Sardegna senza voli dal 17 aprile, l’Ue: “Con la Giunta solo contatti informali”

Comincia ad assumere i contorni di un giallo la trattativa per la continuità territoriale in Sardegna. Un balletto di annunci, proclami, promesse e proteste che di fatto stanno allungando i temi con una scadenza sempre più vicina, quella del 16 aprile, che relega la Sardegna a una piattaforma isolata nel mare. Un nuovo macigno arriva direttamente da Bruxelles e precisamente da quella Commissione europea che ha in mano il destino del trasporto aereo in Sardegna, visto che avrà l’ultima parola sul nuovo bando e quindi sulla proroga della Continuità, che riferisce di aver avuto con la Regione “solo discussioni informali” e che sulla proposta della Regione non c’è ancora “nessun processo ufficiale di convalida“.

Dichiarazioni che a questo punto portano a pensare a una brusca frenata su un percorso che sia il presidente Solinas che l’assessore ai Trasporti, Giorgio Todde, stanno affrontando con l’Ue. La Commissione ha riferito che “le autorità italiane dovrebbero ora presentare alcuni elementi fattuali aggiuntivi”. Dunque, gli incontri di questi giorni, tra cui quello del 4 febbraio che si è risolto con un nulla di fatto, rientrerebbero soltanto in un dialogo formale tra le parti che non significa dunque un processo ufficiale di convalida. Inoltre, secondo le stesse fonti vicine alla Commissione, la Sardegna non avrebbe inviato nessuna richiesta formale a Bruxelles, con cui continueranno le discussioni nei prossimi giorni.

Accuse pesanti che il presidente della Regione rimanda al mittente, attraverso una nota, in cui sostiene che “il progetto è stato presentato formalmente all’Ue“. Secondo il governatore “tutte le interlocuzioni avviate dopo il 13 novembre dalla Regione a seguito della trasmissione, attraverso il ministro dei Trasporti, del nuovo progetto di oneri di servizio pubblico, predisposto per la condivisione e il successivo inoltro alla Commissione europea, hanno sempre avuto un carattere formale“. Inoltre, aggiunge, “come tali abbiamo gestito tutte le richieste di chiarimento pervenute dalla Commissione relativamente a modifiche o integrazioni. L’importanza del tema dei trasporti e del diritto alla mobilità per i sardi non può essere derubricato a discussione informale, tutto ciò sarebbe profondamente ingiusto oltreché offensivo per la Sardegna”. Il governatore, infine chiede “una immediata presa di distanza ferma e autorevole rispetto a queste parole che – in un momento così delicato – possono danneggiare in maniera irreparabile il progetto”.

Il tema comincia a diventare spinoso per la Giunta anche perché il tempo a disposizione per chiudere la partita è ridotto e se fossero confermate le dichiarazioni che arrivano da Bruxelles il percorso sarebbe ancora più difficoltoso. Eppure il governatore aveva puntato molto su un nuovo modello di continuità territoriale, fin dai primi giorni del suo insediamento alla guida della Regione, quando aveva proposto di sospendere il bando in vigore a rischio infrazione per presentare immediatamente una nuova proposta che prevedeva una continuità territoriale allargata anche agli scali minori, non solo a Roma e a Milano.

Da allora ci sono stati diversi incontri tra Solinas e il Governo, tra cui quello che aveva sancito il 17 aprile dell’anno scorso la proroga di un anno delle tariffe agevolate. L’obiettivo, però, era progettare il nuovo modello e presentarlo all’Unione europa in cui, oltre all’allargamento sugli scali minori, puntava sulla tariffa unica per residenti e turisti. Poi, alla fine dello scorso mese c’è stato un cambio di strategia da parte della Giunta che ha progettato un sistema di doppia tariffa per l’estate e l’inverno e per i residenti e turisti. Proposte che sono state presentate a Bruxelles ma che, stando a quanto riferito dalla Commissione europea non rientrano in una trattativa ufficiale. L’ultimo incontro è di due giorni fa, ma senza che ci fosse nessun passo avanti.

A questo punto anche l’annuncio dell’assessore regionale al Turismo, Gianni Chessa, di voler a tutti costi fare pressing su Bruxelles sino ad arrivare a “piazzare una tendina e a dormire lì per la continuità territoriale aerea”, assume un valore diverso dal momento che non c’è ancora nessuna richiesta formale della Regione. Intanto l’attesa per il destino dei trasporti sta innescando scontri e proteste sia nel mondo politico che in quello delle aziende e dei sindacati.

In Consiglio regionale l’opposizione ha dichiarato guerra e dopo aver puntato il dito sull’assessore Todde è decisa ad andare avanti, coinvolgendo in questa battaglia anche i capigruppo di maggioranza del Senato che, ieri, sono stati contattati dagli esponenti del centrosinistra e del Movimento 5 stelle. Per ora nessuna certezza sui cieli sardi se non quella che il 17 aprile non si può ancora volare.

M. S.

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