‘Election day’, trattativa bipartisan: ipotesi di accordo per il 3 febbraio

C’è una trattativa bipartisan per accorpare in Sardegna le elezioni suppletive e quelle regionali: si ragiona sul 3 febbraio 2019, data che nell’Isola metterebbe d’accordo tutti. Il confronto è aperto tra maggioranza di centrosinistra e opposizione di centrodestra. Nel pomeriggio è anche circolata la notizia di una lettera scritta dal presidente Francesco Pigliaru al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ma la circostanza è stata smentita dall’ufficio stampa del governatore.

All’ipotesi di accordo sull’election day il 3 febbraio si è arrivati dopo che nei giorni scorsi il Viminale ha fissato le suppletive per il 20 gennaio, ovvero un mese e quattro giorni prima che si vada alle urne per le Regionali, la cui data più probabile è il 24 febbraio. La separazione dei due appuntamenti elettorali significherebbe un costo ulteriore di oltre due milioni di euro che si potrebbero risparmiare con la soluzione dell’accorpamento.

Alla base della trattativa bipartisan ci sono anche e soprattutto ragioni politiche: specie nel centrodestra le suppletive sono un tassello degli equilibri complessivi della coalizione. Per cui: se la Lega indica, come è nell’ordine delle cose, il candidato governatore, a Forza Italia spetta scegliere il nome nel collegio uninominale di Cagliari dove va sostituito il dimissionario Andrea Mura, ex deputato di Cinque Stelle. Da qui il convincimento che far slittare le suppletive dal 20 gennaio al 3 febbraio permetterebbe di decidere la candidatura dopo Capodanno e non prima di Natale. Sul fronte opposto, ovvero il centrosinistra, con la coalizione civico-politica ancora da definire, andare alle suppletive il 20 gennaio rischierebbe di non essere conveniente perché obbligherebbe a scegliere un candidato non espressione dell’intero nuovo schieramento.

Resta il fatto che la decisione ultima sullo spostamento delle suppletive spetta al ministero dell’Interno. Ma nel caso di accordo complessivo tra coalizioni, per il Viminale sarebbe più facile modificare la data e favorire, sulla base di un accordo politico, l’election day sardo. (al. car.)

LEGGI ANCHE: Non un altro Mura e nemmeno un Cappellacci: le suppletive come riscatto

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