Morandi intona il De profundis per Sardegna Promozione

La Giunta approva la delibera di soppressione dell’agenzia balzata agli onori delle cronache (anche) per i 900mila euro spesi per un reality show. Il Ddl a breve in consiglio regionale.

Sei righe in burocratese – come impone il protocollo – per dire che Sardegna Promozione s’è rivelata un buco nell’acqua: un ramo secco da milioni e milioni di euro, dal dubbio riscontro turistico ed economico e nient’altro che un doppione (nel migliore dei casi) degli assessorati al Turismo e all’Agricoltura. Perciò va abolita. Questo dice la delibera (consultabile da poche ore) varata dalla giunta Pigliaru su proposta dell’assessore al Turismo Francesco Morandi. La decisione era nell’aria da mesi, ma è stata ufficializzata dall’esecutivo solo pochi giorni fa, con la delibera 32/15 del 7 agosto scorso (guarda). E la promozione dell’Isola? Sarà gestita direttamente dalla Presidenza, attraverso l’istituzione di una nuova struttura. In allegato alla delibera, il disegno di legge (guarda) da sottoporre al Consiglio regionale per la definitiva cancellazione dell’agenzia che nella scorsa legislatura lo stesso centrosinistra – pur promotore dell’ente, sotto la presidenza Soru – aveva definito “Sardegna carrozzone” (leggi).

La delibera 

Come riporta il documento approvato dall’esecutivo su proposta di Morandi, “ragioni di economicità dell’azione amministrativa e di efficacia dell’esercizio della funzione di governo, unite agli attuali stringenti vincoli di bilancio ed alle esigenze di riduzione della spesa che impongono una drastica semplificazione dell’organizzazione pubblica, rendono necessario operare un profondo riassetto delle competenze in materia di promozione, internazionalizzazione ed attrazione degli investimenti, che passa anzitutto attraverso la soppressione dell’Agenzia”. Ma se una cosa funziona, per farla semplice, di certo non la si ammazza in culla. Perché Sardegna Promozione altro non è che uno strumento. E come ogni strumento, ad indirizzarne l’azione sono (stati) i vertici amministrativi, ovvero le persone. In un senso o nell’altro. In questo caso, quel che ha destato parecchie perplessità sulle politiche dell’agenzia riguarda, ad esempio, la spesa di 15 milioni di euro solo nel 2013 per iniziative che la Procura e la Corte dei Conti hanno probabilmente giudicato un poco sopra le righe. Per usare un eufemismo. E hanno iniziato a indagare.

Tra reality show, sagre paesane, squadre di basket e scampagnate vaticane  

Il caso ‘Sardegna Promozione’ scoppia in pompa magna quando pure la stampa nazionale (leggi) riprende la vicenda dei 900mila euro trasferiti dalle casse dell’agenzia ad una società di produzione torinese per la realizzazione di un reality show, il famoso ‘Sweet Sardinia’ (leggi), mandato in onda sulla berlusconiana La5 con risultati a dir poco imbarazzanti. Parlano i numeri, con uno share intorno allo 0,5%. Ma sotto la guida del direttore centrale Mariano Mariani, fidatissimo professionista dell’entourage di Ugo Cappellacci e uomo buono per tutte le stagioni (e le poltrone), gli esborsi quantomeno curiosi si sprecano. E sotto la sempreverde dicitura di “promozione e valorizzazione della Sardegna”, vengono finanziate con soldi pubblici le iniziative più disparate, dal torneo di calcetto dei Vigili del fuoco al raduno dei giovani seminaristi a San Sperate, dalle scampagnate degli oratori in quel di Nurallao alle rassegne enogastronomiche organizzate ad Arzachena per far scoprire ai residenti la bontà del cibo locale. Senza dimenticare, ad esempio, i due milioni di euro finiti nelle casse del Cagliari Calcio di Massimo Cellino.  Per lo sport, d’altronde, Mariani deve nutrire una passione speciale, visti i bonifici a favore di varie società, forse un poco pressato da alcuni politici – centrosinistra e centrodestra pari sono – a loro volta rapiti da basket, pallavolo e atletica.

Il destino del personale

Chiusa l’agenzia, per i diciotto dipendenti a tempo indeterminato arriverà il passaggio nei ruoli regionali, con la “conseguente destinazione sulla base dei criteri stabiliti dalla Giunta regionale”, mentre gli impiegati a tempo determinato approderanno direttamente negli uffici della Presidenza. Nessuno perderà il lavoro, insomma, come ventilava qualche consigliere di centrodestra poi smentito, in verità, pure dai sindacati.

Il dato politico

La giunta Pigliaru l’aveva annunciato e, seppur in tempi un po’ dilatati, ha compiuto la missione. Il primo a sollevare la questione era stato il consigliere regionale di Sel Francesco Agus, con la presentazione di una proposta di legge per l’abolizione di Sardegna Promozione. Già a marzo i tempi sembravano maturi per chiudere la partita ma nello stesso centrosinistra – e in particolare nel Pd – qualcuno premeva per mantenere in piedi Sardegna Promozione e il bancomat che portava in dote. Da qui il temporeggiare della giunta e dell’assessore Morandi, per far capire che tenere in piedi un carrozzone simile era un po’ fuori luogo. Nel frattempo, l’esecutivo si era portato avanti con il lavoro col commissariamento dell’agenzia, prima nominando la dirigente dell’assessorato al Turismo Francesca Murru, dimissionaria, quindi con l’investitura di una seconda dirigente, l’attuale numero uno in pectore Cinzia Laconi. L’ultimo capitolo lo scriverà il consiglio regionale, quando il Ddl della giunta approderà in Aula per il voto e la definitiva approvazione.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share