Olbia, né stipendi, né contributi nell’azienda del presidente di Sardegna ricerche

Se a Cagliari la presidente di Sardegna ricerche Ketty Corona deve fare i conti con il fallimento della Collina srl, la holding di cui risulta essere amministratore unico, da Olbia non arrivano certo buone notizie. Stavolta, a dispensare un’ulteriore preoccupazione è la IeCinque, società che opera nel campo immobiliare controllata al 100 per cento dalla fallita Collina srl. Anche in questo caso, come da visura camerale, l’amministratore unico è Maria Paola Corona, nota ai più come Ketty, che nel 2004 ha rilevato la carica dal fratello Giorgio, medico, imprenditore ed ex consigliere regionale di Forza Italia.

Ma cos’è la IeCinque? È la società che tra il 1999 e il 2000 ha rilevato una lottizzazione a Olbia, in località Sa Marinedda: centinaia di villette a schiera e appartamenti che la società di Ketty Corona ha venduto almeno fino al 2011. In quella data infatti, la società decide di licenziare i dipendenti – una ventina circa – e smette di depositare i bilanci. L’ultimo documento finanziario disponibile risale infatti al 2010. Al 31 dicembre di quell’anno, risulta una perdita d’esercizio di 136mila euro e un credito nei confronti della società controllante, ovvero La Collina srl, di oltre un milione di euro.

Il problema nasce quando nel 2011 i dipendenti appena licenziati chiedono conto alla società degli stipendi dell’ultimo anno, del trattamento di fine rapporto e anche dei contributi previdenziali. “Quanto è stato corrisposto ai miei clienti? Ad oggi niente – dice l’avvocato tempiese Giovanni Azzena, che segue la pratica di due ex impiegati della IeCinque – e credo che nella medesima situazione vi siano anche gli altri dipendenti, che si sono rivolti al Tribunale di Cagliari. Anche per questo ritengo che i crediti complessivi vantati nei confronti della società ammontino a centinaia di migliaia di euro”.

Perché nel conto finale non ci sono solo gli stipendi e il Tfr, ma pure i contributi previdenziali che l’azienda avrebbe dovuto versare all’Inps. “E invece, dopo una verifica, si è scoperto che da anni la società non corrispondeva un euro – precisa l’avvocato Azzena -. Ora, a me pare che questo sia un evidente sintomo di grave dissesto finanziario e c’è il rischio che la situazione riguardante la signora Corona, a cominciare dal fallimento della holding che controllava anche la IeCinque, rischi di travolgere tutto”.

Secondo la nota integrativa al bilancio 2010, in quel periodo la IeCinque aveva debiti tributari (Ires e Irap) per un milione e 300mila euro, debiti verso imprese collegate per 773mila euro e verso l’Inps per 63.820 euro. In totale, aggiungendo le voci complessive iscritte nel capitolo debiti, si parla di una cifra che supera i 5,5 milioni di euro, mentre i crediti vantati (soprattutto nei confronti della Collina e di altre società collegate) ammontavano a 2,3 milioni. 

Ad oggi è impossibile conoscere la situazione finanziaria della IeCinque perché, come detto, i bilanci non risultano depositati. Quattro conti però li hanno fatti gli impiegati che si sono rivolti all’avvocato Azzena: preparati gli incartamenti, sono partiti i decreti ingiuntivi. Che sono definitivi, posto che la società non ha presentato opposizione. Forse, anche perché Ketty Corona è stata cancellata dall’anagrafe e risulta, sulla carta, irreperibile. E ora? “Si va avanti con il pignoramento dei beni societari – spiega Giovanni Azzena – e se questo dovesse rivelarsi negativo, ci rivolgeremo all’Inps per la parte che riguarda il Tfr. Sarà poi l’istituto di previdenza a rivalersi sulla IeCinque. A mio parere comunque la società è soggetta, oltre alle istanze dei creditori, anche a eventuale intervento del pubblico ministero, dato il chiaro stato di dissesto finanziario in cui versa”.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

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