Ecco l’avvocata nello studio che conta. Solinas indagato, chi è la fedele Curto

Silvia Curto è la Dg in Regione, il capo assoluto della struttura amministrativa. Ma stando all’inchiesta in mano al pm Andrea Vacca, la direttrice generale non aveva i titoli per ricoprire l’incarico, al pari del collega Antonio Pasquale Belloi. Tanto che il presidente Christian Solinas è indagato per abuso d’ufficio insieme all’assessora al Personale, Valeria Satta, e alla capo di gabinetto, Maria Grazia Vivarelli. La Satta in più è accusata di tentata concussione, mentre la Vivarelli di induzione indebita.

Sul curriculum di Silvia Curto una cosa si sa: prima di arrivare nel palazzo di viale Trento, l’avvocata lavorava nello studio del costituzionalista Costantino Murgia, uno dei grandi elettori di Solinas. E lì, da dipendente, avrebbe accumulato l’esperienza dirigenziale che era richiesta – anche prima di cambiare la legge – per ottenere la nomina. Così, almeno, è scritto negli atti della Regione, scritti su ordine di Solinas che si è intestato da subito la scelta della Dg (e quella di Belloi).

Ma quanto il requisito della Curto fosse scivoloso, si era capito anche leggendo il ricorso che lo Sdirs, il sindacato dei dirigenti guidato da Cristina Malavasi, aveva presentato a dicembre. Prima che il Consiglio regionale approvasse la leggina Salva-Dg, correggendo al ribasso i titoli necessari per assumere gli incarichi di Dg.

La Curto nel proprio curriculum aveva scritto: “Esercizio della professione forense dinnanzi al Tribunale civile e del lavoro di Cagliari, e svolgimento dell’attività dirigenziale, a decorrere dal 14 dicembre del 1998, presso lo studio legale nei confronti del personale addetto”. Insomma, la Curto ha messo nero su bianco di coordinare gli altri lavoratori. Da lì la partecipazione alla manifestazione di interesse pubblicata a giugno 2019 dalla Regione e che ha portato al primo contratto di settembre.

Nella delibera firmata proprio a fine estate dall’assessora Satta, si leggeva: “La dottoressa Silvia Curto ha maturato significative esperienze di direzione nelle materie afferenti l’incarico, presenta le necessarie caratteristiche attitudinali, curriculari e professionali in rapporto alle esigenze programmatiche della Giunta e dei conseguenti obiettivi di sistema”. Ma nel ricorso del sindacato hanno osservato: “È utile ricordare che concorrevano a quel ruolo diversi Dg dell’amministrazione regionale, che si sono visti preferire una candidata completamente priva dei requisiti richiesti dal bando pubblico”.

Proprio su questo punto, agli atti, in Regione, c’è anche la fitta corrispondenza in cui gli uffici del Personale, quindi la parte pubblica, chiesero alla Curto chiarimenti sul proprio curriculum dell’avvocata. La quale rispose “in maniera confusa e inconferente”, ha evidenziato il sindacato. “Ogni attività concernente la nomina – replicò la Curto davanti al supplemento di verifica sul proprio percorso professionale – compete esclusivamente alla Giunta, al presidente della Regione e all’assessore competente”. Rilevano gli avvocati incaricati dallo Sdirs di fare opposizione al Tar: “La Curto ha dimenticato che è stato lo stesso Esecutivo ad assegnare agli uffici il compito di verificare i requisiti”. In un successivo documento, la Dg face notare di essere titolata a ricoprire l’incarico perché “l’esercizio della professione forense equivale a funzioni dirigenziali” e viste anche “le responsabilità assunte” nello studio di Murgia. “Affermazioni – si legge nel ricorso – totalmente prive di qualsiasi fondamento giuridico”. Stando a sentenze recenti, la professione forense può essere considerata attività imprenditoriale, quindi precondizione per esercitare funzioni dirigenziali, solo in presenza di uno studio proprio e non quando si è dipendenti, come nel caso della Curto.

Il primo contratto della Curto venne firmato, come è successo con Belloi, dall’allora dirigente del Personale (Servizio gestione), Federica Loi. La Dg attuale, Silvia Cocco, anche lei estranea all’inchiesta della Procura di Cagliari, ha preparato le carte della Regione per il secondo contratto, firmato a giugno 2020. Con queste caratteristiche economiche: retribuzione tabellare 42.315,95 euro; retribuzione di posizione fissa 9mila euro; retribuzione di posizione variabile 48.360 euro; indennità di vacanza contrattuale 423,22 euro.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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