Marganai, carceri e malaffare: un anno di inchieste di Sardinia Post

Una foresta disboscata per fare pellet e legna da ardere, con il benestare di amministratori locali, regionali e perfino dell’Ente Foreste: il taglio degli alberi sul Marganai, nel comune di Domusnovas, è tra le vicende ambientali più controverse e dibattute negli ultimi anni in Sardegna. I fatti sono stati documentati da Sardinia Post attraverso una lunga e complessa inchiesta di Pablo Sole: in totale, secondo i piani dell’Ente foreste, saranno 550 gli ettari che dovranno essere disboscati nel giro di qualche anno. A oggi le motoseghe hanno raso al suolo 35 ettari, con risultati che un team di esperti guidato dal padre della geopedologia in Sardegna, Angelo Aru, ha definito “nefasti”. L’effetto della ceduazione è stato documentato anche con l’ausilio di un drone. Nel frattempo è arrivato lo stop imposto dal Sovrintendente ai Beni Paesaggistici, sul caso si è soffermata anche la stampa nazionale e oggi indaga la Procura di Cagliari. L’inchiesta di Pablo Sole sul Marganai è stata una delle più lette tra le inchieste svolte da Sardinia Post nel 2015 e ha guadagnato una menzione d’onore lo scorso novembre al premio giornalistico “Umberto Emanuele Ruggiu”.

Ancora di Pablo Sole gli articoli sugli sprechi di SardegnaIT, società in house della Regione Sardegna: il caso del dirigente che oltre allo stipendio percepisce anche un compenso come consulente, o dell’amministratore con novemila euro al mese, oltre a benefit e rimborsi non previsti dal contratto. L’amministratore, Marcello Barone, è stato licenziato appena poche settimane fa per giusta causa, i conti di Sardegna It sono oggi sotto esame dalla Procura di Cagliari e dalla Corte dei Conti.

Da New York alla Cina: trenta storie di vita e lavoro dei Sardi nel mondo, la rubrica curata da Giovanni Runchina. Giovani uomini e donne che hanno trovato la loro strada lontano dall’Isola: sono dj, ingegneri, cuochi, manager e acrobati. Raccontano il mondo e la Sardegna da un’altra prospettiva.

Sempre sul tema dell’ambiente l’articolo “Quando nel 2001 l’AirGun bombardò (nel silenzio) il Mar di Sardegna“: nel mezzo delle polemiche attorno al progetto per la ricerca di idrocarburi nelle coste sarde, Piero Loi ha rivelato che le bombe ad aria compressa sono già state usate sui fondali isolani nel 2001 nel silenzio generale. La prova si trova tra i documenti della società norvegese che oggi vorrebbe riprendere le ricerche sullo stesso tratto di costa, quella occidentale della Sardegna, già indagata quattordici anni fa.

Attorno al progetto di rilancio della società Eurallumina un’altra inchiesta di Sardinia Post: la procedura di Autorizzazione Impatto Ambientale richiesta dalla società è stata sottoposta a un funzionario della Provincia di Carbonia-Iglesias che nel 2009 fu coinvolto in un’intercettazione all’interno dell’inchiesta sui fanghi rossi. Il funzionario è stato registrato mentre avvisava telefonicamente il direttore degli stabilimenti che sarebbe arrivato un blitz dei carabinieri del Noe.

Carcere Uta - Foto Roberto PiliSulla situazione nei penitenziari l’inchiesta di Alessandra Carta: al carcere di Uta è dedicato un servizio in più puntate pubblicato tra ottobre e novembre (qui il primo articolo con l’intervista al direttore) reso possibile grazie all’autorizzazione del ministero della Giustizia che ha permesso alla giornalista di entrare nella struttura e parlare con detenuti, agenti, educatori. La nuovissima “Casa circondariale Ettore Scalas“, a poche decine di chilometri da Cagliari, ospita oggi quelli che erano detenuti nel vecchio Buoncammino. L’inchiesta documenta la vita quotidiana, le abitudini, i sogni e le speranze di donne e uomini reclusi tra le celle.

