Delusi M5s, astensionisti e indecisi: caccia grossa per Solinas e Zedda

A ventidue giorni dalle Regionali del 24 febbraio si apre una nuova frontiera del voto nella corsa verso le urne: con gli M5s in calo, come risulta dal sondaggio Swg commissionato da La Nuova Sardegna, è nell’elettorato grillino che i due principali sfidanti, Christian Solinas e Massimo Zedda, possono pescare le preferenze decisive per la vittoria finale.

La partita vale appunto una missione: drenare dagli insoddisfatti di M5s quanti più voti possibili, visto che il Movimento è dato dalla Swg al 23,5 per cento, contro il 42,31 delle Politiche 2018. Sono diciannove punti in meno, un’enormità.

Nella costruzione di questa nuova opzione elettorale un contributo arriva dalle analisi fatte dall’Istituto Cattaneo e dal sondaggista Pagnoncelli per il Corsera: la prima ha valenza regionale, la seconda è modulata su scala nazionale. L’Istituto Cattaneo, proprio all’indomani delle Politiche, ha mappato il consenso speculare di Cinque Stelle e pd rilevando che in Sardegna, rispetto al 2013, l’M5s ha recuperato quanto il Partito democratico ha perso nelle stesse elezioni del 4 marzo scorso. Cioè 42,3 per cento per i grillini e il 41,6 per i dem. Questo in termini di voti alle liste, che sono corrisposti a un consenso totale del 42,3 e del 14,7 rispettivamente.

A questa analisi va affiancata la seconda parte del ragionamento, contenuta nell’indagine demoscopica di Nando Pagnoncelli, secondo il quale “il 54 per cento degli elettori che oggi voterebbero per la Lega non hanno dato la preferenza al partito di Salvini lo scorso 4 marzo e per lo più – ha spiegato il sondaggista – si tratta di delusi dai Cinque Stelle a cui si aggiungono una parte degli astensionisti”.

Nel contesto isolano ci sono ovviamente variabili sostanziali interne alle coalizioni di Solinas e Zedda e ugualmente decisive. Solinas, col suo Psd’Az, punta a portare nel centrodestra il voto degli autonomisti, anche perché il sovranismo di cui parla la Lega, sebbene sia un’alleata, non solo non è radicato nei territori, ma soprattutto non ‘parla’ sardo. Zedda, dal canto suo, sta scommettendo sulla componente civica, con la quale ha rinnovato il tradizionale perimetro del centrosinistra.

La differenti connotazioni dei due principali schieramenti si stanno traducendo anche in diverse strategie elettorali: Solinas, che vuole incrementare il vantaggio assegnatogli dal sondaggio Swg, sta lavorando sul porta a porta e sugli incontri ristretti. Nelle pagine social del senatore Quattro Mori vengono postati quasi solo eventi elettorali su piccola scala. Zedda, dato in rimonta, sta scegliendo al contrario i grandi appuntamenti nei teatri.

Per il resto la campagna elettorale non sta riservando sussulti né fiammate, se si escludono gli episodi extrapolitici con le scritte comparse a Cagliari e a Uta (leggi qui). La linea scelta sembra quella del fair play. E forse non conviene nemmeno a nessuno avvelenare i toni di una competizione elettorale che deve avvicinare alle urne e non allontanare. La Swg ha dato un 27 per cento di indecisi. Sullo sfondo il dato dell’affluenza delle Regionali 2014, quando i votanti furono 774.939, pari al 52,34 per cento su un totale di 1.480.332 elettori.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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