Inchiesta su Sardegna Promozione. 1/ Il “culto Mariano”

Viaggio nei meandri dell’agenzia di Mariano Mariani, una specie di bancomat pubblico che finanzia sagre paesane e calendari, concorsi di bellezza e reality. E ora indaga la Procura

Addentrarsi in una foresta con un coltellino svizzero al posto del machete è probabilmente l’esperienza che più si avvicina al tentativo di mettere ordine tra le carte di Sardegna Promozione. Il motto dell’agenzia guidata da Mariano Mariani, pare essere il classico ‘Di tutto, di più’. Dalle sagre paesane ai calendari, dai concorsi di bellezza ai reality show (leggi), dalle partite di beach tennis alle festicciole diocesane: nella lista dei bonifici disposti da Sardegna Promozione non manca niente. A parte un progetto che rifletta la mission dell’agenzia, s’intende. Ovvero “favorire i flussi turistici verso la Sardegna, incrementare la quota di esportazione dei prodotti e dei servizi regionali e attrarre nuovi investitori dall’esterno”.

Difficile, peraltro, centrare gli obiettivi quando Sardegna Promozione si comporta esattamente come una Pro Loco. E finisce con l’essere un mero doppione di uffici regionali già esistenti e operanti, distribuiti nei vari assessorati. La differenza sta nell’autonomia di bilancio, un particolare che permette all’agenzia di distribuire i denari anche in mancanza di criteri oggettivi e, all’occorrenza, anche assecondando gli indirizzi politici. Tradotto: Mariano Mariani deve rispondere solo a Mariani Mariano. O, al massimo, all’assessore al Turismo Luigi Crisponi, ammesso che quest’ultimo abbia puntualmente ricevuto i piani dell’agenzia e siglato il placet. Tant’è che – raccontano in Regione – parecchie pratiche ‘inevase’ da altri assessorati, arrivano di gran lena negli uffici di Sardegna Promozione. Altro piccolo particolare: non esiste alcuna valutazione, sia ex ante, in itinere ed ex post. Per farla breve: ho speso x per ottenere y. È andata bene? No, dice Confartigianato, visto che la Regione spende in autopromozione circa 10 euro a turista, contro i 60 centesimi del Veneto (che però ha il quintuplo di villeggianti).

E alla fine il conto è parecchio salato: nel solo 2013, dalle casse di Sardegna Promozione son volati via quasi nove milioni di euro. Dove sono finiti? Se lo chiede anche la Procura di Cagliari, che pochi giorni fa ha inviato gli agenti della Guardia di Finanza negli uffici di Mariani. Le Fiamme gialle sono rientrate alla base con decine di atti e documenti, che ora passeranno al setaccio. Sardinia Post ne anticipa i contenuti con un’inchiesta a puntate.

Parte I / I timorati di Dio

L’ex assessore regionale al Turismo Luigi Crisponi ha puntato molto sul turismo religioso, tanto da spendere 120mila euro in due giorni per un forum organizzato nel novembre 2012 a Galtellì (leggi). Imperdibile il servizio giornalistico di Novas in tv (tramissione pagata dalla Regione e trasmessa dietro lauti compensi in tutte le emittenti regionali a suon di centinaia di migliaia di euro) con l’intervista a Luigi Crisponi firmata da Marco Salis. Vale a dire l’addetto stampa dell’assessore, chiamato per via diretta e fiduciaria dallo stesso Crisponi nell’organico dell’assessorato al Turismo. In definitiva, una réclame che pagano i contribuenti.

