Aborto, la mappa sarda degli obiettori

Ginecologi e ostetrici, ma anche anestesisti e personale non medico. Ecco la mappa degli anti-abortisti, con i dati divisi per provincia.

In Sardegna tra ginecologici e ostetrici si conta un 57,29 per cento di obiettori, ciò che fa dell’Isola una regione in controtendenza rispetto alla media nazionale passata negli ultimi cinque dal 58 per cento al 69,3. Gli anestesisti anti-abortisti sono invece il 41,6. Stessa percentuale per il personale non medico. I numeri sono contenuti nell’ultimo report aggiornato dall’assessore alla Sanità, Luigi Arru, e si riferiscono a 15 strutture. Di cui 13 ospedali e tre cliniche private, lì dove è possibile interrompere la gravidanza, sia per Ivg (cioè volontaria) che per aborto terapeutico, come prevede la legge 194, voluta nel ’78 dal Partito Radicale.

Dai dati della Regione viene fuori una mappa molto complessa, con variazioni enormi non solo tra territori, ma anche per professione. Succede, ad esempio, che il Sulcis – col 22,2 – abbia la percentuale più bassa di ginecologi e ostetrici obiettori. Ma, per contro, fa segnare quella più alta tra il personale non medico (86,36%), rendendo difficile l’organizzazione del lavoro. Situazione opposta a Nuoro: a fronte di tanti dottori anti-abortisti (73,3%), si registra una bassissima percentuale di obiettori tra il personale sanitario non medico (12,5).

Arru lo dice in premessa: “Nell’assoluto rispetto del diritto di ciascuno a esercitare le proprie convinzioni, per garantire i servizi stiamo cercando di organizzare al meglio le strutture, considerato l’alto numero di obiettori che, tuttavia, in Sardegna, è al di sotto della media nazionale”. In Molise si arriva addirittura all’85,7 per cento; in Basilicata all’85,2; in Campania all’83,9; in provincia di Bolzano all’81,3; in Sicilia all’80,6; in Veneto al 76,7.

Nel dettaglio di ginecologi e ostetrici, il 22,2 di obiettori si conta anche nel Medio Campidano, non solo nel Sulcis. A Oristano e Nuoro, invece, si sale fino al 73,3 per cento, la più alta della Regione. Ma sopra la media nazionale ci sono pure la Gallura (71,42%), l’Ogliastra (62,5), Cagliari (61,76) e Sassari (60).

Nelle cliniche private il trend dei medici obiettori è invece univoco, con percentuali ridotte: ancora 22,2 per cento a Sassari, mentre nelle altre due strutture di Cagliari gli anti-abortisti sono il 35,29.

Sul fronte medico è nettissima la posizione di Gian Benedetto Melis, direttore di Ginecologia e Ostetricia al Policlinico di Monserrato, nonché ordinario della stessa materia all’Università di Cagliari. “Io – appunta Melis – mi sento donna nel profondo, quindi non potrei mai negare un diritto sancito dalla legge. È un dovere garantire l’interruzione di gravidanza”.

Scorrendo ancora i numeri, gli equilibri cambiano sul fronte degli anestesisti: il numero più basso di obiettori è in Ogliastra, col 18,18 per cento. A poca distanza Nuoro (20%) e Sassari (27,5). La percentuale sale invece Oristano (35), Cagliari (38,8) e Medio Campidano (46,15). Il Sulcis è al 60, la Gallura totalmente isolata nel suo 72,72 per cento. Sorprende il dato della clinica privata di Sassari: è anti-abortista il 100 per cento degli anestesisti. Nelle due strutture non pubbliche di Cagliari la percentuale è invece al 9,08.

Infine il personale non medico. A Nuoro gli anti-abortisti sono pochissimi, il 12,5, record assoluto rispetto a tutte e tre le categorie professionali. Segue l’Ogliastra col 29 per cento. E ancora: il Medio Campidano è al 33,5; Cagliari al 40,34; la Gallura al 58,3; Oristano al 71,1; Sassari al 73,68. Il Sulcis batte tutti, con l’86,36 per cento. Quando alle cliniche private, a Sassari il personale non medico obiettore è al 73,68 per cento, a Cagliari al 25.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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