La segreteria regionale del Pd – da dieci con cinque uomini e altrettante donne – oggi non si riunirà: la convocazione decisa dal leader Giuseppe Luigi Cucca è stata annullata dallo stesso numero uno dei dem sardi, fermo a Roma per impegni di partito, visto che è stato rieletto al Senato.
La motivazione, tuttavia, è più ufficiale che sostanziale. Per come si stanno mettendo le cose nel partito dopo il crollo dei consensi in Sardegna – Pd al 15,06, sotto la media nazionale di oltre tre punti – il confronto nella segreteria sembra superfluo. L’analisi del voto verrà fatta direttamente nella Direzione programmata per la prossima settimana (va ancora deciso il giorno) o al più tardi per l’inizio di quella successiva: le due date più probabili sono il 16 marzo e il 19.
Per Cucca non è un momento facile il capo del Pd sardo è in carica da maggio 2017 e non ha alcuna intenzione di assumersi da solo la sconfitta delle Politiche, anche perché in questi undici mesi è stato in maggioranza insieme ai popolari-riformisti della corrente Cabras-Fadda.
Al segretario regionale un segnale preciso è già arrivato dall’opposizione interna: l’altro giorno il deputato uscente Francesco Sanna, lo sfidante di Cucca alle primarie di aprile 2017, ha suggerito il passo indietro (leggi qui). E lo stesso eurodeputato Renato Soru, che guida la corrente di cui fa parte Sanna, ha lanciato un sibillino “dovrebbe dimettersi anche qualcun’altro“, quando martedì sera ha commentato la decisione del segretario nazionale Matteo Renzi di lasciare il partito solo dopo la formazione del nuovo Governo. (al. car.)