Contini davanti ai giudici da oltre sei ore. E il prefetto lo sospende dalla carica

Il sindaco di Quartu Mauro Contini sta rispondendo alle domande dei magistrati – il giudice per le indagini preliminari Giampaolo Casula e il sostituto procuratore della Repubblica Enrico Lussu – sull’affaire Is Arenas.  L’interrogatorio è cominciato poco prima delle 10 ed è ancora in corso nella stanza dell’ospedale “Brotzu” dove  il primo cittadino è ricoverato.

Contini, come confermato durante una pausa del colloquio dall’avvocato Luigi Concas che lo difende insieme al collega Guido Manca Bitti, sta rispondendo a tutte le domande del giudice delle indagini preliminari, Giampaolo Casula, e del sostituto procuratore Enrico Lussu, spiegando la sua posizione e ricostruendo la vicenda legata alla realizzazione dello stadio.

Mentre l’interrogatorio era in corso è giunta la notizia della sospensione di Contini dalla carica di sindaco per decisione del prefetto di Cagliari. Una notizia in un certo senso favorevole alla difesa. ” A questo punto – ha sottolineato l’avvocato Concas – – cadono le esigenze cautelari legate all’inquinamento delle prove. Da qui la nostra richiesta di scarcerazione o, in subordine, di arresti domiciliari. Una richiesta che faremo anche se il sindaco non volesse, siamo noi a decidere la linea difensiva”.

Mauro Contini è accusato – in concorso con Massimo Cellino, con l’amministratore della Andreoni Srl Antonio Grussu, con l’assessore comunale alle Politiche infrastrutturali Stefano Lilliu e con i dirigenti tecnici comunali Andrea Masala e Pier Paolo Gessa di falso e tentato peculato.

Il falso, secondo l’accusa, è consistito nell’attestare che erano state eseguite una serie di opere previste dal Pia (Piano Integrato d’Area) “Is Arenas-Serpeddì” che, invece, ancora non erano state fatte. Mentre ne erano state realizzate altre, non previste, finalizzate a rendere agibile lo stadio di Is Arenas.

Questa falsa attestazione, sempre secondo l’accusa, aveva lo scopo di sbloccare un pagamento di quasi 750mila euro a favore della Andreoni Srl che si era prestata a realizzare opere diverse da quelle previste dal Pia. Pagamento non andato a buon fine per motivi indipendenti dalla volontà dei protagonisti della vicenda (per questo si parla di “tentato” peculato).

Nello schema accusatorio ci sono sostanzialmente due gruppi di imputati. Un gruppo  “tecnico” (costituito dal dirigente della Andreoni srl e dai due dirigenti del comune di Quartu) e uno “politico-imprenditoriale” composto da quanti hanno fatto continue pressioni perché il primo gruppo agisse in quel modo. Mauro Contini fa parte del gruppo “politico imprenditoriale” assieme a Massimo Cellino e all’assessore Stefano Lilliu.

E’ chiaro che la sua posizione si gioca molto nella definizione dei rapporti con Massimo Cellino. Nell’ordinanza vengono descritti come di antica amicizia (fu Contini, secondo Cellino, a portarlo a vedere per la prima volta il Cagliari a Sant’Elia) e anche di affari. Secondo i magistrati, infatti, Contini favoriva Cellino anche perché si sentiva in debito nei suoi confronti per avergli suggerito un investimento (l’acquisto dei terreni a Elmas dove il presidente sperava di costruire il nuovo stadio del Cagliari) che poi si rivelò sbagliato.

A sostegno di questa connection, il gip Giampaolo Casula ha inserito una circostanza che si è rivelata erronea, e che la difesa non mancherà di utilizzare. E cioè che il fratello dell’assessore Stefano Lilliu era un dipendente diretto di Cellino. Si è scoperto invece che il Fabio Lilliu che lavora per il presidente del Cagliari è solo un omonimo del congiunto dell’assessore.

Errore grave – che alleggerisce soprattutto la posizione di Lilliu – ma non sufficiente a colpire un quadro accusatorio sostenuto – oltre che dalle intercettazioni – dalla confessione del ‘responsabile unico del progetto’ Giampaolo Gessa. Questi ha parlato di un ‘accordo sottobanco’  tra il presidente del Cagliari-calcio e il sindaco e ha anche descritto pressioni continue e pesanti, al limite della minaccia, da parte di Cellino e – non minacciose ma molto insistenti – da parte dello stesso Contini, finalizzate a ‘piegare’ il Pia a favore della realizzazione dello stadio. Questo perché il trasferimento del Cagliari-calcio a Is Arenas era stato strombazzato sui giornali e sulle tv. E Contini aveva messo in gioco la propria immagine pubblica.
Difeso da due penalisti del calibro di Luigi Concas e Guido Manca Bitti, Mauro Contini dovrà spiegare molte cose e anche decidere se, e fino a che punto, distinguere la propria posizione da quella del presidente del Cagliari. Col quale, stando alle intercettazioni, non sono mancati momenti di grave tensione. Se, infatti, Cellino e Contini hanno esercitato pressioni su Gessa, risuta che lo stesso Cellino, in modo molto brusco, ha fatto pressioni su Contini quando gli è apparso troppo esitante.

Cosa abbia detto il presidente del Cagliari su queste circostanze non è noto. Il suo lunghissimo interrogatorio di sabato è stato infatti segretato su richiesta dei suoi difensori.

Va avanti intanto la mobilitazione dei tifosi e della stampa amica che, assecondando la “doppia difesa” (tecnica e di immagine) del presidente del Cagliari, insiste nel spostare l’attenzione sugli aspetti calcistici della vicenda penale. L’Unione sarda oggi in edicola titola in prima pagina “Il Cagliari vince per Cellino”. Ieri alcune centinaia di tifosi hanno seguito davanti al carcere la cronaca radiofonica della partita di campionato, invocando a gran voce il nome del presidente e comunicando con i detenuti che, da dietro le sbarre, sventolavano bandiere rossoblu.

Per il sindaco di Quartu l’iniziativa di solidarietà è una veglia di preghiera. Si terrà oggi, a partire dalla 18, nella parrocchia di San Luca. L’iniziativa è stata annunciata dallo staff del sindaco nella pagina Facebook dello stesso Contini.

 

 

 

 

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