Seggi in Consiglio regionale: Satta fuori dal carcere, giuramento il 3 maggio

Giovanni Satta, l’ex sindaco di Buddusò a cui l’Ufficio centrale elettorale ha assegnato il 60° seggio in Consiglio regionale, può giurare da onorevole e entrare in carica. Perché oggi il Tribunale del Riesame di Sassari ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere: Satta era stato arrestato il 6 marzo scorso con l’accusa di associazione a delinquere per un presunto traffico internazionale di droga con base in Costa Smeralda.

La data del giuramento è già stata fissata: Satta è convocato nel palazzo di via Roma per il 3 maggio. L’appuntamento chiude così una telenovela, visto che l’esponente dell’Uds ha ottenuto il seggio nella massima assemblea sarda dopo un lunghissimo valzer di ricorsi, cominciati a luglio 2015 con il siluramento di Efisio Arbau (La Base), Michele Azara (idv), Gavino Sale (iRs) e Modesto Fenu (Zona franca). I primi tre sono in quota centrosinistra e per ordine dei giudici amministrativi hanno dovuto cedere il passo a Pierfranco Zanchetta (Upc), Antonio Gaia (Upc) e Gianfranco Congiu (Partito dei Sardi). Al posto di Fenu, lo scranno era stato attribuito a Gianni Lampis (Fdi), ma l’Ufficio centrale elettorale istituito presso la Corte d’Appello di Cagliari ha deciso che il posto in Consiglio è di Satta. Lampis ha comunque presentato ricorso.

Con il verdetto emesso dal Tribunale del Riesame, contro Satta si ferma la procedura di sospensione dalla carica, prevista dalla legge Severino. Ovvero, il decreto anti-corruzione che contempla il reato di associazione per delinquere tra quelli che determinano lo stop momentaneo all’esercizio delle cariche elettive.

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