Regione, il rimpasto in Giunta è vicino. Salgono Psd’Az e Udc, scende la Lega

Christian Solinas ha promesso di accelerare. Il presidente della Regione, notoriamente un attendista, ha detto oggi agli alleati che chiuderà il rimpasto della Giunta prima dell’estate. Ora: siamo a fine maggio, la stagione dei bagni comincia sul calendario tra due settimane. Magari il ruolino di marcia non sarà proprio così rapido, ma il cambio degli assessori è entrato ufficialmente nell’agenda politica del centrodestra. Anche perché il Dl 107 impone di azzerare gli uffici di gabinetto entro trenta giorni dall’approvazione. E siccome Solinas farà pulizia nel suo cerchio magico, ecco che verranno presi due piccioni con una fava.

Il governatore ha parlato di rimpasto nel vertice di maggioranza convocato questa mattina a Villa Devoto. All’ordine del giorno c’era la variazione di bilancio, una ‘manovrina’ da cinquanta milioni di euro che va approvata quanto prima. Anche perché con la pandemia servono soldi. Chiusa quella, nel centrodestra si ‘pesaranno’ per capire quanti assessorati spetteranno a ciascuno dei partiti alleati.

A Villa Devoto è stato Roberto Caredda, alla guida del gruppo Misto, a chiedere lumi al governatore. E col senno di poi, considerando che Caredda è dato in arrivo nel Psd’Az, quella domanda fatta può essere benissimo una mossa concordata con Solinas. Un avvio di valzer. Anche perché se Caredda dovessere entrare davvero nei Quattro Mori insieme a Valerio De Giorgi, il partito del governatore avrebbe dodici consiglieri. Ovvero metterebbe una seria ipoteca sul passaggio da tre a quttro assessorati.

Al momento i sardisti hanno in mano una delega pesante come l’Urbanistica, assegnata a un fedelissimo di Solinas,  l‘abogado gallurese Quirico Sanna, che alla professione forense si è abilitato a Madrid. Sanna, in ogni caso, non sembra in discussione. In quota Quattro Mori, in Giunta c’è poi Gianni Chessa, il titolare del Turismo che è un intoccabile. È stata una scelta del presidente pure Gabriella Murgia, alla guida dell’Agricoltura, parente del costituzionalista Costantino Murgia, uno dei grandi elettori di Solinas. Prima del 2019 l’assessora bazzicava convintamente nel Pd, per il tramite dell’ex presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau. La Murgia è una degli assessori che maggiormente rischia di saltare.

Certo che se il Psd’Az sale a quattro, una casella in Giunta la perde con certezza la Lega. Il partito di Matteo Salvini al momento ha troppi incarichi rispetto al peso politico: le camicie verdi dell’Aula da nove che erano a inizio legislatura, sono scese a sette. Considerando che un assessorato scatta ogni tre consiglieri, la Lega deve cedere una poltrona. Il braccio di ferro sarà duro e di sicuro nell’Isola si precipiterà il luogotenente di Salvini, il commissario Eugenio Zoffili.

Difficile che i leghisti cedano la Sanità, in mano al dentista Mario Nieddu. Ma siccome hanno anche la presidenza dell’Aula con Michele Pais (sempre meno amato in maggioranza), è quasi scontato che cedano i Trasporti o gli Affari generali, in mano rispettivamente a Giorgio Todde e Valeria Satta. Vero che Todde ha un legame speciale con Zoffili, ma la Satta ha dalla sua il fatto di essere donna. E perché la Giunta sia legittima, le assessore devono essere almeno quattro.

Un posto nella squadra di governo lo conquisterà con certezza l’Udc di Giorgio Oppi. Il partito centrista è il più sottodimensionato rispetto al peso politico in Aula: lo scuso crociato ha sette scranni ma una sola delega in Giunta, in mano ad Andrea Biancareddu. Oppi e i suoi saliranno a due assessorati.

Il posto nell’Esecutivo dovrebbe mantenerlo anche i Riformatori che nel corso della legislatura hanno perso due consiglieri: uno, Alfonso Marras, passato col Psd’Az a inizio anno; l’altro, Giovanni Antonio Satta, è considerato vicino ai Fratelli d’Italia, ma è ‘parcheggiato’ anche lui nel gruppo Misto, in attesa di capire il da farsi.

Quanto a Forza Italia, molto dipenderà dagli assetti nazionali, dove un gruppetto di ormai ex berlusconiani ha fondato Coraggio Italia, partito con nome nuovo e facce vecchie. Per ora dalla Sardegna non ci sono adesioni. Anzi: in blocco gli azzurri sardi hanno assicurato di non essere intenzionati a muoversi. A cominciare dal deputato Pietro Pittalis. Ma la politica riserva sorprese di continuo. Attualmente sono espressione del partito due assessori: Alessandra Zedda, titolare del Lavoro, e Giuseppe Fasolino, alla guida del Bilancio e della Programmazione. La Zedda, peraltro, è anche consigliera. Quindi se dovesse perdere il posto in Giunta, continuerebbe a stare a Palazzo.

Non sembra in discussione nemmeno la posizione di Gianni Lampis, a capo dell’Ambiente e unico Fratello d’Italia in Giunta. In ogni caso gli Fdi non possono avere più di una delega, visto che in Aula sono in tre. Francesco Mura, Antonio Mario Mundula e Fausto Piga. Al massimo diventeranno quattro con l’ex dei Riformatori. Ma non c’è il tanto per raddoppiare la presenza nell’Esecutivo.

Infine Sardegna 20venti: il partito fondato dall’ex azzurro Stefano Tunis, in Giunta guida l’Industria attraverso l’ex sindaca Anita Pili. Tunis è il solo onorevole eletto nella lista. L’assessorato lo ha ottenuto per una serie di accordi interni alla maggioranza, ma che ora potrebbero non valere più. Non è certo che Sardegna 20venti mantenga la delega, visti anche i rapporti non più idilliaci tra Tunis e Solinas.

Da qui alle prossime settimane le indiscrezioni non mancheranno. Il nuovo puzzle del centrodestra si andrà a comporre insieme all’azzeramento di Gabinetti negli assessorati, incarichi dei direttori generali e Ufficio stampa. Ci sarà da divertirsi. Assicurate le risse politiche. Con tanto di sgambetti.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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