Sul versante del turismo religioso, l’assist di Crisponi è stato generosamente raccolto da Mariani, che si è accodato col portafogli in mano: finanziamenti garantiti. Finiti (anche) a Galtellì. Come i 110mila euro stanziati per il primo ‘Incontro mondiale delle religioni” tenuto nel centro della Baronia dal 15 al 17 novembre scorsi (guarda). Un’iniziativa di certo importante quanto ambiziosa. Ma perché imputare le spese alle casse di Sardegna Promozione, che ha sborsato 111mila euro? 90mila euro sono andati al Comune, 5mila al Comitato los milagros del Cristo di Galtellì e 16mila alla Pro loco. Peccato per il forfait di Laura Boldrini, Kofi Annan, José Manuel Barroso e del Dalai Lama.   

spese_papa_francesco

In compenso, un mese prima Cagliari ha ospitato Papa Francesco. E tutti i sardi hanno gioito. C’è stata, però, una piccola minoranza che non ha gioito per la festa della speranza e della fede, ma per aver fatto ottimi affari. Costo totale della trasferta (mattina e pomeriggio): poco più di un milione di euro. E 650mila sono arrivati da Sardegna Promozione (guarda). Tra le spese: 120mila euro per l’impianto audio, 192mila per i maxischermi, poi ci sono (tra le altre voci) 130mila euro per il coordinamento organizzativo e 136mila per la comunicazione, finiti nelle casse di Videolina, Sardegna Uno e altre emittenti minori, oltre a Unione Sarda e Nuova Sardegna. Sempre e comunque cifre tonde. Ci sono poi 20mila euro destinati al Sistema turistico locale nord ovest di Alghero, che ha presentato un progetto per pubblicizzare la visita papale in Spagna. Obiettivo chiaro e in linea con quelle che dovrebbero essere sempre le politiche di Sardegna Promozione: attirare i turisti.

Nella sede cagliaritana di Sardegna Promozione, in viale Trieste, qualcuno deve aver fatto notare a Mariani la grande devozione di Papa Francesco per la Madonna di Bonaria. Ecco allora 100mila euro impegnati per “un film documentario sulla Vergine di Bonaria” (guarda). Tra i risultati attesi: “Una divulgazione maggiore del culto della Vergine di Bonaria, non solo a livello regionale, ma anche a livello nazionale e internazionale”. Così, “Cagliari e l’Isola potrebbero essere inseriti come ulteriore meta di pellegrinaggi religiosi, soprattutto per quelli che hanno origine dall’America latina”. Una prece.

Tra i beneficiari dei democratici finanziamenti di Sardegna Promozione c’è anche la “Provincia romana del Santissimo Redentore”, che dal 7 al 13 agosto 2013 ha organizzato a San Sperate il “10° Meeting europeo dei giovani redentoristi” (leggi), una settimana a base di catechesi, sante messe, gite a Cagliari, “laboratori pomeridiani di malloreddus” (qualsiasi cosa significhi) e ricchi buffet. Il tutto, anche grazie a un assegno da 20mila euro firmato Mariani. Perché proprio San Sperate? Perché “con i suoi 40 anni di muralismo – si legge nella nota della Provincia romana – è ormai abituato ad accogliere turisti”. E la promozione della Sardegna? Risolta con la sfilata dei Mamuthones di Mamoiada e i Merdules di Ottana. A San Sperate.

A Nurallao non sono stati da meno e si sono inventati l’evento ‘Giocando con Dio’ (guarda), iniziativa promossa dall’Anspi zonale che il 29 settembre scorso ha coinvolto “bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni degli 85 comuni del territorio”, si legge in una nota protocollata dagli uffici di Sardegna Promozione appena cinque giorni prima. Alla faccia della programmazione annuale delle iniziative, così come prevede lo statuto, l’agenzia accorda la sponsorizzazione: 10mila euro. Perché “tra i più evidenti scopi della giornata – scrivono gli organizzatori – vi è la promozione del territorio e delle sue risorse umane e materiali. La promozione turistica, durante questi eventi, sarà fondamentale per la valorizzazione di piccoli centri come Nurallao, che vuole dare visibilità al proprio patrimonio artistico e culturale, così come ai siti naturali che costruiscono una spettacolare cornice che attribuisce un forte valore aggiunto alla manifestazione”. Come se i ragazzi coinvolti arrivassero dalla Russia.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

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