Regione, dodici assessori da nominare: ecco i primi papabili della nuova Giunta

Dodici caselle da riempire, che fanno tredici con la presidenza del Consiglio regionale. Si gioca su queste nomine la seconda partita del centrodestra, dopo la vittoria alle urne di domenica scorsa. La nuova Giunta, però, non sarà pronta prima di metà marzo, visto il caos dello scrutinio in diverse sezioni elettorali, tanto che i verbali sono passati in mano ai rispettivi Tribunali di competenza (leggi qui).

Tuttavia la proclamazione degli eletti ancora in alto mare non sta bloccando i ragionamenti nei partiti, da cui vengono fuori i primi nomi dei possibili assessori. Non fosse altro che alcuni candidati consiglieri possono considerarsi già onorevoli – riconfermati o nuovi – per via dell’alto numero di preferenze raccolte. Tra questi ci sono Alessandra Zedda (Forza Italia), Michele Cossa (Riformatori) e Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia). Tutti uscenti dell’Aula. Va aggiunto il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ex consigliere azzurro che nel 2017 ha lasciato la massima assemblea sarda per indossare la fascia tricolore. Nell’elenco finisce pure Franco Cuccureddu, primo cittadino a Castelsardo, fondatore di Sardegna Civica, lista che conquista uno scranno nel collegio di Cagliari, mentre Cuccureddu era candidato a Sassari. Quindi non è eletto, ma può fare l’assessore.

Il nome della Zedda – la donna forte degli azzurri, l’unica che ce l’ha fatta tra le berlusconiane – è un’opzione sia per entrare in Giunta sia per guidare l’Assemblea regionale. Sembra però che la Zedda preferisca un ruolo politico, quindi l’ingresso nell’Esecutivo, piuttosto che la presidenza dell’Aula. Ma è solo un’indiscrezione.

Per capire quale assessorato possa essere assegnato alla capogruppo azzurra uscente, bisogna rispolverare il manuale Cencelli in salsa sarda col quale il centrodestra si dividerà le poltrone, a loro volta divise in tre fasce a seconda del peso economico e politico. Fasce che andranno incrociate con le percentuali raccolte dai singoli partiti della coalizione.

Nel gruppo degli assessorati più importanti rientrano la Sanità (gestione da 3,5 miliardi di euro), la Programmazione (ovvero la cassa della Regione, fondi nazionali ed europei compresi) e l’Urbanistica (il mattone, si sa, muove moltissimi soldi). In questa categoria figurano pure i Lavori pubblici che valgono ugualmente una montagna di denari. Nella seconda fascia ecco invece l’Ambiente e il Lavoro; nella terza i Trasporti, il Turismo, la Pubblica istruzione e la Cultura, gli Affari generali e le Riforme, l’Agricoltura e l’Industria.

Incrociando le fasce con i risultati delle urne, alla Lega, il partito più votato della coalizione, spetta la prima scelta. E dal Carroccio hanno fatto sapere da mesi di volere la Sanità (peraltro: si è aperto il caso del possibile assessore lombardo). Il secondo partito del centrodestra è il Psd’Az che, però, ha già espresso il presidente, il neoletto Christian Solinas, quindi salta il giro. Quindi spetta a Forza Italia mettere il cappello sulla seconda delega. Ed è qui che entra in gioco Alessandra Zedda, la quale potrebbe prendere l’Urbanistica (abbinata agli Enti locali).

Se questa impostazione dovesse reggere, Michele Cossa, il più votato dei Riformatori, oltre che il più esperto, ha la strada spianata per diventare il nuovo presidente del Consiglio regionale. Cossa ha anche il profilo caratteriale adatto: è univocamente considerato un mediatore. Sarebbe riconosciuto nel suo ruolo pure dall’opposizione.

Il quinto partito della coalizione sono i Fratelli d’Italia, dove Paolo Truzzu è in pole per entrare in Giunta con la possibilità di prendere in carico la delega alla Programmazione. Dopo gli Fdi è il turno di Sardegna 20Venti, la civica che da prima delle elezioni sta facendo un pensierino sull’Ambiente: l’assessorato potrebbe andare a Ignazio Locci, cui spetterebbe gestire, salvo cambi di deleghe decisi da Solinas, anche Forestas. Significa 6mila dipendenti.

A quel punto, i Lavori pubblici li prenderebbe l’Udc di Giorgio Oppi. Ma nomi in quota scudo crociato non ne filtrano. Franco Cuccureddu è invece l’assessore più probabile del movimento Sardegna Civica che tra i piccoli della coalizione è il solo ad aver ottenuto il cosiddetto quoziente pieno, cioè la quota minima di voti – circa 10.500 – con la quale si ha diritto ad entrare nella ripartizione dei seggi. Cuccureddu, presidente della Rete dei porti (quelli turistici), ha sulla carta il curriculum giusto per guidare i Trasporti.

Concluso il primo giro di scelte dalla Lega a Sardegna Civica, si ricomincia daccapo, includendo il Psd’Az. In maggioranza sta prevalendo l’orientamento di non assegnare assessorati a Fortza Paris, malgrado il quoziente raggiunto. Questo perché il partito, rimasto sotto il due per cento, finirebbe per avere una casella come gli alleati che hanno preso il doppio dei voti (o anche di più). Fortza Paris, insieme a Energie per l’Italia, sembra destinata a occupare ‘solo’ qualche posto di sottogoverno.

Da qui a metà marzo ogni giorno sarà comunque utile per capire come i partiti si stanno muovendo rispetto alla ripartizione degli assessorati. Ma sapere con esattezza le percentuali raccolte e i nomi degli eletti è dirimente nella definizione del nuovo Esecutivo. Lunedì sera, all’indomani delle Regionali, si sono potuti ipotizzare i 60 nuovi consiglieri della XVI legislatura – qui la composizione più probabile dell’Aula -. Gli eventuali cambi si conosceranno quando saranno ufficiali i voti di tutte le 1.840 sezioni (ne mancano circa duecento).

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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