Il difficile calcolo sulla nuova Giunta. Cresce la rosa dei possibili assessori

Si allarga – come prevedibile – la rosa dei possibili nuovi assessori sardi, nelle stesse ore in cui il centrodestra, vittorioso alle urne delle Regionali, sta provando a darsi un metodo per definire la squadra di governo. Incontri di coalizione non ce ne sono ancora: i partiti stanno ragionando al proprio interno per poi scambiarsi al telefono le ipotesi di lavoro. Anche col neopresidente Christian Solinas.

Quanto ai nomi, in quota Psd’Az si fa largo Gianni Chessa, cagliaritano, ex assessore ai Lavori pubblici nella Giunta di Massimo Zedda, cacciato a gennaio 2018 proprio dal sindaco del capoluogo dopo l’alleanza tra Lega e Psd’Az per le Politiche. Alle elezioni del 24 febbraio Chessa, fedelissimo di Solinas, è stato il più votato dei Quattro Mori con 3.947 preferenze, stando al conteggio non definitivo (manca ancora qualche sezione). Al momento non è chiaro se e quale delega Chessa possa avere. Ma in virtù del risultato elettorale, l’esponente sardista è quello che più di tutti ha diritto a entrare nel nuovo Esecutivo.

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L’altro nome Psd’Az è quello di Efisio Arbau, sindaco di Ollolai, anche lui candidato alle Regionali ma non eletto: nel collegio di Nuoro, dove ha corso, Arbau è stato doppiato da Franco Mula (2.260 contro 1.145), un ex della massima assemblea che torna in Consiglio dopo cinque anni. Politicamente Arbau nasce a sinistra e del Pd contestava la moderazione, tanto da essere espulso nel 2010. È in quell’anno che fondò La Base, movimento sovranista confluito nel Psd’Az e in nome del quale il sindaco chiede una rappresentanza in Giunta.

Ieri nel centrodestra è scoppiato il caso Lega, col possibile nuovo assessore lombardo a guidare la Sanità. Ma lo spauracchio che agitava il centrodestra è rientrato: Eugenio Zoffili, il commissario del Carroccio in Sardegna, dice a Sardinia Post che “non verrà nominato alcun manager lombardo”. Ma Zoffili non conferma e nemmeno smentisce l’altra opzione, quella di Mario Nieddu, dentista, candidato nel collegio di Cagliari e primo dei non eletti.

I nomi di Chessa, Arbau e Nieddu vanno ad aggiungersi a quelli di Alessandra Zedda (Forza Italia), Michele Cossa (come presidente dell’Aula in quota Riformatori), Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia), Ignazio Locci (Sardegna 20Venti) e Franco Cuccureddu (Sardegna civica), di cui abbiamo raccontato ieri (leggi qui).

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Sul metodo per arrivare alla definizione della Giunta è condivisa la ripartizione dei dodici assessorati in tre fasce, a seconda dell’importanza. Per cui: nella prima ci sono Sanità, Programmazione e l’Urbanistica abbinata agli Enti locali più i Lavori pubblici. Nella seconda ecco l’Ambiente e il Lavoro; nella terza Trasporti, Turismo, Pubblica istruzione e Cultura, Affari generali e Riforme più la delega all’Agricoltura e quella all’Industria.

Sulla base dei seggi conquistati dai partiti della coalizione, si dovrebbe poi decidere il numero di assessorati da assegnare. Anche in questo caso, seppure vada completato il conteggio dei voti nelle sezioni dove lo spoglio si è trasformato in caos, c’è un ragionamento di massima. Ovvero: otto eletti nella Lega e tre deleghe in Giunta; sette scranni al Psd’Az e due posti nell’Esecutivo; due assessori a testa per Forza Italia e Riformatori, che potrebbero anche optare per una solo delega più la presidenza del Consiglio. Infine un assessorato a ciascuno per Sardegna 20Venti, Fratelli d’Italia e Sardegna Civica.

Nella coalizione, però, questo schema di massima non sembra convincere tutti: secondo una scuola di pensiero, il presidente Solinas, il cui peso politico è paragonato a due deleghe in Giunta, dovrebbe essere considerato una volta come quota Lega e un’altra come quota Psd’Az. Se questo ragionamento dovesse passare, gli assessorati del Carroccio e dei Quattro Mori passerebbero rispettivamente a due e a uno, per essere poi compensati con qualche posto importante di sottogoverno. Ma è tutto da decidere. E il tempo non manca: la proclamazione degli eletti, dirimente per chiudere gli accordi, dovrebbe arrivare solo a metà marzo.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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