Asl da commissariare, qualche certezza e molti litigi. Venerdì i nomi

Settimana decisiva per la Asl sarde. I partiti sono arenati su Oristano. Ma non mancano le certezze, anche su chi esce dai giochi.

Si è arenato su Oristano il toto-Asl del centrosinistra. Da una parte Paolo Maninchedda, l’assessore leader del Partito dei Sardi; dall’altra il Pd. Il titolare dei Lavori pubblici nella giunta Pigliaru non ne vuole sapere di cedere l’azienda sanitaria di via Carducci, la numero 5, per la quale Maninchedda propone come commissario il general manager uscente, Mariano Meloni, scelto nel 2009 dallo stesso assessore in quota Psd’Az. Ma un candidato (di cui non trapela il nome) ce l’ha pure Antonio Solinas, consigliere regionale democratico, oristanese, fedelissimo di Antonello Cabras, nonché presidente della commissione Urbanistica nell’Aula di via Roma.

Di fatto è un braccio di ferro quello che si sta consumando in maggioranza. Il Partito dei Sardi, che per gli accordi di coalizione deve prendere il controllo di una Asl (su 11), in alternativa è disposto a spostarsi su Nuoro che, però, interessa anche al Centro Democratico guidato in Sardegna dal deputato Roberto Capelli. In ogni caso per Maninchedda il nome è sempre solo uno, quello di Meloni.

Insomma, la quadratura del cerchio si è fatta difficile e il governatore Francesco Pigliaru non vuole allungare i tempi oltre venerdì 19, giorno in cui è convocata la Giunta e fuori sacco potrebbe essere portata proprio la delibera sulle 38 nomine nella sanità. Del resto, nella partita non rientrano solo gli 11 commissari, ma anche i 22 dirigenti che faranno le funzioni di direttore amministrativo e sanitario. Ci sono infine le cinque poltrone dell’Istituto zooprofilattivo, tra nuovo management e i due posti nel Cda.

Al netto dei nodi ancora da sciogliere, un quadro di riferimento esiste, cominciando da Cagliari dove i commissari da scegliere sono tre. Il Brotzu dovrebbe andare a Sel, ma i vendoliani sono abbottonatissimi. Nemmeno agli amici del Pd hanno detto il nome del loro candidato, il cui curriculum è stato spedito solo a Pigliaru.

Per la Asl 8 in pole c’è Francesca Piras, dirigente regionale esperta in programmazione sanitaria, molto apprezzata dal governatore che la scelse come collaboratrice quando guidava le Finanze nella giunta di Renato Soru. Nelle scorse settimane sembrava che la Piras si contendesse l’incarico con Graziella Pintus, attuale direttore sanitario dell’ospedale Marino di Cagliari. Ma la dottoressa sembra invece davanti a tutti per diventare commissario nella Asl del Medio Campidano, in quota Pd per l’area di Paolo Fadda.

La terza casella del capoluogo è quella dell‘Azienda mista: si fa il nome di Giorgio Sorrentino, attualmente direttore sanitario al Policlinico universitario Campus bio-medico di Roma. Di Sorrentino si parlò pure a febbraio, come possibile titolare della Sanità nella giunta Pigliaru. Nel biennio 2008-2009 è stato general manager del Brotzu.

Sfida a due, e tutta in campo democratico, sulla Asl di Carbonia-Iglesias: i soriani spingono per Antonio Onnis, sponsorizzato su tutti da Pietro Cocco, capogruppo Pd in Consiglio regionale e sindaco di Gonnesa. Cocco, peraltro, è il “padre” della riforma sulle Asl, protocollata lo scorso giugno e diventata la legge numero 23, approvata il 17 novembre. Ma sull’Azienda sulcitana punta pure il deputato ex Ds Siro Marroccu che spinge per Bruno Palmas, il medico che nell’agosto 2008 sostituì proprio Onnis nella direzione della Asl oristanese.

Una nomina su due sembra definitiva Sassari: il più probabile commissario della Asl 1 resta Giuseppe Pintor, attuale capo di gabinetto dell’assessore Luigi Arru, nome che nel centrosinistra mette d’accordo tutti per via del curriculum. Ma da quelle parti c’è da assegnare pure anche la guida dell’Azienda mista, dove l’Università è un partner e non vuole restare indietro nella scelta del commissario. Tanto che dal mondo accademico tifano per Antonello Ganau, professore ordinario di Malattie dell’apparato cardiovascolare e cugino di Gianfranco, presidente del Consiglio. L’altro in corsa è l’olbiese Pier Luigi Caria, già direttore amministrativo della Asl di Olbia, commercialista di professione, democratico vicinissimo all’ex ministro Arturo Parisi che lo sostiene insieme al consigliere regionale Gavino Manca, parisiano e renziano della prima ora.

E a proposito di Gallura, quella di Olbia-Tempio è una casella ancora vuota. Anche perché il compito del commissario sarà solo mettere la basi per la fusione della Asl locale con quella di Sassari, soluzione scritta nella stessa legge 23 e molto invisa ai consiglieri regionali del territorio, Giuseppe Meloni (Pd) e Giuseppe Fasolino (Forza Italia).

Dalle indiscrezioni che filtrano sembrano definitivamente fuori gioco Gino Gumirato, il padovano portato in Sardegna nel 2005 dall’ex assessore Nerina Dirindin (gli affidò la Asl 8) e Giovanni Monni, direttore dell’ospedale Microcitemico di Cagliari, luminare in Medicina della riproduzione. Non si fanno più nemmeno i nomi di Nazareno Pacifico, democratico di area Cabras, né quello di Benedetto Barranu, ex Ds dell’attuale minoranza del partito, il quale è in pensione e non ha requisiti per fare il commissario, ma si era proposto anche come manager senza compenso.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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