Sta facendo il giro d’Italia il curriculum di Enrico Gaia, il commercialista che il 16 febbraio è stato scelto dalla Giunta di Christian Solinas come commissario liquidatore dell’Ats, l’Azienda unica per la salute che è stata sostituita con l’Ares (anche se le competenze restano pressoché identiche).
Gaia – professionista molto conosciuto a Cagliari con studio in via Carloforte 60 – deve mandare in soffitta un’azienda pubblica trasformata in bad company, ovvero in società a cui sono stati lasciati solo i debiti, e lo deve fare con un fardello di non poco conto: il commercialista è a processo nell’inchiesta per bancarotta fraudolenta che nell’ottobre del 2019 fece finire in carcere l’allora presidente di Confindustria, Alberto Scanu.
Il crac di cui Scanu è accusato vale 60 milioni, il processo è cominciato lo scorso giugno. Il nome di Gaia figura nella lista dei 12 indagati. Il commercialista, in particolare, è finito nel banco degli imputati in qualità di sindaco della Sant’Elena srl, la società che gestiva la clinica di Quartu. Stando all’ordinanza del Gip, Gaia aveva “omesso” di “rilevare la presenza” di “posizioni debitorie nei confronti di Inps/Equitalia per un importo di 6.485.865,98 euro“.
Pure il ‘caso Scanu finì su tutte le pagine dei giornali. La Verità di Maurizio Belpietro, in particolare, proprio su Gaia pubblicò lo stralcio di alcune intercettazioni telefoniche nelle quali il commercialista di Cagliari dava consigli a un suo cliente ingegnere, Tore Pinna, arrestato nel 2016 perché considerato il dominus – era l’accusa – di un giro di appalti truccati nei Comuni della Sardegna. Da lì la ribattezzata inchiesta di Sindacopoli. A Pinna, a maggio 2020, sono stati sequestrati 8,6 milioni. Ma quattro anni prima l’ingegnere chiedeva a Gaia come “muovere soldi senza dare troppo nell’occhio”. Il commercialista gli suggerì un metodo antico: riempire una valigia di soldi e portarla all’estero in macchina.
Gaia con la politica è sempre andato molto d’accordo. Prima il legame forte con Ugo Cappellacci, suo collega, ma soprattutto presidente della Regione dal 2009 al 2014. Poi la rotta verso gli M5s: il commercialista di Cagliari è considerato amico di Luigi Di Maio. Tant’è: Gaia si prende talmente sul serio che su Facebook non ha un profilo personale ma una pagina come “personaggio pubblico”. Alle 23 di oggi i like erano 685.
Su Gaia ha aperto una finestra anche Il Fatto Quotidiano: il giornale di Marco Travaglio ha ricostruito un altro particolare ‘pesante’: il neo liquidatore di Ats è anche il commercialista di Roberto Zedda, l’imprenditore di Cagliari che dal presidente Christian Solinas ha comprato per 550mila euro un rudere che sul mercato ne valeva 40mila (preliminare del 4 novembre 2020). Peraltro: Zedda versò a Solinas 200mila euro di caparra più altri 50mila qualche giorno dopo, ma al rogito non si è mai arrivati. Eppure sino al 17 gennaio 2022 – ultima verifica fatta da Sardinia Post – non risultava la restituzione della caparra. Nello studio di Gaia, in via Carloforte 60, risultano domiciliate tre società riconducibili a Zedda, ha ricostruito sempre Il Fatto.
Adesso la nomina di Gaia come liquidatore dell’Ats. A Palazzo si dice che il nome di Gaia lo abbia fatto Nanni Lancioni, il consigliere regionale del Psd’Az più vicino a Solinas. Ma alla luce di tutti questi nuovi dettagli non si può escludere che Gaia sia una diretta conoscenza del governatore Solinas.
Alessandra Carta
