Nomine, seconda indagine per Solinas. Il ruolo della Satta, salviniana di ferro

Il copione si è ripetuto: Christian Solinas è alla seconda indagine per abuso d’ufficio. A meno di due anni dall’elezione a presidente della Regione, il capo della Giunta sarda incassa un nuovo avviso di garanzia. Il tema è sempre lo stesso: le nomine politiche. Ma stavolta, a differenza della precedente, insieme a Solinas sono finite sul registro degli indagati anche l’assessora leghista Valeria Satta, e la capo di gabinetto, Maria Grazia Vivarelli.

Era ottobre del 2019, quando la Procura di Cagliari aprì la prima indagine nei confronti del governatore, sempre per abuso d’ufficio, come detto. La magistratura ha contestato a Solinas la nomina dei suoi due consulenti nell’Ufficio di gabinetto: Christian Stevelli e Franco Magi, amici personali del presidente. E fin qui tutto regolare, visto che si tratta di incarichi fiduciari, quindi è prassi che i politici ingaggino persone molto vicine. Sotto la lente della Procura sono però finiti i curricula dei due, perché l’incarico di consulente richiede specifiche competenze di base.

Anche stavolta di mezzo ci sono le nomine fiduciarie. E anche stavolta tutto ruota intorno agli amici. Su Solinas, accusato pure di tentata concussione, il pm Andrea Vacca ha aperto il fascicolo per la scelta della Dg della presidenza, Silvia Curto, e per l’indicazione di Antonio Pasquale Belloi, diventato capo della Protezione civile.

La Curto è una avvocata ‘prestata’ a Solinas dal costituzionalista Costantino Murgia, cattedratico in pensione dell’Università di Cagliari. Il giurista ha abbastanza ascendente sul governatore, tanto che è diventata assessora pure la cugina del professore, Gabriella Murgia, titolare dell’Agricoltura. Belloi – ingegnere e vigile del fuoco volontario, con un passato da coordinatore della polisportiva dei pompieri – è invece un sardista come il presidente e a Nuoro ha fatto l’assessore per un periodo.

Stando alle accuse del magistrato inquirente, né la Curto né Belloi avevano i titoli quando sono stati nominati Dg. Solinas ha fatto passare come esperienza dirigenziale il periodo che Belloi ha trascorso come coordinatore della palestra dei vigili del fuoco (leggi qui). Una presunta forzatura, sempre secondo la Procura, c’è stata sulla Curto che prima di approdare in Regione ha diretto lo studio di Murgia. Che è certamente importante, ma non ha i diecimila dipendenti della Regione.

La Satta è sotto inchiesta perché ha condiviso questa linea e firmato alcuni atti. Val bene ricordare che proprio la poltrona di Dg agli Affari generali non è mai stata ambita, in questa legislatura. Inizialmente venne nominata Naika Aversano, funzionaria comunale, che infatti non prese mai servizio per la mancanza dell’esperienza quinquennale da dirigente. Al suo post arrivò Carmine Spinelli, andato via dopo meno di quattro mesi. Proprio mentre la nomina di Belloi (più ancora di quella della Curto), teneva banco, tanto che il capo della Protezione civile ha lavorato un mese senza contratto all’inizio del 2020.

Ora: aspettarsi che la Satta si opponesse a Solinas, è da libro dei sogni. L’assessore è una ‘miracolata’ della politica, che si è trovata al posto giusto al momento giusto. Di recente è stata protagonista di una figuraccia sui canali nazionali. Intervista e incalzata da una giornalista di Report per un finanziamento a un’app mai nata (‘Sardegna sicura ‘per il tracciamento del Covid-19), l’esponente della Giunta ha chiuso il telefono in faccia alla cronista, perché non gradiva le domande.

Per il resto, la vita della Satta, leghista di ferro, è da militante. Con in mano il cartello ‘Processate anche me’, era scesa in piazza per difendere il suo capo politico, Matteo Salvini, quando è stato indagato per il caso della nave Gregoretti con l’accusa di sequestro di persona. Adesso il cartello che l’assessora teneva in mano sembra la profezia che si autoavvera.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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