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Da “Sardegna promozione” a “Sardegna carrozzone”: l’ingloriosa fine dell’Agenzia regionale

 

L’obiettivo primario era un altro: abolirla. E invece Sardegna promozione, l’agenzia che sulla carta aveva il compito di unificare le politiche attive della Regione sul fronte del marketing turistico, è ancora in piedi. Ma senza soldi.

L’azzeramento dei trasferimenti regionali, pari a 2,8 milioni di euro, è stato deciso a scrutinio segreto mercoledì scorso, quando i consiglieri del Pd Giampaolo Diana, Gianvalerio Sanna e Giuseppe Cuccu hanno presentato un apposito emendamento durante la discussione sul Bilancio e chiesto il voto segreto. Risultato: qualche esponente della maggioranza ha votato a favore e Sardegna promozione è rimasta all’asciutto.

“Avevamo percepito la volontà, anche da parte di alcuni pezzi di maggioranza, di abolire l’agenzia – commenta Giuseppe Cuccu – e un primo emendamento andava proprio in questo senso. La presidenza del Consiglio però l’ha ritenuto inammissibile e a quel punto abbiamo deciso di presentarne un secondo teso a cancellare i trasferimenti. Abbiamo quindi chiesto il voto segreto, perché sapevamo che per ‘motivi di maggioranza’ a voto palese non sarebbe mai stato approvato. E alla fine abbiamo raggiunto l’obiettivo”.

Ed è facile capire che negare i fondi all’Agenzia equivale a decretarne l’inutilità e, in seconda battuta, avallarne l’abolizione.

“Ma a che serve Sardegna promozione, così come è stata usata dal centrodestra – domanda Cuccu – quando il governatore ha accentrato la gestione della pubblicità istituzionale nelle mani della Presidenza? È chiaro che l’Agenzia nasceva con altri scopi, ovvero per una politica unitaria sulla promozione turistica dell’Isola fuori dai confini sardi e non per i sardi, come avviene finora. Invece l’hanno svuotata di ogni funzione e non solo: quando è nata, alla fine del 2008, Sardegna promozione prevedeva un organico di 68 persone. E quante ne ha? 18. Oltre cinque dirigenti. Un fallimento”.

C’è anche da sottolineare un altro dato politico: l’emendamento è stato approvato anche – e soprattutto – con i voti di alcuni consiglieri di maggioranza. Che hanno lasciato Mariano Mariani, direttore dell’Agenzia e vicerè di Cappellacci, cavaliere senza cavallo.

“Ma è del tutto evidente – aggiunge Giuseppe Cuccu – che Sardegna promozione sia stata usata per soddisfare equilibri ed esigenze del governatore e di questo si è accorta anche la maggioranza. Ed è per questo che, alla prima occasione, hanno lanciato questo segnale forte votando a favore dell’emendamento taglia-trasferimenti”.

Nessun problema per il pagamento degli stipendi, visto che in cassa ci sono residui per oltre 4 milioni di euro, assicurano i consiglieri di minoranza. Rimane il fatto che dopo il voto di mercoledì, Sardegna promozione rischia di diventare una scatola ancor più vuota di quanto già non fosse.

 

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