‘Bruciato’ il commercialista: la Dg non firma la nomina di Gaia all’Ats

Alessandra Carta

di Alessandra Carta

Enrico Gaia non sarà il commissario liquidatore di Ats, l’Azienda per la tutela della salute che Christian Solinas ha prima svuotato delle funzioni sanitarie e organizzative e poi trasformato in bad company, ovvero in contenitore dei debiti. Gaia, commercialista di Cagliari. era stato nominato dalla Giunta regionale lo scorso 3 marzo. Ma la nuova Dg della Sanità non ha formalizzato l’assegnazione dell’incarico facendo così sfumare il disegno del governatore.

Bisogna tornare indietro sino a febbraio per ricostruire l’intera vicenda della liquidazione dell’Ats. Era il giorno 17 quando l’Esecutivo regionale nominò Gaia per la prima volta come commissario. Ma a stretto giro l’Ufficio legale espresse un parere negativo, in quanto il commercialista non è iscritto nell’elenco nazionale dei manager della sanità. Pochi giorni dopo venne consultato un altro avvocato che invece classificava l’Ats come ‘semplice’ ente da liquidare, ciò che non imponeva l’obbligo del titolo specifico indicato in prima battuta.

Nell’incertezza normativa, però, la nuova Dg della Sanità, Francesca Piras, si è presa il sicuro e non ha ratificato la nomina di Gaia che è finito così fuori gioco. Non fosse altro che ogni eventuale responsabilità giuridica derivante dalla forzatura sulla scelta del commercialista cagliaritano, sarebbe ricaduta sulla stessa direttrice generale. Non su Solinas.

Oggi da Palazzo è filtrato che la liquidazione dell’Ats dovrebbe finire in mano ad Annamaria Tommasella, la manager veneta a cui il presidente della regione ha affidato a gennaio la gestione di Ares, la nuova Azienda per la salute che ha sostituito l’Ats. Saranno così pagati i creditori, nelle more di una riforma promessa da Solinas in campagna elettorale e con la quale il centrodestra ha vinto le Regionali del 2019.

Sotto il profilo formale è cambiato poco: c’è sempre una Azienda sanitaria, l’Ares in questo caso, che sta in cima alla piramide della sanità, ruolo che col centrosinistra veniva svolto dall’Ats. L’altra differenza è che le Assl si chiamano di nuovo Asl. Dal punto di vista pratico, invece, il disastro dell’assistenza medica e ospedaliera è materia di scontro all’interno della stessa maggioranza. Il leader dell’Udc, Giorgio Oppi, anche l’altro giorno ha fatto le pulci all’assessore Mario Nieddu, la cui gestione è stata bocciata su tutta la linea.

Alessandra Carta

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