Il consenso speculare di Pd e M5s: l’uno perde il 40%, l’altro lo guadagna

È il consenso speculare di Pd e M5s alle urne del 4 marzo: l’uno ha perso il 41,6 per cento, l’altro ha guadagnato il 42,3. A restituire il dato sul voto sardo alle Politiche 2018 è ancora l’Istituto Cattaneo che ha misurato, regione per regione, calo e aumento delle preferenze. E nell’Isola viene fuori questa complementarità tra i due partiti confrontando le elezioni del 2013 con quelle di due settimane fa.

Nel 2013, facendo la media tra Camera e Senato, il Pd aveva raccolto in Sardegna il 25,2 per cento; lo scorso 4 marzo ha chiuso invece al 14,7. La diminuzione secca è stata del 10,5 che, sul numero di voti, corrisponde appunto a una perdita del 41,6. M5s, per contro, è passato in cinque anni dal 29,7 al 42,3: sono 12,6 punti base che, in preferenze, equivalgono a una crescita del 42,2. Qui le cifre dettagliate del Pd, qui quelle del Movimento.

Sempre in relazione all’andamento del voto dem, c’è da rilevare che nel 2013 il Pd aveva registrato in Sardegna un risultato da metà classifica nazionale, visto che quel 25,2 per cento era sì ben lontano dai numeri della ‘Zona rossa’ del Paese, ma fu il secondo migliore tra le regioni del Sud. Infatti: a parte Toscana, l’Emilia e l’Umbria, dove il consenso del Pd raggiunse rispettivamente il 37,5, il 37 e il 32,1, l’Isola aveva superato Puglia (18,5), Sicilia (18,6), Campania (21,9), Calabria (22,4), Abruzzo (22,6) e Molise (22,6). Solo la Basilicata fece segnare una percentuale più alta, ma di appena cinque decimi di punto, al 25,7. Invece: il -10,5 per cento con cui il Pd ha chiuso le urne dello scorso 4 marzo è per i dem il secondo calo più alto nazionale dopo il -10,6 dell’Emilia. E di più: se si considerano il numero di voti persi, il 41,6 dell’Isola è il decremento maggiore di tutta Italia, quasi il doppio del 28,7 della stessa Emilia che fa segnare il secondo peggior risultato regionale.

Quanto ai Cinque Stelle, il 29,7 raccolto in Sardegna nel 2013 fu il quinto migliore in Italia dopo Sicilia (33,6), Marche (32,1), Liguria (32,1) e Abruzzo (29,9). Una posizione sostanzialmente mantenuta a distanza di cinque anni, visto che il +12.6 delle Politiche 2018 è la settimana maggiore crescita in Italia dopo Campania (27,3), Basilicata (19,7), Puglia (19,4), Calabria (18,5), Molise (17,9) e Sicilia (15,1). Sul numero di voti, la progressione M5s in Sardegna, pari a +42,2 per cento, vale ugualmente la settimana posizione in Italia dopo le stesse regioni. Quindi: Campania (+123,4%), Basilicata (+81), Puglia (+76), Calabria (+74,6), Molise (+64,7) e Sicilia (45,1).

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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