Commissari Asl, spuntano altri nomi: ecco chi è in corsa. Ma Pigliaru frena

Non è pronta la rosa di 38 nomine tra Asl e Istituto zooprofilattico. Girano altri papabili, ma il presidente Pigliaru ha il suo metodo: massima competenza.

Non è pronta la rosa da 33 nomine con le quali Pd e alleati sostituiranno i manager delle Asl sarde nominati cinque anni fa dal centrodestra. Ciò vuol dire che la maggioranza al governo della Regione potrebbe prendersi tutto il mese di tempo che, a partire dal 17 novembre scorso, la legge 23 ha assegnato alla Giunta per decidere gli 11 commissari delle aziende locali più gli altrettanti dirigenti sanitari e ancora 11 capi amministrativi. A questi vanno aggiunte le cinque caselle da riempire all’Istituto zooprofilattico della Sardegna, tra la terna dei direttori e i due componenti del Cda.

Il ritardo rispetto alla scadenza che il centrosinistra aveva inizialmente fissato per il 9 dicembre, non è dovuto solo al mancato accordo tra i partiti, tutti molti attenti alle Asl. Il primo freno lo sta mettendo il presidente Francesco Pigliaru che non è interessato a nomine squisitamente politiche. Il governatore, al contrario, è al lavoro per imporre il massimo rigore nella selezione dei curricula. Insomma, anche per le Asl il capo della Giunta vuol far valere i criteri di competenza con i quali sono stati rinnovati i direttori generali della Regione e tutti gli enti finora commissariati.

In ogni caso, le spinte dei partiti continuano ad arrivare. Per guidare da commissario una delle tre aziende di Cagliari – tra la Asl 8, quella ospedaliera universitaria e il Brotzu – spunta il nome di Gino Gumirato, vicino a Renato Soru, ma anche un fedelissimo dell’ex assessore alla Sanità, Nerina Dirindin, che gli aveva assegnato la direzione generale della Asl 8 nell’aprile 2005. Gumirato, padovano, classe ’65, era stato uno dei “forestieri” della sanità sarda due legislature fa. Adesso come papabile alla carica di commissario il suo nome si aggiunge a quelli di Graziella Pintus, attuale direttore sanitario all’ospedale Marino, e di Francesca Piras, dirigente regionale esperta in programmazione sanitaria. L’una è ancora di area Pd, l’altra è molto apprezzata da Pigliaru che l’aveva in squadra quando faceva l’assessore al Bilancio.

Su Cagliari non si è esclude nemmeno che il timone di un’azienda possa andare al cabrasiano Nazareno Pacifico, mentre in quota Sel potrebbe giocarsela Giovanni Monni, direttore del Microcitemico, esperto in Medicina della riproduzione. Il nome del ginecologo era circolato anche lo scorso marzo, finendo nella rosa dei potenziali assessori regionali alla Sanità.

Le frizioni non mancano neppure a Oristano. Il general manager uscente è Mariano Meloni, scelto nel 2009 dal Psd’Az. Precisamente dall’ex consigliere Paolo Maninchedda, oggi titolare dei Lavori pubblici nella giunta Pigliaru. Maninchedda vuole riconfermare Meloni, ma l’opzione è vista come fumo negli occhi da Antonio Solinas, uno dei cabrasiani dell’Aula di via Roma, potentissimo nella “sua” Oristano, il quale avrebbe un proprio candidato.

Non si può certo dire che ci sia pace a Nuoro, dove un altro consigliere regionale del Pd, Roberto Deriu, sostiene Manuel Delogu, direttore generale della Provincia barbaricina che lo stesso Deriu ha guidato per anni da presidente. La poltrona in ballo è una, e l’alternativa a Delogu potrebbe essere Giorgio Lenzotti, ogliastrino adottato da Nuoro, direttore generale della Asl di Olbia ai tempi della Dirindin. Ma un nome lo starebbe facendo pure Roberto Capelli, il deputato leader del Centro Democratico, il quale avrebbe proposto come commissario il direttore del Servizio Bilancio, Giampiero Carta.

Su Sassari, dove vanno mandati a casa i manager dell’Azienda mista e della Asl 1, ci sono altri due papabili, oltre Giuseppe Pintor, capo di gabinetto dell’assessore alla Sanità, Luigi Arru. Il primo è David Harris che nell’Azienda ospedaliero universitaria l’aveva già piazzato Soru nel 2008. Ma l’inglese di Broadstairs, classe ’53, nel 2011 è stato scelto come direttore generale del Comune dall’ex sindaco Gianfranco Ganau, E a proposito: in pista come commissario ci sarebbe pure Antonello Ganau, professore ordinario di Malattie dell’apparato cardiovascolare nonché cugino dell’attuale presidente del Consiglio regionale che, a sua volta, è un medico in aspettativa.

A Olbia la poltrona da commissario potrebbe non dispiacere a Pier Luigi Caria, il commercialista che nel Pd gallurese è un alleato di Gian Piero Scanu e nella Asl di Olbia ha fatto il direttore amministrativo dal 2007 al 2009. Caria è uno dei due ex consiglieri regionali che ha presentato e vinto ricorso contro la legge elettorale sarda, quella che vìola la parità di genere, secondo il Consiglio di Stato, e per questo il democratico dovrebbe tornare nell’Aula di via Roma insieme all’azzurro Angelo Stochino.

Come ogni valzer di nomine che si rispetti, non manca nemmeno una stranezza. Tra i nomi che girano in questi giorni c’è quello di Marcello Tidore: nell’assessorato regionale alla Sanità è direttore del Servizio assistenza ospedaliera, autorizzazioni e accreditamenti. Il suo sponsor è sempre stato Giorgio Oppi, il grande capo dello scudo crociato nonché amicissimo di Tidore senior. Ovvero, il padre di Marcello che di nome fa ugualmente Giorgio e grazie a Oppi ha girato svariate Asl sarde da direttore amministrativo, un incarico che a tutt’oggi ricopre nell’Istituto zooprofilattico, nominato appunto in quota Udc.

Intanto dalla politica arrivano due commenti. Il primo lo firma il senatore nuorese Giuseppe Luigi Cucca, allineatissimo col metodo Pigliaru, benché nel Pd faccia parte della minoranza interna. “Per gestire una Asl o qualsiasi altro ente pubblico – sottolinea il parlamentare democratico – è dovere dei partiti scegliere persone con competenze specifiche. Il tempo di altro è finito”.

Il deputato Capelli, invece, suona la sveglia agli alleati: “Siamo in gravissimo ritardo sulle decisioni che riguardano la sanità sarda. Dobbiamo immediatamente recuperare il tempo perduto e abbiamo il dovere di farlo anche nell’interesse di altre autorità che spero analizzino con attenzione quanto sta succedendo in alcune Asl in questi ultimi mesi, soprattutto alla 1 di Sassari e alla 3 di Nuoro. Il centrosinistra – chiude Capelli – ha la responsabilità politica di riportare ordine al settore. Mi auguro che la Giunta proceda con la massima rapidità nella sostituzione dei vertici aziendali”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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