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Sull’assunzione in Regione del portaborse di De Mita il sindacato dirigenti aveva previsto tutto

“E’ una legge di dubbia formulazione, un assurdo giuridico, un provvedimento ad personam e un privilegio verso un soggetto facilmente individuabile. Sostanzialmente lascia intendere che i requisiti richiesti nel 2009 possano essere valutati alla data di entrata in vigore della legge regionale del 12 giugno scorso, ovvero modificati impunemente ora (giugno 2012) per allora (anno 2009)”.

Così Tiziana Zucca, segretario generale dello Sdirs (Sindacato dirigenti e direttivi della Regione Sardegna) commentava in una nota gli effetti della legge regionale 12 del 13 giugno scorso. E lo faceva in tempi per così dire non sospetti, appena cinque giorni dopo l’approvazione del provvedimento da parte del consiglio regionale.

Pubblicata la nota, il 18 giugno, contestualmente lo Sdirs inviava una nota al Dipartimento degli affari regionali della presidenza del Consiglio, sollecitando l’impugnativa delle legge 12. A distanza di cinque mesi, come si è visto, la norma in questione ha fatto da passepartout per l’assunzione – con la qualifica di dirigente – di Marco Fadda, portaborse di Ciriaco De Mita al Parlamento europeo.

Ed ecco piegato perché, sempre nella nota dello Sdirs datata 18 giugno, Tiziana Zucca parlava di “leggi ad personam” e di “privilegium nei confronti di un unico soggetto, peraltro facilmente individuabile”. Cinque mesi prima dell’assunzione.

“In tutta questa operazione – afferma oggi Tiziana Zucca – chi ha rispettato le norme è stato penalizzato. Ovvero: molte persone, non avendo i requisiti, magari per pochi mesi, non ha presentato la domanda di partecipazione al bando. Poi arriva il consiglio regionale e, per l’unico candidato ammesso al concorso con riserva perché non in possesso dei requisiti richiesti, dice che questi possono essere maturati e posseduti anche tre anni dopo, quindi nel 2009. Ben si capisce – aggiunge zucca – come si tratti di una ingiustizia”.

“Ad oggi, come sindacato, non possiamo fare molto – dice Tiziana Zucca -. A giugno avevamo segnalato la norma al ministero, ma non abbiamo avuto notizie. Una via però c’è: l’impugnazione della delibera da parte di qualcuno che, al momento del bando, non aveva i requisiti ma li ha maturati all’entrata in vigore della legge, quindi a giugno 2012”.

L’assessore regionale al Personale e Affari generali Mario Floris difende il suo operato e quello della giunta Cappellacci, ma nel frattempo i consiglieri dell’IdV hanno presentato una interpellanza urgente con cui si chiede il ritiro della delibera di assunzione di Marco Fadda. Che si difende: “Tutta invidia”.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

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