Regionali infuocate, insulti a candidati: dopo Cagliari, scritte con ingiurie a Uta

Si infiamma la campagna elettorale per le Regionali. Dopo le scritte ingiuriose contro il candidato della Lega, Carlo Tack comparse ieri sulla vetrina e sulle pareti della palazzina che ospita il comitato elettorale a Cagliari, altre scritte con insulti sono state lasciate sulle pareti di una asilo e del cimitero di Uta.

Nel mirino degli insulti, in questo caso, il sindaco di Uta e candidato alle Regionali Giacomo Porcu. Qualcuno si è spostato nelle due zone del paese per lasciare con dello spray rosso il ‘messaggio’ destinato al primo cittadino: “Giacomo Porcu 6 1 buffone”, recita una delle scritte. Nella seconda c’è solo nome e cognome accompagnati dall’insulto. I ‘messaggi’ sono stati scoperti questa mattina dai carabinieri di Uta che hanno avviato le indagini. Lo stesso primo cittadino ha commentato l’accaduto sulla sua pagina Facebook: “Uta è un paese bellissimo, grazie alle persone che compongono la nostra stupenda comunità. Non sarà la mano di un anonimo vigliacco a macchiarne l’immagine – scrive Porcu sul social network -. Ringrazio tutti per la stima e per l’affetto che mi state dimostrando. Lascio da parte ogni congettura sul chi e il perché. Le autorità competenti, che ringrazio, sapranno fare il loro lavoro”.

I militari dipendenti dalla Compagnia di Iglesias adesso stanno cercando di individuare l’autore del gesto. L’episodio, da quanto si apprende, potrebbe essere collegato alla polemica scoppiata in questi giorni sulla campagna elettorale per le Regionali condotta dal sindaco. Porcu è schierato nella lista Sardegna in Comune che sostiene la candidatura a governatore di Massimo Zedda. A Uta gli altri candidati sono l’ex sindaco Giuseppe Pibia, in lista con Fortza Paris che sostiene Christian Solinas; Alessandra Di Rosolini, Autodeterminatzione con Andrea Murgia e il consigliere di minoranza, Tomaso Angioni, schierato nella lista dei Cristiano popolari socialisti che appoggiano sempre Zedda.

Alcuni dei candidati hanno accusato il primo cittadino di aver violato la disciplina sulla campagna elettorale, con un’affissione eccessiva di manifesti elettorali anche lontano dagli spazi previsti. La violazione sarebbe stata segnalata anche a carabinieri e polizia municipale, con la richiesta di rimozione dei manifesti.

Ma.Sc.

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