Ercolino, il Professore e la scrittrice: l’affresco del Corriere sulle Regionali

Cappellacci è “l’Ercolino Semprinpiedi” dopo mille inciampi, non ultimo l’infelice barzelletta dell'”amico Silvio” su “Ugo merda”. Poi c’è il Professore, ovvero Francesco Pigliaru, “renziano della prima ora che somiglia al suo segretario come il pomo alla pera”, “tranquillo e paziente, “restio alle risse”. E non manca la scrittrice Michela Murgia che, “dopo aver fatto la cameriera, l’insegnante di religione, il messo di cartelle esattoriali, la portiera di notte, la telefonista, ma soprattutto dopo aver vinto il SuperCampiello, ha deciso di buttarsi in politica”.

Così il Corriere della Sera in edicola oggi, con un ampio servizio firmato da Gian Antonio Stella (leggi), regala ai lettori un affresco delle imminenti elezioni regionali in programma domenica prossima. Il titolo mette da subito in chiaro le cose: “Autonomismo, scandali e vecchi riti”. E poi: “Le Regionali più incerte tra consiglieri inquisiti, primarie annullate e forfait dei 5 Stelle”.

Quasi irrinunciabile partire dallo scandalo dei fondi ai gruppi, dagli arresti e dai convegni sull’obesità conclusi con l’abbuffata di maialetti pagati dai contribuenti, grazie alle note spese di Sisinnio Piras, da poco beneficiario degli arresti domiciliari. Quindi arriva il Cappellacci del reality Sweet Sardinia (leggi) e del ‘Detto fatto’, il libello autocelebrativo bloccato dall’AgCom per violazione della legge sulla Par condicio, subito dopo la stampa in 50mila copie pagata da SardegnaIT. Ovvero dai sardi (leggi) Si continua poi con le barzellette dell’“amico Silvio” e la telefonata gaffe di sabato scorso, quando il Cavaliere era in collegamento con Cappellacci ma pensava di parlare con un club di Udine (leggi)

C’è poi il “diluvio di sardismo”, il forfait dei grillini e gli scambi al vetriolo tra Cappellacci e Michela Murgia: il primo Schettino, la seconda con la stazza della Concordia (leggi) Si chiude con Francesco Pigliaru, il “docente universitario sessantenne, riflessivo, tranquillo, paziente, restio alle risse se proprio non ci viene tirato dentro. E anche questa, nella rissosa politica di oggi, è una scommessa”.

 

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