Test obbligatorio per chi arriva, Solinas: “La salute dei sardi viene prima di tutto”

“Il diritto alla salute dei sardi deve essere tutelato con ogni mezzo e la Regione ha agito in questa direzione, sempre nel rispetto delle leggi, fin dai primi giorni della diffusione del virus. Oggi viene riconosciuta la piena legittimità delle nostre scelte, e questo si spinge a proseguire sereni su una strada che sta già dando ottimi risultati e che, con l’accelerazione delle vaccinazioni, ci consentirà di raggiungere l’obiettivo di portare la Sardegna, quanto prima, fuori da un’emergenza sanitaria ed economica senza precedenti”. Così il presidente Christian Solinas commenta il decreto del Consiglio di Stato che ha rigettando il ricorso presentato da due avvocati di Cagliari, un’opposizione già respinto dal Tar Sardegna nei giorni scorsi. I giudici amministrativi hanno confermato la piena legittimità della scelta della Regione di imporre l’obbligo di sottoporsi al tampone per chi arriva nell’Isola.

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“Nell’estate del 2020 – ricorda Solinas – i sardi hanno pagato il prezzo altissimo di un contagio di importazione e di ritorno, proprio a causa dei mancati controlli agli arrivi, da noi richiesti e bocciati dal Governo precedente. I cittadini hanno affrontato grandi sacrifici tenendo comportamenti virtuosi per tornare a livelli contenuti e raggiungere, prima regione in tutta Italia, la zona bianca. Ora siamo sulla strada giusta. La campagna ‘Sardi e Sicuri’, che ha ottenuto ottimi risultati, oltre ad aver dato a tutti consapevolezza dell’importanza dello screening per il contrasto al Covid e l’abbassamento della curva epidemiologica, sta contribuendo a tenere ulteriormente sotto controllo la diffusione del virus. Ma tutto questo non basterebbe se non andassimo avanti seguendo il percorso già intrapreso, per arrivare il prima possibile verso quella normalità che tutte le famiglie e le imprese sarde aspettano da tempo”.

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Solinas ha tirato ovviamente l’acqua al proprio mulino. Il Tar, lo scorso settembre, aveva bocciato un analogo provvedimento dello stesso Solinas, perché non c’era anche la liberalizzazione dei test, quindi i cittadini non erano in grado di sottoporsi liberamente ai test anti-Covid. Il governatore, nella nota stampa, ha omesso questo passaggio. Invece si tratta di una doverosa sottolineatura che permette di ricostruire la vicenda sarda. La storia dell’Isola che in autunno ha pagato a carissimo presso la decisione di Solinas di riaprire le discoteche ad agosto.

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