SardegnaIT, pronta la delibera per silurare Barone. Manca solo il sostituto

È pronta la delibera con cui la giunta Pigliaru ufficializzerà la cacciata di Marcello Barone, amministratore unico della società in house SardegnaIT in sella dall’era Cappellacci. L’esecutivo ha deciso di risolvere anzitempo il rapporto di lavoro con il professionista lombardo dopo il caso nato dalle segnalazioni dell’ex presidente di SardegnaIT Franco Magi. Si parte dagli emolumenti percepiti da Barone,  circa 9mila euro netti al mese, ben oltre il tetto imposto dalla giunta, e si prosegue con vari benefit come auto di servizio in leasing non previste dal contratto, le spese per l’alloggio a Cagliari – il professionista vive a Oristano – e altre contestazioni mosse sia dal collegio dei sindaci di SardegnaIT, sia dallo staff dell’assessorato regionale agli Affari generali. A nulla è servita una controrelazione presentata alla Regione dallo stesso Barone: la giunta ha deciso di procedere con un atto che equivale a un licenziamento per giusta causa.

La delibera doveva essere discussa circa una settimana fa, durante l’ultima riunione della giunta, ma l’iter ha subito un rallentamento perché non si è ancora trovato il nome del commissario straordinario che dovrà sostituire Barone. In un primo tempo l’assessore regionale agli Affari generali Gianmario Demuro pensava di affidare l’incarico pescando il nome del commissario dall’elenco dei dirigente regionali ma l’ipotesi è sfumata: una norma impedisce la nomina, al vertice della società in house, di un professionista dell’amministrazione che ne detiene il controllo. Si pensa quindi ad un esterno, magari un dirigente in pensione. Trovato il sostituto, l’esecutivo approverà – forse già domani o mercoledì – la delibera di revoca dell’incarico e, contestualmente, la nomina del commissario straordinario.

Intanto, tutta la documentazione relativa al caso Barone è stata inviata sia alla Procura della Repubblica di Cagliari, sia alla Corte dei conti, che dovranno ora valutare se le norme siano state rispettate o meno. Solo pochi giorni fa, agli onori della cronaca è balzato anche uno dei due dirigenti della società in house, Sandro Costa, che per tutto il 2012 ha percepito, oltre allo stipendio, anche un compenso di 51mila euro netti in qualità di consulente esterno della struttura diretta da lui stesso.

 

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