La “doppia difesa” di Cellino. I verbali secretati

Nelle nove ore di interrogatorio (secondo quanto hanno fatto trapelare i suoi legali) Massimo Cellino non solo ha risposto a tutte le domande del Gip Giampaolo Casula e del Pm Enrico Lussu, ma ne ha anche prevenute alcune, in modo “torrenziale”, spinto dalla volontà di chiarire al più presto la sua posizione. Senza vie di mezzo e senza compromessi: o libero o detenuto. Nessuna richiesta di arresti domiciliari. Ha riempito in tutto più di trenta pagine di verbale. Anche con dichiarazioni ‘laterali’ rispetto alla vicenda principale.

In mattinata si è appreso che i verbali sono stati secretati. La decisione di ‘blindare’ l’interrogatorio era stata presa anche per il faccia a faccia tra gli inquirenti e il funzionario del settori Lavori pubblici del Comune di Quartu, Pierpaolo Gessa.

Sono due i fronti della difesa di Cellino. Uno è pubblico, “di immagine”, quasi politico. L’altro è sostanziale e consiste nel negare di aver lucrato un solo euro (anzi, di averne spesi parecchi) e di aver agito spinto da un solo interesse: quello di dare in tempi rapidi al Cagliari-calcio uno stadio adeguato e degno di una squadra di seria A.

Cellino ha negato di aver fatto pressioni sui dirigenti del comune di Quartu per indurli a commettere delle irregolarità. Ha attribuito le frasi colorite emerse dalle intercettazioni (“Ti sputo in faccia”, rivolto al sindaco, “Ti faccio il c…, detto al responsabile del progetto Gessa che ha sostenuto di essersi sentito minacciato) al suo modo di parlare, a volte brusco, a volte paradossale, ma mai intimidatorio.
Lunedì sarà la volta del sindaco di Quartu e si vedrà se le linee difensive dei due potranno marciare in parallelo o entreranno in conflitto. Uno dei punti principali è il comportamento dei dirigenti tecnici del comune, Gessa e Masala, arrestati a fine novembre nella fase iniziale dell’indagine. Cellino, a quanto pare, ha sostenuto di non aver mai chiesto niente che non fosse totalmente lecito. Ma Gessa nella sua confessione ha ammesso di aver compiuto delle irregolarità essendone consapevole. Questo è il contesto nel quale Contini deve incastonare la sua linea di difesa.

Il “fronte pubblico” è quello che il presidente del Cagliari ha in pochi giorni delineato con maggior chiarezza. Fin dall’ingresso a Buoncammino quando, con fare spavaldo, si è levato gli occhiali per mostrarsi ai fotografi e ha voluto dire al mondo (e ai tifosi) ‘io non ho paura’. Poco dopo, il deputato del Pdl Mauro Pili è andato a fargli visita e ha subito lanciato la notizia dell’accoglienza affettuosa riservata dai detenuti al presidente della loro squadra del cuore, con tanto di ‘cena speciale’ a base di pizza preparata appositamente per lui.

La risposta dei tifosi è stata immediata. Ed ecco l’appuntamento al bar davanti al carcere per fare idealmente colazione davanti al presidente. E, oggi, il presidio calcistico, con radiolina all’orecchio, ancora una volta davanti al carcere: per seguire la partita “assieme” a Massimo Cellino.

Appartiene questa strategia – che inevitabilmente ‘incrocia’ la campagna elettorale – la notizia lanciata ieri da alcune agenzie di stampa  secondo la quale il Partito democratico, con la precedente amministrazione quartese di centrosinistra, avrebbe sostenuto un progetto di ristrutturazione dello stadio di Is Arenas ben più ‘invasivo’ di quello poi avviato dalla giunta Contini. A questa vicenda oggi l’Unione sarda dedica un lungo servizio di apertura. Il fatto che, come si legge nello stesso articolo, si trattasse di una ‘ipotesi’, una ‘idea’ e non ‘un progetto’, non impedisce al quotidiano di Cagliari di suggerire l’esistenza di una ‘primogenitura democratica’ nel successivo scandalo di Is Arenas.

Nei prossimi giorni dovrebbe essere depositata la consulenza che i giudici hanno chiesto all’architetto sassarese Sandro Roggio. Si tratta di un esame puntuale, e spietato, della compatibilità tra lo stadio di Is Arenas e le normative nazionali e comunitarie a tutela del paesaggio. L’ipotesi di un sequestro dello stadio e anche della demolizione delle eventuali opere abusive è ancora pienamente in campo. Ma ieri la giunta comunale di Quartu si è riunita per rassicurare la cittadinanza sulla continuità dell’attività amministrativa. E’ stata diffusa una nota ufficiale nella quale si afferma che gli uffici sono già al lavoro per valutare la richiesta di utilizzare lo stadio il 24 febbraio per la partita contro il Torino. Il giorno delle elezioni, una coincidenza che sottolinea bene il destino sempre più ‘politico’ dell’inchiesta sullo stadio del Cagliari-calcio.

E.P.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share