Non solo vitalizi, Pais prepara il bis: resuscitano anche i fondi ai gruppi

Dopo i vitalizi, i fondi ai gruppi. Sembra fantapolitica, invece è tutto vero. Il presidente del Consiglio, Michele Pais, quota Lega, sta promuovendo anche una proposta di legge per dare di nuovo soldi pubblici ai partiti rappresentati nell’Assemblea sarda. Ad annunciarlo è ancora Massimo Zedda e sempre attraverso un post su Facebook.

Oggi come ieri l’ex sindaco di Cagliari ha pubblicato le carte. Sono la copia della bozza che Pais ha consegnato ai capigruppo. La parte chiave è raccolta negli articoli 8 e 9. Il primo dei due prevede che i partiti possano assumere personale, come succedeva quando in Consiglio regionale esistevano appunto i fondi ai gruppi, cancellati insieme ai vitalizi sull’onda della maxi inchiesta sulle presunte spese pazze degli onorevoli, diventate certezza di peculato in tutti i processi sinora celebrati (sotto inchiesta un’ottantina di ex esponenti dell’Aula).

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Con la proposta Pais – la bozza del testo normativo si chiama ‘Supporto gruppi politici – ai partiti del Consiglio verrebbe assegnato un conto corrente in modo da poter reclutare e pagare propri dipendenti da impiegare nel lavoro legato all’attività politica. Dal 2014, quando i fondi ai gruppi sono stati azzerati, i partiti possono servirsi solo delle cosiddette “persone in comando”, ovvero quelle già assunte nella pubblica amministrazione a tempo indeterminato. Questo per evitare che siano i gruppi politici a dover gestire direttamente risorse pubbliche, sul cui utilizzo considerato illegittimo si è allungata la scure della Procura di Cagliari. Chi è in regime ‘di comando’ percepisce lo stipendio dal Consiglio regionale anziché dall’ente dal quale proviene. Ma è una roba su cui si accordano gli uffici. Non la politica.

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Anche i fondi ai gruppi avrebbero un costo. “Di 60mila euro circa a consigliere per tutta la durata della legislatura”, spiega Zedda nel post. E considerando che nell’aula ci sono sessanta onorevoli, “la spesa nel quinquennio sarebbe di 18 milioni di euro”, scrive ancora l’ex sindaco. Sommati ai vitalizi, che varrebbero altri cinque milioni, si arriverebbe a 24. Quarantotto miliardi delle vecchie lire, per i più nostalgici.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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