Regione, un Dg lavora senza contratto: rischi penali, avvisato il premier Conte

In Regione lavora un Dg senza contratto. Precisamente il capo della Protezione civile, Antonio Pasquale Belloi, l’ingegnere nuorese che di professione fa il vigile del fuoco e nel capoluogo barbaricino è stato assessore. Belloi, quota Psd’Az, è uno dei ventitré direttori generali nominati lo scorso giugno, ma a differenza dei ventuno rimasti (due sono saltati) non ha firmato il rinnovo di dicembre, per altri sei mesi, sino alla metà del 2020. A Palazzo è scoppiato il caso: lo ha sollevato il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, e a Roma lo ha raccolto la senatrice dei Leu, Loredana De Petris. Adesso se ne deve occupare il premier Giuseppe Conte, sul cui tavolo è arrivata l’interrogazione.

Sulla mancata firma di Belloi non si conoscono i motivi. Di certo c’è che il cammino dell’ingegnere in Regione somiglia sempre di più a una corsa a ostacoli. A giugno, quando l’esponente sardista venne nominato, ci vollero tre mesi prima che firmasse. E questo perché, stando al curriculum, Belloi non ha i cinque anni di esperienza da Dg, come invece impone la legge, la numero 31 del ’98. Tanto che sulla nomina di Belloi c’è un ricorso al Tar: l’ha presentato lo Sdirs, il sindacato autonomo dei dirigenti regionali, guidato da Cristina Malavasi.

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I giudici amministrativi non si sono ancora espressi. Nel frattempo il Consiglio regionale, con un voto a maggioranza, l’antivigilia di Natale, al termine di una maratona in Aula durata sino a mezzanotte, ha approvato una leggina con la quale sono state ritoccate le regole per gli ingaggi dei Dg. Nella norma è previsto che l’esperienza dirigenziale si possa anche ricavare dal curriculum. Stando al ricorso, però, nemmeno così Belloi sarebbe salvo, visto che l’ingegnere-vigile del fuoco ha solo coordinato la polisportiva dei pompieri a Nuoro Ma quell’incarico, sempre secondo l’interpretazione data dai legali dello Sdirs, non è equipollente alle funzioni del Dg.

Fatto sta che Belloi si ritrova a capo della Protezione civile malgrado il contratto scaduto. La senatrice De Pretis chiede a Conte e al ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, “se siano a conoscenza del caso Belloi che lavora da Dg “privo dei titoli professionali richiesti e senza la necessaria formalizzazione per lo svolgimento del delicato incarico, tramite la stipula del richiesto contratto di lavoro”. La De Pretis sollecita quindi “un immediato intervento del Governo”. Anche perché c’è il rischio concreto che si configuri il reato di usurpazione di pubblico servizio. Non solo: la parlamentare mette in guardia Conte e Boccia pure sulla legittimità degli atti che firma Belloi. Atti che potrebbero risultare “nulli o annullabili o privi di effetti, causando gravi disfunzioni anche nelle fasi emergenziali di protezione civile”.

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In Regione il caso Belloi sembrava andare di pari passo con quello di Silvia Curto, l’avvocata scelta come Dg della presidenza. Anche contro la Curto c’è un ricorso al Tar (leggi qui), sempre presentato dallo Sdirs. Ma a differenza dell’ingegnere, la direttrice generale ha firmato la proroga dell’incarico sino a giugno del 2020.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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