Tribuna Buoncammino, il tifo in diretta

 17.00 La partita si conclude con la vittoria del Cagliari 0-2. Urla, applausi e giri di clackon. In chiusura un ultimo coro dai tifosi: “La vittoria al Presidente!”.”Una bella occasione per manifestare solidarietà alla squadra e al Mister e per dire “no” all’arroganza e alla spettacolarizzazione che ha accompagnato tutta questa vicenda”, commenta in chiusura di partita Giancarlo Betti. Qui da Buoncammino la folla inizia a disperdersi, rimangono due ragazze che salutano i loro cari ancora affacciati dietro le sbarre, una ha una bimba in braccio. Uno degli uomini dietro le sbarre grida: “Ciao piccolina, mandami un bacio”.

 

16.46. Un tablet sul cofano di una macchina: si segue anche così la partita qui sotto al carcere di Buoncammino.

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16.39 “Il sindaco comunista Zedda non ama nè il Cagliari nè i cagliaritani” sostiene il signor Efisio Melis: “E’ sua la responsabilità di quello che sta succedendo. E anche la stampa che ha montato un sacco di bugie su Cellino ha le sue colpe”. “La magistratura dovrà fare il suo corso, ma questa storia è stata spettacolarizzata in modo eccessivo”continua Pinotto Picciau, “comunque una simile manifestazione di solidarietà qui non si è mai vista, è una bella presa di posizione da parte di tutta la città'”

16.31 Anche le telecamere di Sky Sport qui in viale Buoncammino: la giornalista Stefania De Michele raccoglie le impressioni del pubblico sotto le mura del carcere, stasera al tg nazionale racconterà questa incredibile giornata a metà tra passione sportiva e pura cronaca.

16.25 Cori e salti sui marciapiedi e in strada: “Chi non salta come Zedda è è…”.

16.21 Ovazione due: Matteo Sau firma una doppietta per il Cagliari, i pentolini sbattono ancora contro le sbarre. “Cagliari nel cuore”, canta il pubblico.

16.15 Un grido che unisce all’unisono detenuti e tifosi: Marco Sau al 53mo minuto porta il Cagliari in vantaggio. Qui è il delirio, i carcerati sbattono pentole e altri oggetti contro le sbarre, è il loro applauso. “Massimo fuori, vogliamo Massimo fuori” cantano decine di ultras rossoblu. “Non ve lo diamo”, rispondono altrettanti detenuti dalle finestre del carcere.

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16.15 Momento fotografia: il pubblico dimentica per qualche istante partita e presidente e si assiepa attorno a Ercole, il figlio di Massimo Cellino. Telefoni e macchine fotografiche lo riprendono con i tifosi. E il solito detenuto grida da dietro le sbarre “Però noi abbiamo Massimo…”.

16.10 Ce n’è anche per il sindaco di Cagliari: dopo gli insulti al prefetto, i cori non risparmiano neanche Massimo Zedda, “colpevole” di aver negato lo storico stadio di Sant’Elia alla squadra.

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16.00 Il tifo si sposta sul lato sinistro del carcere, dalle finestre si affacciano anche i detenuti con le loro bandiere rossoblu che partecipano e aizzano i cori degli ultras. “Hanno portato Massimo in carcere per farlo stare con noi”, grida un carcerato dalla sua cella. Grandi applausi dalla folla assiepata qui davanti. Ce n’e’ anche per il sindaco di Cagliari: dopo gli insulti al prefetto, i cori non risparmiano neanche Massimo Zedda, “colpevole” di aver negato lo storico stadio di Sant’Elia alla squadra.

15.50 Qui in viale Buoncammino il verdetto è già scritto: innocente. In pochi credono che le accuse contro Massimo Cellino siano fondate : “E’ una persona sanguigna che crede nella sua squadra, ecco perché è considerato scomodo” ne è convinta Milena Masala, 50 anni, da venticinque non si lascia sfuggire un abbonamento al campionato del Cagliari. “Siamo tutti qui per portare la nostra solidarietà al presidente, con alcune di queste persone verremo qui tutte le mattine in attesa che venga rilasciato, cosa che sicuramente avverrà nei prossimi giorni”. Anche Maria Festa, trentenne, non crede alle accuse: “Cellino dice sempre quello che pensa e a molti questo non piace. E comunque la realizzazione dello stadio ha creato lavoro e dà lustro alla città di Quartu, perché bloccare tutto ora che i lavori son finiti?” . “Credo anche io che si tratti di una congiura, dato che fino a poco tempo fa i lavori dello stadio di Is Arenas non avevano creato nessun problema”, commenta Samuele Xaxa, “il presidente è innocente”.

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15.40 Quaranta minuti di gioco, il risultato di Cagliari-Pescara è ancora zero a zero. Nel frattempo gli slogan dei tifosi si fanno sentire sempre più  forti: “Massimo Cellino, noi abbiamo Massimo Cellino”, “Casteddu vinci per lui”, “Cagliari nel cuore”. Non così affettuosi sono invece i cori contro il prefetto. Non manca neppure il sostegno per il sindaco di Quartu Mauro Contini, ancora ricoverato all’ospedale Brotzu dopo il malore che lo ha colto il giorno dell’arresto.

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Ore 15.00 Non si sbilancia Berni, rappresentante della piccola comunità cagliaritana dello Sri Lanka: nessun commento sulla colpevolezza o innocenza del presidente Massimo Cellino, è qui solo per sostene la squadra. Insieme ad altri dieci compaesani hanno issato tre striscioni, di cui uno in inglese, che recitano “non mollare mai” e “forza Cagliari”. I supporter stranieri sono davanti a Buoncammino tra oltre duecento tifosi della squadra, bandiere e sciarpe rossoblù in attesa della sfida Cagliari-Pescara. Un chiosco manda la partita sul maxischermo, ma qui davanti al carcere  si attende il fischio di inizio via radio, tutti assieme per trasmettere solidarietà al presidente che da giovedì, si trova qui a pochi metri, dentro le mura del carcere.

Francesca Mulas

 

 

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