La delibera della giunta regionale che formalizza l’assunzione – con la qualifica di dirigente – di Marco Fadda, portaborse di Ciriaco De Mita al Parlamento europeo, è finita nel mirino dell’Italia dei valori, che in merito ha presentato una interpellanza urgente al presidente Ugo Cappellacci e all’assessore al Personale Mario Floris.
Il documento, firmato dal capogruppo Adriano Salis e dai consiglieri Daniele Cocco e Giovanni Mariani, pone in dubbio la legittimità dalla delibera e soprattutto dell’interpretazione che l’assessore Floris dà delle norme alla base dell’assunzione di Fadda.
In sostanza, l’IdV critica l’operato della giunta poiché si ‘sposterebbero avanti le lancette dell’orologio’, riconoscendo a Fadda requisiti che non aveva al momento della scadenza del bando di assunzione.
In particolare, nell’interpellanza si ricorda che “i requisiti per la partecipazione ad un concorso per l’accesso ai posti di pubblico impiego devono essere posseduti dai concorrenti al momento della scadenza del termine per la presentazione della domanda stabilito dal bando”.
Al contrario Fadda, “nei termini previsti dal bando, non risultava in possesso di alcuno dei requisiti richiesti dal suddetto bando – si legge nell’interpellanza – avendo semmai maturato successivamente il requisito dell’anzianità di servizio effettivo di almeno cinque anni nella qualifica”.
Da qui, secondo i consiglieri dell’Idv, i “fondati dubbi di legittimità” dell’interpretazione addotta dall’assessore Floris nella delibera di assunzione di Fadda e un’unica, chiara domanda: “Non ritenete necessario annullare con urgenza a suddetta delibera e procedere alla revoca degli effetti eventualmente prodotti?”.
In attesa di risposta da parte dell’assessore Floris – che in una nota difende il suo operato – i consiglieri fanno sapere che se non saranno soddisfatti predisporranno una apposita mozione.
Pablo Sole
