Il rimpasto a spizzichi e bocconi, Solinas nomina un solo assessore su 12

Alessandra Carta

La Giunta di Christian Solinas ancora non c’è, secondo giorno di ritardo sulla tabella di marcia che aveva sabato come scadenza. Invece al momento il presidente ha nominato ufficialmente un solo assessore su dodici. A firmare è stato Giuseppe Fasolino, il titolare della Programmazione, scelto anche come nuovo vicepresidente. Alla faccia della parità di genere.

Che Fasolino, gallurese di Golfo Aranci, venisse riconfermato non è mai stato in discussione. In questo anno e mezzo di balletto sul rimpasto, il nome dell’assessore è sempre comparso nella lista degli intoccabili. Anche dentro Forza Italia, il suo partito. E così è stato.

Ma l’accelerato su Solinas ha un disegno preciso: domani il Consiglio regionale torna a riunirsi per discutere della Omnibus 2, la maxi variazione di bilancio che è materia di Fasolino. Così, almeno, l’assessore potrà essere presente in Aula e illustrare il testo normativo messo a punto dalla Giunta uscente.

Sui tempi di nomina degli altri assessori non si sa ancora nulla. Domani, quando l’attività a Palazzo riprende, in teoria deve esordire il nuovo Esecutivo. Ma la quadra non è trovata, qualcosa manca ancora.

L’incertezza si gioca tutta tra l’Industria, i Trasporti, il Lavoro e gli Affari generali. Di queste quattro deleghe, tre devono essere assegnate obbligatoriamente ad altrettante donne, visto che la rappresentanza femminile non può scendere sotto il 40 per cento.

Per ora una sola donna è sicura: si tratta di Valeria Satta, quota Lega, che con altrettanta certezza prenderà in mano l’Agricoltura, delega tolta a Gabriella Murgia, una ex Pd scelta nel 2019 da Solinas in persona su indicazione dell’amico costituzionalista Costantino Murgia.

L’altra donna dovrebbe essere Anita Pili, l’uscente dell’Industria che lì potrebbe tornare. Poi il vuoto. Perché Solinas, come raccontato da Sardinia Post, vuole fare la furbata di dare al suo partito, il Psd’Az, tre assessorati, ma senza indicare una donna. Da Forza Italia, invece, il governatore pretende che la seconda indicazione sia al femminile.

Tra gli azzurri, metà gruppo consiliare non ci sta al giochetto di Solinas che, invece, sembra piacere al coordinatore e deputato Ugo Cappellacci , il quale vuole tenere in equilibrio la geografia del partito con un’assessore o un’assessora che sia espressione del Sud Sardegna, dal momento che Fasolino rappresenta il Nord. Se questo schema dovesse reggere, la spunterebbe la cagliaritana Ada Lai, altrimenti entra nella nuova Giunta il consigliere regionale algherese Marco Tedde. La delega in ballo più probabile è quella al Lavoro, lasciata libera da Alessandra Zedda un mesetto fa.

In quota Udc è riconfermato Andrea Biancareddu che non perde la Cultura e la Pubblicazione istruzione, ufficio poi rifiutato dal Carroccio che ha preferito i Lavori pubblici, per fare pendant con il ministero delle Infrastrutture in mano a Matteo Salvini. Questa scelta ha fatto esautorare i Riformatori che hanno protestato e chiesto come incarico sostitutivo la casella dell’Urbanistica e degli Enti locali. Ma ciò comporterà quasi con certezza l’uscita di scena di Quirico Sanna, gallurese fedelissimo di Solinas e per questo il suo siluramento è facile da gestire, in quando per il presidente è indolore, visto che non ha ripercussioni in Aula. Il liberal democratico designato è sempre l’assessore uscente Aldo Salaris.

La staffetta alla Sanità è storia nota: oggi Mario Nieddu ha anche fatto il saluto di commiato in Regione, dove ha riunito i dipendenti dell’assessorato, quadro e non (qui la cronaca e il video). L’assistenza medica e ospedaliera verrà affidata a Carlo Doria, l’ortopedico altro amico del governatore. Un po’ più distanza è invece Gianni Chessa che Solinas ha provato a fare fuori. Ma Chessa ha impiegato un men che non si dica a far cambiare idea al governatore.

Così mancano i Trasporti e gli Affari generali. E devono essere una donna e un uomo, se Forza Italia indica la donna. Diversamente non si arriva al 40 per cento. La prima quota femminile che serve dovrebbero indicarla i consiglieri dell’Udc che da un anno e mezzo aspettano il rimpasto. In questo solco si sta però infilando Pietro Moro, il sardista che tempo fa è entrato nello scudo crociato ma dopo la morte di Giorgio Oppi si è di nuovo avvicinato al Psd’Az. E adesso sta provando a giocarsi la scalata all’Esecutivo ‘vendendosi’ come Udc ma di fede sardista. Solo che nello scudo crociato hanno sgamato la sua tattica.

Per chiudere il cerchio bisogna capire cosa Solinas vuole fare da grande con la parità di genere: se la spunta Forza Italia con Tedde, sia i Trasporti che gli Affari generali devono andare ad altrettante donne. Quindi non potrebbe essere ‘ripescato’ dalle fila dei sardisti ribelli nemmeno Antonio Moro, il presidente dei sardisti.

A ben vedere c’è ancora qualche incastro da fare. E non si sa se Solinas riesca a finire per domattina alle 10,30, quando è convocato il Consiglio. nessun problema invece per gloi Fdi che sostituiscono all’Ambiente il neodeputato Gianni Lampis con l’avvocato Marco Porcu, coordinatore provinciale di Cagliari.

Alessandra Carta

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