elmas1Non siamo tra le mura di un carcere, ma poco ci manca: il reportage di Francesca Mulas sul Cara, il Centro Accoglienza Richiedenti Asilo che ha sede a Elmas, nelle vecchie strutture dell’aeroporto militare, ha documentato la condizione dei migranti che arrivati in Italia hanno presentato richiesta di asilo politico. Possono entrare e uscire liberamente dalla struttura ma sono sottoposti a controlli rigidi e a un lungo iter burocratico per ottenere lo status di rifugiato. Alcuni resteranno qui al Cara anche tre anni senza poter lavorare e senza potersi muovere dal territorio. “I sogni dei Lussu africani” è il titolo di questo racconto: come il nostro conterraneo Emilio Lussu fuggì da un regime di dittatura, anche questi migranti cercano libertà e salvezza altrove.

È dedicata al delicato tema dell’aborto l’inchiesta sui medici obiettori di coscienza. Nell’Isola tra ginecologi e ostetrici uno su due è obiettore: un dato che fa riflettere sulla libertà di scelta e sull’etica professionale. Alessandra Carta ha chiesto l’opinione di due medici con due opinioni contrapposte: c’è chi considera l’aborto un omicidio, chi invece sostiene di stare dalla parte delle donne.

Parte da un caso di cronaca, la morte di un giovane all’interno della discoteca Cocoricò di Rimini, una riflessione sull’uso delle droghe: esiste lo sballo ragionato e consapevole? Una doppia intervista (ecco la prima, qui la seconda), che ha suscitato un acceso dibattito tra i lettori, ci ha suggerito due punti di vista diversi sullo stesso tema.

No eleonoraSardinia Post ha seguito, con servizi in diretta, alcuni dei temi più in vista dell’anno. La decisione del Tribunale Amministrativo Regionale sul Progetto Eleonora che prevede la ricerca di metano ad Arborea è attesa il 1 luglio, in realtà arriva tre mesi dopo: il comitato No Eleonora e i cittadini di Arborea ottengono una prima vittoria grazie al Tar che respinge il ricorso della Saras. Ma la questione delle trivellazioni nel suolo sardo, che ha sollevato l’attenzione dei cittadini e dell’Isola intera, non è sicuramente ancora chiusa.

Ancora diretta per il più grande sbarco di migranti mai avvenuto in Sardegna: il 24 agosto scorso approda a Cagliari la nave norvegese Siem Pilot che ha tratto in salvo 963 stranieri mentre attraversavano il Mediterraneo. Anche l’Isola fa così la sua parte nell’accoglienza dei migranti in fuga dai paesi arabi e mediorientali: la Prefettura coordina le operazioni di sbarco, qui lavorano insieme Asl, Protezione Civile, Croce Rossa e tanti volontari. Durante l’estate arrivano in città moltissimi eritrei diretti verso il Nord Europa: per loro la Caritas allestirà un grande punto di accoglienza alla Fiera di viale Diaz, qui si raccolgono per settimane l’aiuto e le donazioni di tantissimi cagliaritani.

Da Olbia arrivano invece le notizie sulle forti piogge del 1 ottobre: dopo i disastri del ciclone Cleopatra gli olbiesi olbia_2rivivono il terrore con una nuova ondata di maltempo. Gli uffici e gli esercizi commerciali restano chiusi durante l’allerta, il sindaco invita i cittadini a non uscire di casa durante la giornata. Questa volta solo danni materiali con corsi d’acqua esondati, case allagate e diverse richieste di soccorso ma per fortuna nessuna vittima.

Diretta anche da Teulada, che il 3 dicembre scorso ha ospitato la grande manifestazione antimilitarista promossa dai comitati sardi per la pace: cinquecento persone si sono radunate sulla spiaggia di Porto Pino per protestare contro la grande operazione militare della Nato ‘Trident Juncture‘ e per dire no in generale all’occupazione militare dell’isola. Scontri con piccole cariche e lacrimogeni tra manifestanti e forze dell’ordine (qui la photogallery di Roberto Pili): alcuni giovani hanno oltrepassato il confine del poligono e per questo motivo hanno ricevuto dalla questura il foglio di via: non potranno tornare sul territorio di Teulada per un anno.

Sardinia Post

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