Rimpasto di Giunta, i paletti di Lega e Forza Italia. Solinas sempre più isolato

Non sono ore facili per Christian Solinas. È da almeno due giorni che il presidente fa trapelare di essere pronto ad azzerare la Giunta, ma da Villa Devoto ancora tutto tace. Chissà se oggi è il giorno buono, anche perché domani il nuovo Esecutivo deve essere pronto, come nella scadenza data dallo stesso governatore la settimana scorsa.

Previsioni non se ne possono fare. Gli alleati di Solinas hanno imparato la sua imperscrutabilità. Anche se il governatore appare sempre più isolato anche tra i suoi, visto che a questo giro non c’è trippa per gatti nemmeno per i sardisti. Si aggiungano i paletti che Lega e Forza Italia hanno messo, vincoli che rendono difficile la composizione della nuova squadra.

Quanto al Carroccio, il tema è lo stesso da settimane: Solinas vuole togliere la Sanità a Mario Nieddu per darla al suo amico Carlo Doria, l’ortopedico trombato il 25 settembre e in cerca di un nuovo approdo politico. Solo che i leghisti non hanno alcuna intenzione di fare la figura degli incapaci, ciò che verrebbe certificato dalla cacciata di Nieddu. Quindi ecco il piano B: al governatore le camicie verdi hanno fatto sapere di essere disposte a cedere solo i Trasporti, comunque in cambio di qualcosa. Nieddu non deve essere toccato e così Valeria Satta, la titolare degli Affari generali e Personale.

Sul fronte di Forza Italia, non è diversa la posizione: Marco Tedde, il consigliere regionale indicato per prendere il posto di Alessandra Zedda è il nome condiviso dal partito, un’indicazione venuta fuori dal direttivo sotto il segno della continuità amministrativa, visto Tedde è stato il consulente della Zedda sino a fine giugno. Ogni altra soluzione non è attribuibile agli azzurri. E se Solinas intende forzare la mano, si assumerà le conseguenze della scelta.

Di certo, il governatore, credendo di essere più furbo, credeva che gli azzurri avrebbero indicato una donna, ciò che serviva a Solinas per rispettare la quota femminile del 40 per cento. Ma i berlusconiani, con una mossa da manuale politico, hanno scompaginato i piani di Solinas lasciandolo col cerino in mano sulla parità di genere. Anche perché l’indicazione di una assessora, a meno di una scelta spontanea, non può essere imposta ai Fratelli d’Italia che in Giunta hanno una sola casella e al posto di Gianni Lampis eletto alla Camera hanno indicato un uomo, il coordinatore provinciale di Cagliari, Marco Porcu.

Se da qui alle prossime ore esista una strada per uscire dall’impasse, non è dato saperlo. Quel che è certo è lo scollamento del governatore col resto della coalizione, un fatto sempre più evidente: in primavera, quando il rimpasto sembrava vicino, Solinas aveva recuperato un pezzo di Psd’Az con la promessa di dare un assessorato alla frangia legata al presidente Antonio Moro. Ma poi pure quell’ipotesi è stata messa da parte. Da allora sono passati altri sei mesi e ancora la soluzione non si intravede.

Il rimpasto si sta giocando tutto tra quattro assessorati: Lavoro, Ambiente, Trasporti e Sanità. Tutti le altre deleghe sono intoccabili. In sella ci sono Gianni Chessa (Turismo, Psd’Az), Giuseppe Fasolino (Programmazione, Forza Italia), Andrea Biancareddu (Pubblica istruzione, Udc), Gabriella Murgia (Agricoltura, Psd’Az), Aldo Salaris (Lavori pubblici, Riformatori), Quirico Sanna (Urbanistica, Psd’Az) e Anita Pili (Industria, Sardegna 20venti), Valeria Satta (Affari generali, Lega).

A domani, in ogni caso, manca pochissimo. Se Solinas non rispetta nemmeno questa scadenza, il rimpasto diventa la barzelletta della Sardegna. (al. car.)

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