Fase 2, la Regione deve calcolare l’Rt. Ma Nieddu frena: “Non dipende da noi”

Ci sono i primi dubbi sul fatto che la Regione riesca a fornire l’indice di contagio Rt ai tutti i 377 Comuni della Sardegna, a partire dall’8 maggio, come previsto nell’ordinanza numero 20 che il presidente della Regione, Christian Solinas, ha firmato sabato scorso. A parlare della possibilità che l’Rt non sia pronto, è lo stesso assessore alla Sanità, Mario Nieddu, a cui Solinas ha delegato il compito.

Nieddu è stato sentito dall’Ansa e ha detto. “Dipende dal ministero della Salute”, da cui la Giunta “attende dati e parametri che ci consentiranno di costruire l’algoritmo per declinare l’indice Comune per Comune”. Così “ce la faremo”. Altrimenti no, è evidente. Ma stando all’ordinanza 20, quella che ha scaricato sui sindaci la responsabilità di decidere o meno se procedere con le riaperture anticipate, senza l’Rt tutto deve restare chiuso.

Solinas, il 3 maggio scorso, quando ha annunciato i contenuti dell’ordinanza, si è detto sicuro che la Regione ci sarebbe riuscita. Lo ha anche ribadito su Sky Tg24, quando ha rassicurato i sindaci dicendo loro che non stava facendo lo scaricabarile, ma “i Comuni devono semplicemente verificare il valore Rt del proprio Comune sulla base delle tabelle della Regione“. Nieddu ha poi detto che “l’attuale calcolo dell’Rt non è attendibile perché “l’indice della Sardegna risulta a 0,76 e quello della Lombardia a 0,53, qualcosa non torna”, ha sottolineato l’assessore. Tutto fa pensare a una nuova battaglia politica, con la Giunta che non sarà pronta per fornire gli Rt ai Comuni e scaricherà le colpe sul ministero.

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