Vitalizi, il centrodestra: “Vicini a Pais”. Poi la retromarcia: “Nessun ripristino”

Il ritorno ai vitalizi non ci sarà. Ad annunciarlo i capigruppo del centrodestra che dichiarano di essere sempre stati contrari alle pensioni per i politici e di “non avere alcuna intenzione di ripristinarle”. Né adesso né mai. Così dopo due giorni di polemiche, finite pure sulla stampa nazionale e che hanno obbligato la maggioranza in Regione a fare marcia indietro.

Tutto è cominciato mercoledì, quando il consigliere Massimo Zedda ha pubblicato sul proprio profilo Facebook la proposta di legge presentata dal capo dell’Aula, il leghista Michele Pais, e fatta propria dall’intera coalizione. Al post di Zedda, sostenuto dal gruppo dei Progressisti guidati da Francesco Agus, aveva subito replicato Pais che si era appellato al principio di “equità sociale” sostenendo che “qualunque lavoratore, dall’operaio al professionista, e quindi anche il politico, deve ricevere un trattamento previdenziale in funzione a quanto versato“. Adesso, però, su quella proposta di legge arriva la frenata. Nel mezzo un fronte trasversale del no che nel centrodestra ha aperto proprio la Lega, lo stesso partito di Pais: ieri è stato il commissario Eugenio Zoffili ad allungare la scure contro i vitalizi, di fatto sconfessando il presidente del Consiglio e tutto il gruppo del Carroccio. Da registrare anche la sorpresa Pd, con gli onorevoli dem schierati al fianco di Pais e critici non solo nei confronti di Zedda, ma anche di Desirè Manca, l’esponente M5s che ugualmente aveva tuonato contro la reintroduzione delle pensioni. Ci ha pensato poi il segretario democratico, Emanuele Cani, a prendere le distanze dai suoi e ribadire che “il Pd non si presterà mai a sostenere una simile misura“.

Sono state quarantotto ore di fuoco.  Ora il caso sembra chiuso con la maggioranza in Regione che difende Pais e parla di “vili attacchi elettorali messi in atto. Il presidente del Consiglio – prosegue la nota – si sta caratterizzando nel suo ruolo per il massimo rigore nel rispetto delle leggi e come sprone all’attività consiliare, ricercando non facili sintesi tra maggioranza e opposizione nell’interesse dei sardi”. Dal centrodestra precisano ancora “l’intenzione di intervenire attuali vitalizi adeguandoli al sistema contributivo, come stabilito dalla recente normativa approvata dallo Stato”. È questo il Capo I della proposta Pais che prevede il ricalcolo su base contributiva; il ripristino delle pensioni era invece previsto nel Capo II, prima che arrivasse oggi il sostanziale dietro front fermando una spesa stimata in quasi sei milioni in cinque anni.

La proposta Pais, tuttavia, non verrà ritirata. Politicamente sarebbe un autogol, oltre che un atto di sfiducia al presidente dell’Aula. Il testo normativo “sarà trasmesso alle commissioni permanenti, senza entrare nel merito – fanno sapere dal centrodestra -. Spetterà poi ai componenti degli organismi consiliari e all’Assemblea stessa emendare ed eventualmente approvare i provvedimenti”. Lo stesso succederà con la bozza normativa sul ripristino dei fondi ai gruppi, diventata ieri oggetto del secondo casus belli. A sollevarlo sempre Zedda. Nel documento è stata messa su bianco la volontà di assegnare ai partiti dell’Aula il potere di fare assunzioni a tempo. Un potere cancellato insieme ai vitalizi nel 2014 e che costituiva una delle prerogative a cui i fondi ai gruppi garantivano copertura finanziaria. Sino a cinque anni fa quelle risorse, destinate sulla carta all’attività politica, valevano molti milioni di euro. Poi la Procura di Cagliari ha scoperto le cattive abitudini attraverso due maxi inchieste e molte condanne per peculato aggravato già emesse (è arrivata anche qualche assoluzione).

La nostra a sostegno di Pais è stata firmata da tutti i sette capigruppo del centrodestra: Dario Giagoni (Lega), Franco Mula (Psd’Az), Angelo Cocciu (Fi), Michele Cossa (Riformatori), Francesco Mura (Fdi), Gian Filippo Sechi (Udc), Valerio De Giorgi (Misto). Dalla coalizione scrivono ancora: “Non istituiremo gli strumenti abusati nel recente passato”, è il riferimento ai fondi ai gruppi. “Questa gogna mediatica – concludono – è solo tattica elettorale: i sardi capiranno con i fatti che gli obiettivi della coalizione in questa legislatura riguardano solo il bene della nostra Isola”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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