Contro ogni logica calcistica e contro lo strapotere tecnico e fisico di una corazzata che ha fatto strage di avversari e ucciso il campionato molto prima della fine. Il Cagliari di questi tempi non ci sta a fare l’ennesima vittima sacrificale da immolare sull’altare dello scudetto e si ribella alla logica, facendo vedere i sorci poco verdi e molto rossoblù alla grande Inter di questa stagione.ì
Alla Scala del calcio italiano, i tenori di Claudio Ranieri ne cantano due (Shomurodov e Viola) ai nerazzurri prossimi campioni d’Italia e pareggiano il conto dei gol (2-2) e della posta in palio. Peccato, perché a due minuti dal triplice fischio di chiusura, stava per scapparci l’acuto finale (ancora Viola) della vittoria. Sarebbe stato troppo? Forse. Ma non immeritato. E allora mettiamo una pietra sopra su quel che sarebbe potuto essere e ben venga anche un solo punto, su cui chiunque in casa rossoblù avrebbe messo la firma prima che le squadre scendessero in campo.
Che dire? Bravi, bravi, bravi. Bravissimi i giocatori, e bravo soprattutto Ranieri per come ha impostato e letto la partita nel suo divenire. Ha schierato una formazione del tutto inaspettata (anche perché costretto) e ha azzeccato tutto, o quasi. Quando si è accorto che qualcosa non andava, non ha esitato dopo solo mezz’ora di gioco a sostituire Jankto con Prati. Il ceco non tamponava a centrocampo e lasciava Makoumbou e Sulemana in balia degli avversari. Mettendo Prati al centro, gli ultimi due hanno potuto chiudere adeguatamente la cerniera del centrocampo e raddoppiare all’occorrenza sugli esterni in aiuto di Di Pardo a destra e Augello a sinistra. Determinante anche la scelta del tecnico rossoblù di schierarsi a specchio con l’Inter (3-5-2), preoccupandosi in particolare di passare al 5-3-2 in fase d’attacco da parte degli avversari. Ha pagato anche la scelta di rinunciare a Dossena per affiancare al centrale Yerri Mina due compagni lesti di gamba e veloci, affidando al colombiano il compito di contrastare a uomo il pari centimetri Thuran.
Ai nerazzurri Ranieri ha concesso il maggior possesso di pallone, aspettandoli al varco in caso di errori e perdita del pallone, favorendo così le ripartenze veloci dei suoi giocatori. Non per niente l’Inter ha comandato il gioco, ma ad avere le migliori occasioni è stato il Cagliari. Peccato che a Luvumbo e Shomurodov sia mancato l’istinto dei killer e i rossoblù si sono trovati per due volte a inseguire lo svantaggio. Lo hanno fatto con il cuore e con la testa, senza mai perdere la bussola. Poi sir Claudio ha pescato ancora una volta nella fase finale dalla panchina i jolly decisivi con Lapadula e Viola.
Nicolas ha sfruttato un assist di spalla dell’italoperuviano e infilato il gol del 2-2. La coppia stava per ripetersi nel recupero, ma Viola ha colpito troppo bene di testa nell’area piccola il cross del compagno, sfuggito sulla sinistra agli avversari, e mandato il pallone fra le braccia del portiere avversario Sommer. Pazienza, sarebbe stato troppo bello uscire dal Meazza con i tre punti, ma va bene egualmente anche il pareggio. Insperato, ma quanto mia meritato. Un altro mattoncino per la salvezza è stato aggiunto alla classifica, adesso sotto con la Juventus al prossimo turno. Hai visto mai che il Cagliari non ci stia prendendo gusto ad alzare la cresta con le grandi?
[Foto dal sito ufficiale del Cagliari Calcio]Luciano Onnis