, visto che procede a colpi di nomine lampo. È il caso dell’azienda Brotzu e dell’Ats (Tutela della salute)”, affidate ai commissari Paolo Cannas e Giorgio Steri. “Sono ugualmente in scadenza di mandato e il centrodestra non ha nemmeno presentato un testo organico di riforma”.

Dalla maggioranza si attende adesso una risposta. In coincidenza col sabato, molti telefoni sono spenti. Ma di sicuro i consiglieri della coalizione avranno da controbattere al duro j’accuse firmato dai Progressisti. E oltre a Zedda e Agus, del gruppo fanno parte Diego Loi, Maria Laura Orrù, Laura Caddeo, Antonio Piu, Gian Franco Satta e Francesco Stara.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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