Il dopo Ferragosto della Giunta: edilizia scolastica e vertenza con lo Stato

Ecco qua l’agenda della Giunta regionale dopo la canonica pausa di mezza estate. Solo per le scuole ci sono 51 milioni.

Edilizia scolastica e vertenza con lo Stato. Riparte soprattutto da qui l’attività della Giunta regionale che torna al lavoro dopo la canonica pausa ferragostana. Di fatto, sette giorni di stop che “non hanno certo bloccato la programmazione”, ci tengono a sottolineare dal palazzo di viale Trento.

Ecco intanto i 51 milioni per rifare il look alle scuole sarde: tra la fine di agosto e i primi di settembre partono, a scaglioni, oltre 500 interventi. La parola d’ordine del presidente Francesco Pigliaru e dell’assessore Claudia Firino è “innovare”. L’avvio delle opere è stato comunicato il 12 agosto scorso a tutti i 222 Comuni interessati, a conclusione di una ricognizione durata mesi e che ha impegnato un pool di tecnici raggruppati in una cabina di regia istituita in autunno.

Il maxi investimento è diviso in due tranche: la prima, immediata, vale oltre 26 milioni. Coinvolge 169 enti locali. La seconda, “da 25 milioni che saranno finanziati con mutui regionali e statali”, permetterà di intervenire negli edifici dei restanti 53 centri inseriti nella lista delle priorità. “Questi soldi saranno impegnati dai primi di settembre”.

Tutti i 51 milioni rientrano nel progetto Iscol@. “In particolare – spiegano dalla Regione – ci sono 14 progetti pilota in cui si sperimenterà la fusione tra esigenze didattiche e di apprendimento con un’architettura innovativa”.

Ma è questione di settimane anche per le nuove attività scolastiche con le quali si cercherà di frenare gli abbandoni che nell’Isola raggiungono punte del 30 per cento ed equivalgono alla maglia nera nazionale. La lotta alla dispersione è inserita in un piano triennale Tutti a Iscol@, col quale si punterà anche “al miglioramento delle competenze e alla garanzia del diritto allo studio per gli studenti sardi”, sottolineano ancora da viale Trento.

Sul fronte della vertenza con lo Stato, era il 18 giugno quando Pigliaru ha consegnato al premier Matteo Renzi il dossier Sardegna. “Che non è una lamentela – aveva detto il governatore -, ma una precisa misurazione dei costi aggiuntivi che l’insularità impone ai cittadini sardi”. Valore: 1,1 miliardi, tra mobilità (interna ed esterna) e maggiori spese per l’energia. Pigliaru e la Giunta chiedono quindi che il Governo compensi questi gap strutturali assegnando alla Sardegna più risorse.

La vertenza con lo Stato riguarda anche le Entrate e le servitù militari. Raffaele Paci, l’assessore alla Programmazione, una prima anticipazione di 300 milioni l’ha già ottenuta. Da settembre dovranno essere calcolati con precisione gli altri crediti che l’Isola vanta con Roma. “A luglio – continuano dalla Regione – la Giunta ha consegnato alla Ragioneria dello Stato le norme di attuazione”. Ovvero, le regole con le quali d’ora in avanti saranno conteggiate tutte le quote tributarie che spettano all’Isola. Paci sta già impostando il Bilancio 2016.

Nella partita della vertenza con Roma rientrano pure la riconversione de La Maddalena e le bonifiche ambientali, tema al quale l’assessore Donatella Spano ha dedicato di recente un suo viaggio nell’isola. Ma al risanamento dei terreni è legato pure il rilancio di Igea, la partecipata regionale che negli Ottanta venne creata per mettere in sicurezza le aree minerarie dismesse. Poi decenni di cattiva gestione. La Giunta, sotto la guida dell’assessore all’Industria, Maria Grazia Piras, sta provando a portare fuori dalle secche del fallimento.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

 

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