Pd sardo al 15,06%: in cinque anni i dem hanno perso oltre 109mila elettori

Col 16,79 per cento è quello di Sassari il collegio dove il Pd sardo ha raccolto il miglior risultato di queste Politiche, in una tornata elettorale da disfatta per i democratici guidati da Matteo Renzi. Tanto che ieri il segretario nazionale ha annunciato le dimissioni al termine di una conferenza stampa contestata da pezzi dello stesso partito per i toni usati e la modalità dell’addio: Renzi andrà via solo dopo le consultazioni e senza troppi giri di parole ha detto di non gradire l’opposizione interna alla propria linea.

Il dato complessivo del Pd isolano oscilla tra il 14,82 per cento della Camera (18,72 nazionale) e il 15,30 del Senato (19,12 nel resto d’Italia), pari a una media del 15,06. E ciò colloca la Sardegna tre punti sotto la percentuale nazionale al 18,92.

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Cinque anni fa, alle Politiche del 2013, in Sardegna il Pd aveva raccolto il 25,20 su Montecitorio e il 27,45 su Palazzo Madama. Gli elettori erano stati rispettivamente 233.278 e 233.719. Vuol dire che il Pd ne ha persi 104.459 sulla Camera e 109.832 sul Senato, visto che domenica scorsa il partito è stato votato da 128.819 cittadini sopra i 18 anni in su e da 123.887 aventi diritto tra gli over 25.

La mappa del consenso sui collegi sardi è ricostruita prendendo a riferimenti lo schema a sei previsto dal Rosatellum bis, la nuova legge elettorale italiana che ha sostituito il modello a otto che tiene conto dei confini geografici delle otto vecchie  province isolane e ancora si utilizza per le elezioni regionali. A fronte del dato di Sassari che per il dem rappresenta il male minore delle Politiche 2018, il partito ha incassato la percentuale più bassa nel Sulcis, col 12,70. A Sassari erano candidati il senatore uscente Silvio Lai e il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau; nel collegio di Carbonia-Iglesias, Romina Mura, deputata uscente e rieletta, unica donna dem che torna in Parlamento e lo farà insieme al segretario sardo Giuseppe Luigi Cucca, riconfermato a Palazzo Madama, e al  consigliere regionale, Gavino Manca, che da sassarese qual è vale un pezzo di quel 16,79 per cento di miglior risultato raccolto dal Pd nell’Isola.

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La seconda percentuale più alta i dem l’hanno presa a Nuoro, il territorio di riferimento dello stesso Cucca e del consigliere regionale ogliastrino Franco Sabatini: urne chiuse al 15,48 per cento. Appaiate, sotto la soglia del 15, le altre tre circoscrizioni, a cominciare da Oristano col Pd al 14,97 per cento e come candidato della Camera Antonio Solinas, anche lui esponente della massima assemblea sarda. In Gallura il Pd si è fermato al 14,85: in corsa c’era il presidente dell’Assemblea del Pd provinciale, Paolo Bittu. Infine Cagliari: il Pd ha chiuso al 14,46 con il senatore uscente Luciano Uras, ex Sel del Campo progressista, unico non democratico ad aver corso in un collegio uninominale in quota centrosinistra.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

QUI L’EDITORIALE DI SARDINIA POST: La fuga degli elettori dal Pd al M5s e la domanda che Renzi elude

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